DA TENERIFE CON AMORE
Scrive Toni Vescoli, fondatore delle leggendarie Sauterelles:
“Con Ruthli (la moglie, ndr) sono a Tenerife da più di tre settimane, e il tempo vola, come stesse cercando di vincere una gara. Ci si chiede: contro chi? Parafrasando un vecchio saggio, rispondo: ‘Rinuncio a rimuginarci!’.
IL CLIP DI “ROSE”. “CLIC” QUI
All’ inizio degli anni ’90 ho scritto una canzone d’ amore sulla ‘nostra’ isola dei sogni: ‘Rose’ (brano con influenze bobdylaniane, ndr). Un’ isola spartitraffico, sulla quale abbiamo creato il nostro luogo di residenza, location ideale per un videoclip.
Aggiungo che, nel 1998, ho dipinto il quadro di Tenerife per il quale mia moglie Ruthli ha posato come modella.
Potrai scoprire cosa hanno a che fare i Rolling Stones con il mio primo concerto di quest’ anno nella Newsletter di marzo. Fino ad allora ti auguro buon divertimento. Rimani in salute e abbi cura di te”.
Quando Sanremo era Sanremo
E IN GARA C’ ERANO LORO …
Tira aria di Sanremo, pertanto, quella in onda domenica su Radio Ticino, puntata di “Non ho l’ età” dedicata al festival, manifestazione che in passato ha visto gareggiare nomi ben più prestigiosi di quelli che hanno animato le recenti edizioni e animeranno la prossima.
Puntata speciale nel corso della quale ascolterete, con gettonati brani del loro repertorio, alcune delle tante stars della musica internazionale che, nel tempo, hanno accettato di mettersi in gioco sul palco dell’ Ariston specialmente fra gli anni Sessanta e Settanta.
Per cominciare, però, i (beat)amici pugliesi Paipers con uno dei più famosi pezzi festivalieri, del 1962 e lanciato da Tony Renis.
Paipers, Quando Quando Quando
Nel 1964 in gara, fra i tanti, Little Tony e l’ americano Gene Pitney con “Quando vedrai la mia ragazza”. La riporteranno agli antichi splendori Olly Riva & The SoulRockets.
A seguire, Cher, l’ attrice, che al Festival, nel 1967, partecipò con ben due pezzi, “Ma piano (per non svegliarmi”) e “Il cammino di ogni speranza”, brano, questo, eseguito con il marito Sonny e in coppia con Caterina Caselli.
Olly Riva & The SoulRockets, Quando vedrai la mia ragazza
Cher, Half-Breed
E ancora:
Los Bravos, Black Is Black
Wilson Pickett, Mustang Sally
Hollies, He Ain’t Heavy, He’s My Brother (Alternate Version)
Stevie Wonder, Isn’t She Lovely
Aphrodite’s Child, Rain And Tears
Nel corso della puntata pure un ricordo di Sergio Endrigo, fra i cantautori più importanti del panorama musicale italiano degli anni Sessanta e Settanta.
Brano presentato a Sanremo in doppia esecuzione con Mary Hopkin, inciso anche dai greci Aphrodite’s Child.
Gianna Nannini, Lontano dagli occhi
Wallace Collection, Daydream
Ricordate l’ inglese Sandie Shaw, vincitrice dell’ Eurosong 1967 con “Puppet On A String”? A Sanremo, nel 1970, in coppia con Pino Donaggio, eseguì, scalza per una questione d’ immagine, “Che effetto mi fa”.
Eccola con
Sandie Shaw, Long Live Love
A seguire:
doppietta con i Mungo Jerry, che a Sanremo ci andarono nel 1971 con “Santo Antonio Santo Francisco” e i Middle Of The Road, i quali, nello stesso anno, presentarono “Lo schiaffo”.
Mungo Jerry, Alright, Alright, Alright
Middle Of The Road, Chirpy Chirpy Cheep Cheep
Fra le più prestigiose presenze del passato a Sanremo, quella degli inglesi Yardbirds (nei quali all’ epoca militava Jeff Beck).
La band nel 1966 si esibì, in squadra con Lucio Dalla, cantando “Paff … Bum!”. Per degnamente renderle onore, metteremo in onda il video di
Yardbirds, Shape Of Things
Presentata da Riccardo Del Turco e Antoine nel 1969 e riproposta, sempre sul palco dell’Ariston nel 2013, da
Malika Ayane, Cosa hai messo nel caffè?
A proposito di Antoine, il malgascio al festival ha partecipato più volte, la prima nel 1967, quando, in coppia con Gian Pieretti, presentò l’ immarcescibile “Pietre”, riproposta dei pugliesi Folkbestia, band ska. Video, quello che vedrete su Radio Ticino Channel, alla cui realizzazione hanno partecipato, fra i tanti, Eugenio Finardi e Ricky Gianco (cocompositore del pezzo).
