Ultimo aggiornamento 31 Marzo 2025
DALLA “YOU PRODUCTIONS”
A “FEEDBACK”
Negli anni Ottanta fu la volta di “Feedback”.
Dal Foglio Ufficiale:
“Feedback – Il Ritorno della buona musica di Giorgio Fieschi.
Attività creative, artistiche e di intrattenimento”
“Das Unternehmen Feedback – Il Ritorno della buona
musica di Giorgio Fieschi ist eine Einzelunternehmen
mit Sitz in Arbedo-Castione, im Kanton Tessin, die
im Jahr 1999 gegründet wurde. Es ist in der “betrieb
von kultur- und unterhaltungseinrichtungen” tätig”
Festival di musica leggera che, nel Sopraceneri,
diede il “la” ad analoghi open air.
Al sottoscritto nel 1987 l’ allora presidente dell’ Ente
turistico di Bellinzona Marco Cereda chiese di
organizzare una manifestazione che potesse in
qualche modo prendere il posto della da tempo
archiviata “Festa in burgh”, manifestazione dal
carattere fortemente popolare.
Lo fece, probabilmente, colpito dall’ interesse che,
qualche anno prima, aveva suscitato lo spettacolo
“Milano incontra Colonia” con Enzo Jannacci, i
tedeschi BAP e la Scarp Da Tennis Band che avevo
organizzato in una piazza del Sole non ancora
deturpata dai fastidiosi ed ingombranti camini
d’ areazione del sottostante autosilo.
Scarp Da Tennis Band
Cosa c’ era (e ancora c’ è ) di più popolare delle canzoni
degli anni Sessanta/Settanta?
Con Red Ronnie in piazza del Sole
Colsi così l’ occasione per contattare Red Ronnie, che all’ epoca,
su Italia Uno, conduceva il seguitissimo “Vent’ anni dopo
(Il bello del Sessantotto)”.
Prove dello spettacolo nello studio fotografico giubiaschese di
Massimo Pacciorini-Job. Da sinistra, Flaviano Cuffari, Ricky
Gianco, Stefano Previsti, Gian Pieretti, Bernardo Lanzetti
(ex cantante della PFM) e Alberto Radius
Lo convinsi a fare tappa in città per animare la prima edizione
di quello che avrebbe dovuto essere (e divenne) un originale
ed esclusivo festival con alcuni degli artisti con i quali stava
imperversando sull’ importante rete Mediaset: Ricky Gianco,
Gian Pieretti, Dino, l’ ex New Dada Maurizio e i Cantautores
di Alberto Radius. Artisti che riempirono la piazza.
Da “Libera Stampa” del 20 agosto 1988:
“Grandi e piccoli centri si stanno rianimando dopo la lunga
pausa estiva occupata per lo più da turisti. È tempo quindi
di pensare anche alla gente di qui, quella che in fondo lascia
ancora qualche franchetto nelle tasche nostre. Non a caso
gli enti turistici si danno da fare per offrire qualche cosa
anche ai loro contribuenti, senza peraltro dimenticare
qualche apporto dei turisti dell’ autunno.
È il caso dell’ Ente turistico di Bellinzona, sonnolento in
estate (a parte la polemichetta dei concerti) che d’ improvviso
si risveglia per riproporci la sua festa popolare. Una festa
che quest’ anno dovrebbe assumere una nuova dimensione,
sia per l’ ubicazione che per il programma proposto.
Tutto è nato da una trasmissione televisiva di successo,
proposta ogni martedì, in prima serata, nell’ arco di due
mesi, da Italia Uno con una tournée che ha toccato e
ancora toccherà le principali città d’ Italia e che in settembre,
venerdì 2 settembre per l’ esattezza, toccherà anche
Bellinzona, unica tappa su suolo svizzero.
La manifestazione, prettamente popolare, è stata favorita
dall’ interessamento del collega Giorgio Fieschi, e questo
a riprova che i cronisti sanno sì criticare, ma anche essere
della partita quando esistono le giuste premesse, sia di
ordine organizzativo che finanziario. Ma soprattutto
quando si ha quel minimo di umiltà che necessita per
accorgersi che anche altra gente sa fare, e come sa fare.
Ecco allora, il prossimo 2 settembre, Bellinzona che
ospita la trasmissione «Vent’ anni dopo», una rassegna
che vuol far rivivere al pubblico, musicalmente parlando,
le atmosfere non solo del 1968, ma degli anni Sessanta
in generale. Un «cast» di oltre venti conosciuti musicisti
riproporrà, dal vivo, numerose canzoni di quell’ epoca.
Accompagnati dalla «Cantautores Band» (formazione
scoperta e lanciata da Gianni Minà su RAI 3), saliranno
sul palco, fra i tanti, Ricky Gianco, Gian Pieretti (autore
di… Se sei bello, ti tirano le pietre..), Maurizio dei New
Dada (oggi attivo con i Krisma), Alberto Radius (una
volta stretto collaboratore di Lucio Battisti e «leader»
della Formula Tre, complesso, quest’ ultimo, di cui
recentemente Edoardo Bennato ha ripreso un «hit»),
Mauro Lusini (collaboratore di Gianni Morandi e
autore di «C’ era un ragazzo che come me amava i
Beatles e i Rolling Stones), Dino (l’ Eros Ramazzotti
degli anni Sessanta) e Bernardo Lanzetti (in passato
«voce» della Premiata Fomeria Marconi).
Presentatore della serata sarà un conosciuto
personaggio di Italia 1: Red Ronnie, molto amato
dai giovanissimi.
Eccezionalmente, all’ ultima ora, a Bellinzona è
annunciata anche la presenza del complesso
«I Nuovi Angeli», al quale si devono successi
quali «Donna felicità», «Singapore», «Ragazzina»,
«Color cioccolata».
Come detto in precedenza, lo spettacolo «Vent’ anni dopo:
il bello del ’68» sarà l’ unica puntata fuori dai confini
italiani (potranno dire «siamo stati anche all’ estero…»):
sarà comunque uno spettacolo originale, al di fuori dei
soliti polpettoni jazz, country, ecc., soprattutto che non
teme doppioni. Uno spettacolo «elastico» programmato
su parecchie ore della serata e, importante,
importantissimo, gratuito. Aavete letto bene? Non si
pagherà entrata alcuna”.
IL CONCERTONE DELLE
“GAZZELLE”
Vista la riuscita dell’ impresa, l’ anno dopo misi in piedi,
sempre in piazza del Sole, un concertone con gli amici
Dik Dik.
Per l’ occasione invitai pure l’ ex organista della band, Mario
Totaro, che tempo prima avevo tentato di contattare
(inviandogli una lettera rimasta senza risposta) e che poi,
casualmente, ebbi modo di incontrare durante un volo di
ritorno da Roma, a bordo di un aereo da lui pilotato.
I Dik Dik dopo il concerto. Primo a sinistra, di spalle,
Mario Totaro
LA TERZA EDIZIONE
Protagonisti della terza edizione: Mal, i Nuovi Angeli
e La Formula Tre.
Altro bagno di folla.
Si pensò fosse necessario dare al festival un più
intrigante nome: nacque così “Feedback. Il
ritorno della buona musica”.
Per l’ occasione il discografico della BMG Ariola, nonchè
leader degli zurighesi Looney Tunes Forty Morell,
amicone con cui ho condiviso un’ infinità di belle ed
esclusive avventure musicali, realizzò questo splendido
e inconfondibile logo.
“Per la terza volta la musica degli anni Sessanta ha
sbaragliato a Bellinzona ogni concorrenza. Lo scorso
fine settimana, nonostante le molte manifestazioni
organizzate nella regione (tra l’ altro la capitale
ospitava anche il circo Nock), il «Feedback» ha riempito
piazza del Sole, nonostante i capricci del tempo,
con temperatura non proprio estiva e il classico vento
freddo dei castelli. La manifestazione, completamente
gratuita, ha monopolizzato l’ attenzione di circa 12.000
spettatori, compresi quelli «itineranti», che seguivano
il concerto a intermittenza e per il resto animavano le
strade e i locali del centro storico.
C’ era tanta gente in giro che non sembrava nemmeno
di essere nella capitale, a volte fin troppo seria. I cuochi
del Rabadan, società che non manca mai quando ci si
diverte in città, venerdì hanno servito 1.000 porzioni
di risotto, per chi allo spettacolo gratuito ha unito la
cena, altrettanto gratuita.
Il ritorno della buona musica, organizzato dalla You
Productions e presentato da Giorgio Fieschi e Gino
Buscaglia, ha schierato ospiti di grosso calibro:
i Nuovi Angeli, Mal dei Primitives e la Formula 3.
Come in Italia, anche a Bellinzona la gloriosa musica
di 20 anni fa è seguita più dai giovani che dai
quarantenni. Per esempio molti giovani, completamente
ignari di successi come «Occhi neri», conoscevano Mal
per il tormentone «Furia cavallo del West», che il famoso
cantante è stato costretto ad eseguire a furor di popolo,
giocando la parte della controfigura di se stesso.
Dopo il concerto, la tenda dietro il palco ha ospitato
una festa con i cantanti e le autorità della capitale”.
LA CONSACRAZIONE
New Trolls, Camaleonti, Ribelli, Toni Vescoli, Rocky Roberts,
Little Tony e Patty Pravo sono gli artisti della quarta edizione.
I
Con Rocky Roberts, quello di “Stasera mi butto”, durante
una diretta televisiva dalla piazza
Il successo delle serate fu tale che la TSI, la quale al festival
fino a quel momento aveva dedicato unicamente servizi di
cronaca, da lì in poi decise di riprendere tutti i concerti
per riproporli tempo dopo, effettuare dirette dalla piazza
e realizzare “speciali” intitolati “A ritmo di Feedback”.
Collaborazione, quella fra “Feedback” e Comano, che
iniziò con ha vissuto la prima esperienza televisiva
(“Junior Club”, 1972). Per l’ occasione furono pure
effettuate riprese notturne con un elicottero.
L’ ETICHETTA
Fra le iniziative collaterali, il lancio dell’ etichetta
discografica “Feedback”, la cui produzione fu inaugurata
da un cd di Rocky Roberts. Tempo dopo ne venne
pubblicato un altro con brani originali dei Bisonti.
Il terzo cd con questa etichetta è il “live” dei
Nightbirds.
ARRIVA RENZO ARBORE
Dopo il logo realizzato da Forty Morell in occasione della terza edizione
del festival, per festeggiare la quinta, un nuovo, imponente palco.
Questo
Ciliegina sulla torta, Renzo Arbore, che andai a trovare a Roma
per convincerlo a duettare con Fausto Leali.
Ammirato per l’ originalità del progetto “Feedback”,
che ben conosceva, il geniale showman radiotelevisivo
accettò, eccezionalmente per il festival, di trascorrere
un paio d’ ore sul palco con il cantante bresciano,
il quale molto gli deve (è stato Arbore a suggerire
al “Negro bianco” di incidere la versione italiana
di “Hurt” di Roy Hamilton, la famosa “A chi”).
Questo nonostante stesse preparando un programma
dedicato a Totò e incidendo un disco.
Un’ esclusiva assoluta!
Con Renzo in piazza del Sole. Foto di Massimo Pacciorini-Job
ARBORE & LEALI ALLA TSI.
“CLIC” QUI:
Renzo Arbore, Fausto Leali e Bobby Solo
Quinta edizione di “Feedback”.
Da “Il Quotidiano”, 10.09.1992
Altri applauditissimi protagonisti delle due serate,
Aida Cooper, Don Backy, Maurizio Vandelli (che si
esibì con una band “made in Ticino”, la Feedband:
Corry Knobel, prezioso stage manager del festival,
Mauro Monti, Ivan Lombardi e Dario Cellamaro)
e Bobby Solo.
DOPO ARBORE, MOGOL
Rita Pavone, Nuovi Angeli, Corvi, Nomadi, i mitici
Toad (che lanciarono l’ album “Hate To Hate”),
Drupi ed i Nox, band formata da musicisti
locarnesi poco più che quindicenni, tra cui
Ian Knobel, figlio di Corry, stage manager di
“Feedback”, sono i protagonisti della sesta edizione.
Fra le più frizzanti esibizioni, quella della grintosissima,
elettrizzante Rita Pavone.
Per l’ ennesima volta, piazza del Sole gremita
all’ inverosimile.
Drupi
Ospite d’ onore, per la prima volta nella Svizzera italiana,
Giulio Rapetti, in arte Mogol.
Nel cortile di Palazzo civico Renato Reichlin ed io
organizzammo un’ indimenticabile serata intitolata
“Parole e musica”, nel corso della quale il paroliere,
al solito brillantissimo, raccontò di sè, dell’ arte
della composizione e della scuola per giovani autori
e musicisti di Tuscolano.
TORNA VANDELLI
Fra le più ricordate performances dell’ ottava
edizione quelle, inedite e memorabili, di Ricky
Gianco & Gian Pieretti e Rocky Roberts &
Andrea Mingardi.
Ricky Gianco. Foto di Massimo Pacciorini-Job
Intense emozioni pure con Maurizio Vandelli
(rimpatriata a sorpresa, persino per l’ organizzatore
del festival!), che offrì al pubblico l’ intrigante
“Io ho in mente te”, i Collage, ai quali il pubblico,
specialmente quello femminile, decretò una trionfale
accoglienza, Nada, Gianni Pettenati, Riccardo Fogli,
i Nightbirds e i Corto Circuito.
Per quanto concerne i mitici ‘Night’, provarono nello
studio giubiaschese del fotografo Massimo Pacciorini-Job.
Le prove a Giubiasco (Chris Achermann, Roby Wezel,
Eliano Galbiati, William Mazzoni e Mario Del Don;
Roby, Corry, Chris ed Eliano Galbiati)
Soundcheck in piazza del Sole
Roby, William, Eliano, Mario e Chris “live”
Poco tempo dopo produssi, con la collaborazione di Corry
Knobel, un cd contenente incisioni effettuate durante il
festival, presso il “Rock Cafè” di Locarno di Eliano Galbiati
e reperite negli archivi della RSI. Ciliegina: un provino
per la Columbia/EMI Italiana realizzato negli studi
La Basilica di Milano tantissimi anni fa. Titolo: “Io corro”.
La copertina del CD prodotto per l’ etichetta “Feedback”
Quanto agli echi delle splendide serate, fra i tanti
ritagli di giornale gelosamente conservati, c’ è questo,
del Giornale del Popolo, se ben ricordo.
DAI BEATLES TEDESCHI A QUELLI SVIZZERI
Dal Giornale del Popolo:
“La formula della manifestazione bellinzonese non può
essere che questa, baciata in fronte com’ è stata
sinora, dalla fortuna e dal successo. Chi dice che la
melodia all’ italiana è roba per vecchi, anacronistici
passatisti, e come tale non riesce più a mordere,
è puntalmente destinato a cospargersi il capo
di cenere . Prova ne sia la folla strabocchevole che
s’ è recentemente entusiasmata alla festa della Rete 1 a
Giubiasco (di cui fui produttore e copresentatore, n.d.r.).
Se poi la stessa ha il privilegio di allearsi con la surreale
atmosfera notturna dei castelli e viene miscelata con
gli elementi tipici della sagra popolare, il risultato
non può che essere… «dirompente». E non è il solo
Fieschi a crederci. Ieri alla conferenza
di presentazione di Feedback 96 c’ era tutta la
Bellinzona che conta, politica, turistica, imprenditoriale,
pronta a scommettere che anche in questa circostanza
si farà… tombola”.
E fu proprio così!
Lancio del festival sul più gettonato giornale svizzero: il “Blick”
Dopo la Beatles Revival Band, a rendere omaggio a Lennon
e soci nell’ ambito di “Feedback”, Les Sauterelles di Toni
Vescoli. Concerto, il loro, nel corso del quale tolsero la
polvere pure a brani propri e di gruppi come i Kinks
ed i Byrds, fra i tanti.
Da “Ticino 7”:
“Un festival che richiama ogni anno decine di migliaia di spettatori
attirati dai motivi più diversi. Ci sono i nostalgici del primo
rock’n’roll, i puntigliosi cultori delle «cover» reinterpretate
da gruppi e artisti italiani, gli inguaribili romantici che hanno
archiviato nei loro ricordi non solo le loro notti d’ estate al
chiaro di luna ma anche gli indimenticabili «tormentoni»
musicali di quelle estati. E ci sono i giovani e i giovanissimi,
che riscoprono – «eccezionalmente dal vivo» – le canzoni
ascoltate su vecchi «45 giri» ritrovati nelle soffitte
delle nonne.
Una «Nashville» della canzone italiana, che ha già celebrato
nel suo «albo d’oro» il ritorno di Mal e Rocky Roberts,
i Nuovi Angeli e i New Trolls e Maurizio Vandelli . Un lungo
elenco di musicisti felici di essere «sopravvissuti» alla
grande ondata del rock, del jazz, del revival blue e dei
cantautori.
Ma questa rassegna rischierebbe di spegnersi fra i ricordi se
Giorgio Fieschi, non ne riannodasse ogni anno i fili con la
musica dei nostri tempi. Come? Andando al di là della
musica e delle canzoni per riscoprire un «mood» esistenziale.
La musica degli anni ’60 – dice – è stata una rivoluzione,
cadenzata dal rock’n’roll e dalle idee di trasgressione,
di rivolta. Anche chi fa musica oggi mosso da queste idee
e in qualche modo ispirato dal rock’n’roll ha diritto di
cittadinanza nel regno di Feedback.
Edordo Bennato
I Matia Bazar
Si spiega così un programma come quello di quest’anno, che
accosta Les Sauterelles al gruppo Pelle Nera, Francesco Baccini
a Edoardo Bennato, Pupo ai Matia Bazar. Un filo diretto più
culturale che musicale, il segno di una voglia di cambiamento
che si è dipanato negli anni, fino a contagiare anche il buon
Enzo Ghinazzi (in arte Pupo), che ha recentemente scoperto
la musica cubana”.
Edoardo Bennato si esibì con un quartetto d’ archi, mentre
i Matia Bazar festeggiarono un compleanno (non ricordo più
di chi); quanto a La Pelle Nera, fra i componenti della
band, papà di Giorgia.
Con Baccini e la giornalista Donatella Gellera
Pupo
A GIUBIASCO LA
DECIMA EDIZIONE
Nel 2001 “Feedback” trasloca, si traferisce a Giubiasco,
in piazza Grande.
E cambia nome, si passa a “Comeback” (logo di Mario
Del Don), sottotitolo: “Sogno beat”.
Non cambia però la formula del festival, che continuerà
ad essere caratterizzata da proposte esclusive, come,
ad esempio, il concerto di Little Tony con le mitiche
Supremes e la ricostituzione del Patrick Samson Set.
Fra i protagonisti, I Profeti, I Bisonti, Giuliano e
i Notturni ((quello del “Ballo di Simone”), I Giganti
e, come detto, Little Tony con Le Supremes e
l’ orchestra diretta da Vince Tempera.
Little Tony e Les Supremes durante le prove
Unico concerto in Europa, quello di Lynda Laurence, Sherrie
Payne e Freddi Poole, alle quali Diana Ross, Mary Wilson,
Florence Ballard e Betty Mc Glow avevano ufficialmente
passato il testimone, dato l’ incarico di assicurare continuità
al loro mito.
L’ evento attirò l’ attenzione, oltre che del solito foltissimo
pubblico, della redazione de “La vita in diretta” di RAI Uno,
che organizzò un collegamento live dalla piazza giubiaschese.
Con Giuliano dei Notturni, quello de “Il ballo di Simone”
Per l’ occasione, nel corso delle due giornate di festival, pure
Rete Uno si mobilitò, inviando sul posto il modernissimo
ed elegante studio mobile di “Radio Estate”, da cui
andarono in onda diversi collegamenti animati
da Roberto Rizzato e il sottoscritto.
Con Renato Brioschi (cantante dei Profeti), Roberto Rizzato,
Nazareno La Rovere (chitarrista dei Profeti) e Osvaldo
Bernasconi (batterista dei Profeti) in diretta
Fra le tante apprezzatissime iniziative collaterali, la mostra
di opere grafiche e pittoriche di Mario Del Don, mostra
al cui vernissage prese parte Toni Vescoli, leader de
Les Sauterelles, i “Beatles svizzeri”.
Mario Del Don con Toni Vescoli e Marcel Aebi, leader
dei More Experience
IL CINQUANTESIMO
DEI “NIGHT”
“Da poco Rolling Stones, Nomadi e altri solisti e gruppi
noti e meno noti hanno festeggiato cinquant’ anni di attività.
Adesso tocca ai ‘Beatles ticinesi’, i Nightbirds”: è quanto si
legge nel flyer di lancio dello spettacolo che andò in scena
il 26 settembre 2014 al Teatro Kursaal di Locarno
intitolato, come il primo disco della band, “La strada bianca”.
Spettacolo musical-teatrale, per essere precisi, con ospiti
(tra cui Toni Vescoli, Mario Totaro e l’ Ensemble vocale
femminile Controcanto) e proiezione di filmati.
Per l’ occasione, sempre al Teatro di Locarno, venne allestita
un’ esposizione di fotografie, manifesti, strumenti e abiti
d’ epoca, come pure dato alle stampe un fumetto con la
storia dei Nightbirds.
Un successone da ogni punto di vista!
Particolarmente emozionanti le prove del pomeriggio, cui
assistettero allievi delle Scuole elementari guidati da Adolfo
Tomasini, direttore delle scuole comunali di Locarno dal
1987 al 2013.
“È grazie a una dritta di Roberto Maggini e alla grande
disponibilità dei Nightbirds e del loro leader e fondatore storico,
Eliano Galbiati, – scrisse Tomasini nel programma distribuito
alle famiglie – se cinque centurie di allievi del II ciclo delle
scuole elementari del Locarnese potranno partecipare a questo
evento speciale. In occasione del suo cinquantesimo compleanno,
che cade proprio nel 2014, la storica rock band locarnese
presenterà un concerto-spettacolo venerdì 26 settembre
alle 20.30 al Teatro di Locarno.
L’ avevo saputo in Piazza Grande diversi mesi fa, quando
mi ero imbattuto in Roberto Maggini, di corsa come (quasi)
sempre: doveva incontrare Eliano Galbiati, batterista e fondatore
del gruppo, perché – mi disse – si stava lavorando a questo
progetto. Mi venne spontaneo chiedergli, pur senza farmi
troppe illusioni, di buttar là l’ idea di replicare l’ evento anche
per il pubblico dei ‘Concerti per le scuole’. Detto fatto, dopo
qualche settimana ricevetti la conferma che i Nightbirds si
sarebbero volentieri esibiti anche per il nostro pubblico.
Come mi ha scritto Giorgio Fieschi, giornalista della nostra
Radiotelevisione ed enciclopedia ambulante di tutto ciò che
ha a che fare con la storia del rock e della musica leggera
in generale, ‘per noi di una certa età i Nightbirds sono
ancora una mitica band’.
‘Noi di una certa età’ siamo quelli che hanno dai sessant’ anni
in su e che potevano avere suppergiù l’ età del nostro pubblico
di oggi quando, negli anni ’60, nacque e si diffuse un gran
numero di complessi musicali che proponevano un nuovo
modo di far musica, nuovi testi, nuovi luoghi, nuovi modi
di vivere e pensare. E poi una moda diversa e colorata,
in barba alle abitudini un po’ grigie dei nostri padri.
Per chi lo vorrà, dunque, questo concerto-spettacolo sarà
pure l’occasione per conoscere quelli che, ancor oggi,
vengono chiamati fabulous Sixties, i favolosi anni ’60!
Il concerto pomeridiano per i ragazzi delle scuole elementari
sarà giocoforza ridotto, rispetto allo spettacolo della sera.
Non per questo sarà meno accattivante, perché, oltre alle
canzoni, si intercaleranno filmati e interviste, e al termine
i Nightbirds e i loro ospiti scenderanno tra il pubblico
per il saluto finale”.
MEMORABILE
il concertone delle Sauterelles del 15 aprile 2017, evento
organizzato con il sostegno di Swinging Locarno, gruppo
di esercenti della zona.
Dal programma distribuito al pubblico:
“Le sempre grintose Sauterelles di Toni Vescoli, i ‘Beatles svizzeri’,
si apprestano a festeggiare cinquantacinque anni di intensa e
gratificante attività. Lo faranno in agosto con una serie di
concerti nell’ ambito dell’ ‘International Beatleweek’, a
Liverpool, dove si recheranno per la quarta volta con
un seguito di ben duecento fans! Nel frattempo, tappa
a Locarno per promuovere un’ attesa ristampa, quella
del mitico lp ‘View To Heaven’.
L’ evento è in programma per il 15 aprile, Giornata mondiale
del vinile (Record Store Day), in piazza Grande.
Eccomi con lo splendido pubblico di piazza Grande
Lo storico gruppo, che nel 1967 all’ Hallenstadion di Zurigo
ebbe l’onore di aprire il memorabile concerto dei Rolling Stones,
per l’ occasione rispolvererà, fra i tanti pezzi, quelli in lingua
italiana incisi per la prestigiosa etichetta discografica EMI,
alcuni dei quali presentati al ‘Cantagiro’ di quell’ anno
(fra gli artisti che presero parte al seguitissimo concorso
canoro estivo, Adriano Celentano).
Quanto all’ elegante ristampa di ‘View To Heaven’, è stata
arricchita, per la gioia dei collezionisti, da foto e un EP
con quattro brani inediti. Dall’ originale dello splendido
vinile, ricordiamolo, fu tratto il 45 giri ‘Heavenly Club’
che nell’ estate del 1968 rimase per ben tredici settimane
nei ‘Top Ten’, sei delle quali al primo posto.
Il mini ‘View To Heaven Tour’ si concluderà a Lucerna
con un Gala Night nel corso del quale Toni Vescoli
(chitarra e voce), Düde Durst (batteria), Peter Glanzmann
(chitarra) e Freddy Mangili (basso) si esibiranno con
la Lucerne Concert Band diretta da Gian Walker.
Aprirà il concerto di Locarno la ticinese Scarp da Tennis
Beat Revue: Mario Del Don (basso e voce), Fabrizio
Ghiringhelli (chitarra e voce), Tiziano Caprara (batteria)
e Marco Meneganti (tastiere e armonica), pionieri nel
Ticino del rock dialettale”.
GUARDA IL SERVIZIO DEL “QUOTIDIANO” (TSI)
Marco Sestito di “Ticinonline” ne approfittò per intervistare
Toni Vescoli, al quale, in particolare, chiese di parlare degli
Stones e del mitico “View To Heaven”.
“Nel 1967 Toni e suoi compagni di viaggio incidono anche
in italiano (“Aiuto!… Va sempre male?”/”Il quinto non lo
paghi”), sbarcando nella vicina Penisola sul palco del
Cantagiro. Di ritorno in territorio elvetico, sempre in
quell’ anno, aprono il memorabile concerto che i Rolling
Stones tengono tra le mura dell’ Hallenstadion di Zurigo:
‘Rientravamo in Svizzera dopo essere stati per diversi
mesi in tour in Italia con i New Dada, Antoine e un sacco
di altra gente – ricorda Toni – Avevamo il timore che
qui nessuno si ricordasse di noi, e invece il pubblico
ci riservò un’ accoglienza straordinaria, un po’ come
quando i Beatles tornarono a suonare a casa,
a Liverpool…’.
Toni, quindi immagino vi siate goduti lo show degli Stones
direttamente dal palco…
‘Non proprio… Siamo riusciti ad ascoltare soltanto la prima
canzone e metà della seconda, dopodiché la polizia ci chiese
di andarcene…’.
Li avete comunque incontrati nel backstage?
‘Certo, prima dello show… Erano lì, tutti e cinque: Mick Jagger,
Keith Richards, Bill Wyman, Charlie Watts e Brian Jones…
Conservo ancora i loro autografi, fatti, tra l’ altro, su una
cartolina del Duomo di Milano che mia moglie aveva nella
borsetta… Curiosamente quel giorno nessuno di loro aveva
con sé foto da autografare…’.
Di cosa hai parlato con Mick Jagger?
‘Mi chiese della scena musicale svizzera, scoprendo che
Les Sauterelles, come i Rolling Stones, nacquero nel 1962…’.
In occasione del concerto in programma a Locarno verrà
ristampato il vostro secondo album, ‘View To Heaven’
(Blick, 1968). Cosa vuoi dirmi al riguardo?
‘Viene ristampato per il Record Store Day 2017, che
quest’ anno è in calendario il 22 aprile. Quindi ancora
non so se a Locarno avremo modo di venderlo… Vedremo…
Si tratta, comunque, di un’ edizione limitata di 1000 copie
in vinile a cui abbiamo aggregato anche
un ep con quattro brani inediti, registrati negli
ultimi mesi: ‘Fifty-Five’’, ‘Grasshopper’s Ballad’,
‘Man In The Moon’ e ‘Time’’’.
Come ricordi le registrazioni dell’ album?
‘Per la prima volta entrammo in uno studio dotato
di un otto piste… Eravamo elettrizzati! Calcola che i
Beatles registrarono album straordinari su un quattro
piste… Con noi in studio c’ erano una sezione archi di
sedici elementi, una sezione fiati, una dixieland band
e un coro di bambini con cui – per cinque giorni interi
– sperimentammo suoni…’Furono istanti straordinari…’.
Cosa hai ascoltato durante il processo di lavorazione del
disco?
«Qualche tempo prima di entrare in studio ruppi il gomito
e per forza di cose dovetti fermarmi. Incominciai ad ascoltare
musica barocca: mi colpì così tanto che non avrebbe non
potuto influenzare ‘View To Heaven’ …’.
RICORDANDO BATTISTI
Il 2 giugno del 2018, nell’ ambito della “Notte bianca”,
ancora in una gremitissima piazza Grande a Locarno,
andò in scena “Il nostro canto libero”.
Da Ticinonline, articolo di Marco Sestito:
“Uno spettacolo (ideato dal giornalista Giorgio Fieschi)
che – tra brani passati alla storia e aneddoti – porterà
sul palco nientemeno che Gianni Dall’ Aglio – batterista,
nonché fondatore, dei Ribelli – e il chitarrista Massimo
Luca, i quali con il cantautore hanno inciso più di
quaranta successi e suonato in occasione dello storico
duetto televisivo Mina-Battisti del 1972. A Locarno
saranno affiancati da Franco Malgioglio (basso, voce)
e Johnny Pozzi (tastiere).
Gianni Dall’ Aglio
Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con Dall’ Aglio…
Gianni, i brani firmati Mogol-Battisti pare non
risentano dello scorrere del tempo…
«Anno dopo anno vengono amati e apprezzati sempre
di più. Sono brani che non stancano e che non invecchiano.
In qualche modo è come se Lucio continuasse a cantarli…».
Che tipo era in realtà?
«Molto modesto, riservato».
Come lo ricorda in studio di registrazione?
«Era un perfezionista. Quasi maniacale. Fino a quando
non otteneva il risultato che voleva, lavorava a una sola
idea per ore… Il suo metodo mi ha talmente condizionato
che dopo una giornata con lui in studio tornavo a casa
e iniziavo a comporre… Quei giorni con lui in sala di
incisione per me sono stati una masterclass micidiale
di composizione e di arrangiamento…».
A proposito… Lei, con Luciano Beretta e
Ricky Gianco, nel 1967 scrisse “Pugni chiusi”,
brano che poi incise con il suo gruppo,
i Ribelli… Come nacque la canzone?
«Ero a casa mia, a Mantova. La sera prima sulle
frequenze di Radio Luxembourg avevo sentito
un blues, ‘When A Man Loves A Woman’ di Percy
Sledge. Mi aveva colpito così tanto che cercavo di
ricordarlo in ogni suo passaggio: all’ epoca non
avevi la possibilità di registrare ogni cosa come oggi…
Alla fine, scrissi la musica, immaginandomi il pezzo
cantato da Demetrio (Demetrio Stratos, ndr), da poco
entrato nell’ organico del gruppo come tastierista
e cantante. Mancava ancora il testo, così chiesi a
Beretta di scriverlo. Quando andammo alla casa
discografica, alla Ricordi, ‘Pugni chiusi’ fu scelto
come lato B. Poi, invece, gli addetti ai lavori ci
ripensarono e divenne il lato A, il lato A del
nostro primo 45 giri con l’ etichetta…».
Torniamo a Battisti… Come fu costituita
la band che nel 1972 accompagnò il duetto
televisivo con Mina?
«Lucio ci fece contattare uno a uno, dandoci appuntamento
sul treno che da Milano, la notte precedente alla performance,
ci portò a Roma. Nessuno di noi musicisti, fino a quegli istanti,
sapeva dello speciale televisivo: ci informò Lucio non appena
il treno partì, chiedendoci, nel contempo, di andare nella sua
cabina a provare i pezzi… Lui e Massimo imbracciarono la
chitarra acustica, mentre io, bacchette alla mano, picchiavo
sul cuscino del suo letto come se fosse una batteria… Gli altri,
intanto, ascoltavano cercando di memorizzare tutto quanto…
Il mattino arrivammo a Roma stanchi morti…».
E Mina, l’avete incontrata subito?
«No, alle sei del pomeriggio… E dopo una prova veloce,
andammo in onda…».
STRAORDIMARIO
Testo di lancio dello spettacolo organizzato con il sostegno
della Commissione culturale di Arbedo-Castione presso il
Centro Civico l’ 8 e 9 giugno 2018:
“Concerto? Si e no. Musical? Quasi. Evento? Sicuramente si.
Diciamo che la miglior definizione per ‘StraordiMario, una vita
tra giri di basso e tratti di matita’ è spettacolo musical/teatrale.
Di scena Mario Del Don, poliedrico artista bellinzonese, grafico
, pittore, scenografo e musicista, ex bassista dei mitici
Nightbirds e fondatore della Scarp da Tennis, fra le band
pioniere del rock dialettale della Svizzera italiana”.
Da sinistra: Corry Knobel, William Mazzoni, Gregory Knobel,
Mario Del Don e Alberto Canali
‘Dagli stivaletti alla scarpe da tennis’ è il titolo dello spettacolo
durante il quale, con l’ arricchimento di proiezioni, Del Don, in
passato pure applaudito attore della RSI (‘La Palmita’, ecc.),
ripercorrerà le principali tappe della sua altrettanto fortunata
carriera di musicista. Dai primi concerti con gli Spettri alle
tournées con i Nightbirds, dal ‘progressive’ dei Gong al rock
dialettale della Scarp da Tennis”.
Con Mario, altresì in scena la Scarp Da Tennis Band, Renato
Reichlin e Michele Seitz. Direttore artistico: Corry Knobel.
Molto apprezzati dal pubblico pure i tanti disegni, fumetti,
bassorilievi, manifesti, copertine di dischi e modellini di
scenografie realizzati in oltre cinquant’ anni di attività,
anch’ essi in vetrina presso il Centro Civico.
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