Folkbestia, Pietre
Irriverente e divertente pure la cover di “Che sarà”, pezzo del 1971 dei Ricchi e Poveri e Josè Feliciano.
Io e i Gomma Gommas Feat. Pela, Che sarà
GUARDA COME SUONA!
Brani, quelli proposti a “Non ho l’ età”, che raramente o mai avete la possibilità d’ ascoltare, epoche, generi e paesi diversi.
E video, che potete gustare sintonizzandovi sul Radio Ticino Channel.
Ecco come fare: https://radioticino.com/tv/
QUEL GENIALE GOMELSKY UN PO’ TICINESE
A proposito degli Yardbirds, loro mentore, come più volte ricordato, è stato un personaggio che per anni ha vissuto nel Ticino: Giorgio Gomelsky, imprenditore, produttore discografico, compositore e regista, figlio di un georgiano e una monegasca di origini italiane che dall’ URSS, per salvarsi dal comunismo, emigrarono in Siria, Egitto e Italia in un primo tempo, Svizzera successivamente, Ascona, per la precisione.
Ai mitici Yardbirds Gomelsky (primo a sinistra), agli inizi del 1964, procurò un contratto discografico con la Columbia Records, questo mentre la band stava lavorando al singolo “I Wish You Would”.
Nell’ estate dello stesso anno, poi, il georgiano portò Eric Clapton e compagni nel Ticino per alcuni concerti, documentati da un paio di preziose foto scattate dal batterista Eliano Galbiati, che, folgorato da quelle esibizioni, poco tempo dopo fondò i Nightbirds.
Fra quanti hanno personalmente conosciuto il geniale impresario c’ è Gianni Padlina, regista e autore di premiati documentari per la Televisione della Svizzera Italiana e altre reti. Anni fa, a New York, a caccia di ticinesi che vivono nella Grande Mela, lo incontrò per realizzare uno “speciale” a lui dedicato.
Gli ho chiesto di raccontare qualcosa a proposito dell’ incontro.
“Premetto che Gomelsky, morto nel 2016, fu il personaggio che più di tutti mi piacque e colpì. Mi parlò del padre, medico condotto in val Onsernone, e di sè stesso, scatenato amante della nuova musica giovanile allora nascente, nonchè del Jazz”.
Gli aneddoti più curiosi?
“Tanti, ma mi limito a ricordarne solo alcuni. Ad esempio, quando fu ripreso e sgridato mentre suonava pezzi jazz con l’ organo del Collegio Papio. E le intrusioni, di soppiatto, dietro le quinte della ‘ Taverna’ di Ascona, ai tempi meta di gruppi di un certo livello”.
Poi Londra …
“Si, dove il fermento giovanile cominciava a sfogarsi con una miriade di scalpitanti gruppetti. Giorgio in quegli anni aprì un bar frequentatissimo dai cosiddetti capelloni, il CrawDaddy. Acuto osservatore e conoscitore della musica dell’ epoca, si mise ad attentamente osservare questi aspiranti divi. Ne scoprì tanti, contribuendo a lanciarli. Almeno quattro o cinque tra i più dotati. Li mise insieme rinchiudendoli, a volte, nella sua grande cantina e imponendo loro di esercitarsi e creare pezzi in cambio di vitto e, a volte, alloggio… Riuscì a mettere in riga persino quelli che sarebbero in seguito divenuti i Rolling Stones!”.
Quali, fra le molte cose raccontate da Giorgio, più ti hanno affascinato?
“In particolare, l’ amicizia con gli Stones. Da non credere, agli inizi di carriera Mick Jagger e soci gli chiesero di invitare i Beatles ad assistere ad una loro serata. Gomelsky ci riuscì, nacque così una solida amicizia fra le due bands, altro che rivalità! Non dimentichiamo che, poco dopo, i Beatles regalarono a Mick Jagger e soci ‘I Wanna Be Your Man’, inciso da ambedue i gruppi, primo successo discografico degli Stones”.
Come se la stava passando quando lo incontrasti?
“Non benissimo. Giunto al suo indirizzo nuovayorchese, mi colpì un enorme cartello con la scritta ‘FOR SALE’, ossia ‘in vendita’! La casa, di quattro piani, era stretta tra due imponenti grattacieli, scenari tipici di quella città.
Durante l’ intervista Giorgio mi descrisse le esperienze vissute con i Rolling Stones, il gruppo di Julie Driscoll, gli Yardbirds e altri gruppi di fama mondiale. Mi domandai allora perchè avrebbe dovuto lasciare quella dimora. Era il problema che lo stava mettendo in ginocchio, non sapendo dove andare a sistemarsi.
Terminate le riprese, mi congedai promettendogli che avremmo cenato insieme prima del mio rientro in Ticino.
Dopo una decina di giorni trascorsi a caccia di ticinesi emigrati nella Grande Mela, come convenuto, tornai da lui. Vidi che il cartellone che era stato appeso sulla facciata principale della casa era sparito, pertanto mi preparai a consolarlo. Suonai alla porta, fui accolto da un raggiante Giorgio, che mi abbracciò, facendomi poi entrare in quella che nel frattempo, con mia grande sorpresa, era ridiventata la sua abitazione.
Mi raccontò una storia di quelle storie che, solitamente, si raccontano solo nei film.
Disperato per non aver trovato una soluzione, si era preparato ad andarsene. Una mattina, però, due sconosciuti ma distinti signori suonarono alla porta. Spiegarono che erano emissari degli Stones, i quali, a distanza di anni, ancora si ricordavano che, non fosse stato per lui, mai avrebbero continuato a suonare insieme e avuto successo.
Scopo della visita: la consegna di un assegno in bianco… Avrebbe potuto scriverci sopra qualsiasi cifra, ma il buon Giorgio vi indicò unicamente quella che gli occorreva per comprare la casa, non un dollaro in più, non un dollaro in meno.
Che personaggio! Una favola come poche, che andava proprio raccontata”.
DALLA “BOOGIE WOOGIE AGENCY”
ALLA “YOU PRODUCTIONS”
Quattordicesimo capitolo della cronistoria degli eventi musicali da me proposti nel tempo.
PRECEDENTI PUNTATE. “CLIC” QUI
GRADITI RITORNI
Per promuovere il nuovo singolo, “Gonna Make It Alright”, i Trampolin, tornarono nel Ticino il 24 ottobre del 1981. Si esibirono presso l’ Aula Magna della Scuola STS di Lugano-Trevano, per poi ripartire alla volta dell’ Olanda, dove in quel periodo erano gettonatissimi.
Serata aperta dalla Jack Rabbit Band.
Poco tempo dopo, il 4 e 5 dicembre, tornarono dalle nostre parti pure i Main Street, si esibirono, rispettivamente, al Teatro Tenda Codei di Biasca e al Collegio Papio di Ascona (“spalla”, i chiassesi Alter Ego e il duo locarnese Maurizio Catarin e Mauro Zaccheo).
Concerti organizzati da YOU Productions in collaborazione con Maurice Nguyen Trinh Isoz e l’ etichetta discografica Disctrade.
BRINDISI CIRCENSE
Ricco buffet freddo, filetto Wellington, beat-sorbetto: il menu della festa di San Silvestro 1981, che ebbe luogo a S. Antonino, presso il Ristorante Capriolo.
Di scena gli zurighesi Looney Tunes, capitanati dal cantante Forty Morell (secondo da sinistra, grande amico, all’ epoca fra le colonne portanti della BMG Ariola di Zurigo, diretta dall’ altrettanto amico Marco Zanotta).
Fra gli invitati, l’ immancabile Gianni Dall’ Aglio, la moglie Orietta e la figlia Iris. Anni dopo questo fraterno amico mi ingaggiò come produttore, ma ne parleremo più avanti nel tempo, in altre puntate.
Tornando alla festa di S. Antonino, a mezzanotte, a sorpresa, ci furono gli auguri da parte di uno dei pagliacci del Circo Knie, giunto appositamente dalla Svizzera tedesca.
Serata che passerà agli annali.
A BIASCA “POP TICINO 1”
Il 5 dicembre, sempre del 1981, al Teatro Tenda Codei di Biasca si esibirono i milanesi Stormy Six. Qualche settimana dopo, il 23 e 24 gennaio 1982, ebbe ufficialmente inizio, con il festival “Pop Ticino 1”, la collaborazione fra YOU Productions e Bruno Snozzi, presidente della Cooperativa Codei.
Che, nel programma distribuito al pubblico, precisò:
“L’ iniziativa che YOU Productions promuove con la nostra collaborazione vuol essere una rassegna di gruppi musicali ‘ticinesi’. Come già dimostra il festival rock estivo di Sementina, ci sono in Ticino diversi gruppi che, operando a livello dilettantistico, riescono ad esprimersi a livelli relativamente buoni, senza tuttavia andare al di là dell’ imitazione di modelli già affermati. Le eccezioni ci pare confermino la regola”.
E ancora:
“A chi fa musica non è offerta la possibilità di vivere facendone il proprio ‘mestiere’. E spesso mancano le occasioni di confronto, e di dibattito. Noi partecipiamo all’ organizzazione di questa rassegna nella misura in quanto crediamo che, al di là di una esibizione, ai vari gruppi dovrebbe essere offerta la possibilità di permanente lavoro, di incontro e dibattito. A chi interessa discuterne?”.
(CONTINUA)
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio