FRATELLI WOLFE
Saranno i Wolfe Brothers con “Little By Little” ad aprire la puntata di domenica di “Non ho l’ età”, in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00.
Il duo, australiano, propone musica country è composto dai fratelli Tom e Nick Wolfe, saliti alla ribalta dopo essersi piazzati secondi nella sesta stagione di “Australia’s Got Talent”.
Dopo i Wolfe Brothers, gli Orlando Riva Sound con ”Indian Reservation”, scritto da John D. Loudermilk, inciso per la prima volta da Marvin Rainwater nel 1959 e pubblicato dalla MGM con il titolo “The Pale Faced Indian”. La prima versione di successo è quella del 1968 di Don Fardon, ex membro dei Sorrows. Vendette bene pure quella degli americani Raiders, del 1971.
A seguire:
Raspberries (I Wanna Be With You), Empty Hearts (Run and Hide From You), Lisa Beat e i Bugiardi (L’ abito non fa il Beatnik), Lisa Beat e i Bugiardi (Italian Sun), Deep Purple (Highway Star), Deep Purple (Lazy Sod).
Fiorella Mannoia ha recentemente compiuto, in splendida forma, settant’ anni. Vi delizierà con la sua splendida cover di “Sally”, dal repertorio di Vasco Rossi.
Quindi:
Oasis (Whatever), Byrds (So You Want To Be A Rock ‘N’ Roll Star), Bee Gees (Run To Me), Lou Christie (I’m Gonna Make You Mine) e Shakin’ Stevens (You Drive Me Crazy).
“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/
LIVE AID NATALIZIO “TICINO STYLE”
Fra i miei passatempi preferiti, i fedelissimi del Blog lo sanno, c’ è quello di sfogliare raccolte di giornali e riviste, preziose miniere di interessanti notizie.
In questi giorni mi è capitato sott’ occhio un articolo dell’ “Eco di Locarno” del 18 dicembre di quell’ anno, che parla di un’ iniziativa natalizia all’ insegna della beneficenza della quale, con alcuni amici e il sostegno dell’ Unione femminile Coop, sono stato promotore nel 1982 e che più non ricordavo: lo
“X-Mas Tour”
Certo di incuriosirvi, ve lo ripropongo.
“La carovana dello ‘X-Mas Tour ’82′, formata dai locarnesi Corry & Ray Knobel e Centrocittà, dalla luganese Franco D’ Amico Band e dal grigionese Mirko Priuli, farà tappa questa sera, sabato, a Brissago. Il concerto si terrà, con inizio alle 20.45, presso la sala Arlecchino.
«Ci siamo buttati in questa impresa – dice Giorgio Botteon dell’ agenzia organizzatrice, YOU Productions – per dimostrare che anche alle nostre latitudini la collaborazione fra musicisti appartenenti a generi musicali diversi e provenienti da regioni diverse è possibile. D’ altra parte, si è colta l’ occasione offerta dalla tournée per dare un contributo a un’ iniziativa umanitaria: infatti il ricavato dello spettacolo tenuto ieri sera a Bellinzona è stato devoluto interamente alla COOP svizzera, che sta raccogliendo fondi a favore del Benin, uno dei più poveri stati africani».
La Jam Session
Cosa verrà proposto al pubblico del Locarnese? Ebbene, per quanto riguarda il duo Knobel, che in queste settimane è entrato in sala di registrazione per la realizzazione di un album, non proporrà grosse novità; non potendo anticipare i contenuti di tale produzione discografica, si limiterà a rispolverare una serie di brani ‘country’.
I Centrocittà, che stamane, unitamente ai Knobel, ascolteremo alla Radio della Svizzera Italiana (‘finalissima’ regionale del Festival eurovisivo della canzone), eseguiranno composizioni proprie, alcune delle quali inedite, in cui non mancano le analogie con quelle di noti autori ‘leggeri’ italiani.
Pure la Franco D’ Amico Band, che sarà ospite, mercoledì prossimo, della trasmissione televisiva ‘Ribalta CH’ (TSI), nel presentare ’musica fatta in casa’, non disdegna lasciarsi influenzare un tantino dai protagonisti della scena artistica della vicina penisola.
Mirko Priuli è grande amico di Edoardo Bennato, ma, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, evita in tutti i modi possibili di ricorrere ai suoi successi per farsi apprezzare. Punta invece su composizioni che, tiene a sottolineare, si sforza di rendere originali, personali al massimo. Chi ha avuto modo di ascoltarlo, mercoledì scorso alla nostra televisione, certamente riconoscerà che il poschiavino parla senza peccare di presunzione.
Lo ‘X-Mas Tour’, aggiunge Giorgio Botteon, è costato molta fatica ed ha potuto essere allestito solo grazie alla disponibilità e all’ entusiasmo di ogni componente della carovana. Si spera susciti interesse, poiché in tal caso sicuramente verrà riproposto”.
Altre due serate del tour, anch’ esse presentate dall’ annunciatrice televisiva Rossana Panzera, vennero organizzate presso il Cinema Teatro Blenio di Acquarossa il 16 dicembre e alla Casa d’ Italia di Bellinzona il giorno dopo.
“RIBALTA CH”
Negli stessi giorni la Televisione della Svizzera Italiana, come detto, diffuse le prime due puntate di “Ribalta CH”, programma da me presentato e destinato, precisò il regista Sandro Pedrazzetti, «a valorizzare solisti e gruppi di casa nostra».
Negli studi di Comano della TSI con Mirko Priuli & Soci
Intervennero Mirko Priuli & Soci (Poschiavo), Claudio “Tap” Tettamanti (Bellinzona), la Scarp da Tennis Band (Bellinzona), la Franco D’Amico Band (Lugano), Catarin & Zaccheo (Locarno) e The Round The Corner (Bellinzona).
IL BLASCO ALLA TELE
Una celebrazione del genio trasgressivo e amatissimo che come nessuno in Italia sa tenere il pubblico dal vivo. Sabato 28 dicembre, in prima serata su Canale 5 va in onda “Vasco Rossi – I Magnifici 7”. Uno speciale scritto e diretto da Giorgio Verdelli, condotto da Claudio Amendola, dedicato a Vasco e ai suoi straordinari sette concerti allo Stadio San Siro di Milano di giugno del 2024 che portano il suo record a trentasei concerti al Meazza, che hanno attirato quattrocentomila spettatori.
Un successo che Verdelli racconta con le stesse parole del rocker di Zocca. “Vasco una volta mi ha detto io sono il numero uno e anche il numero due e il numero tre e c’ è una grande fila per fare il numero quattro”.
Un film emozionante con oltre due ore e mezzo di immagini di questi memorabili spetteacoli, con quattordici brani integrali, perché Vasco è più di un cantautore.“I filosofi di oggi in realtà sono i cantanti, e in parte ha ragione, perché cantanti naturalmente è riduttivo, però artisti che riescono a dire la loro con credibilità e grande coerenza come Vasco Rossi sono dei punti di riferimento. Vasco lo è sempre stato, ma non da adesso. Il problema è che la gente, in media, se n’ è accorta con un po’ di ritardo, poi c’ è una fortissima sensazione di passaparola in quello che dice Vasco, perché lui ha una legione non di fan, perché fan è riduttivo, ha un popolo che lo segue. Diciamo che Vasco potrebbe fondare un partito politico molto meglio di altri suoi colleghi, e il suo partito sarebbe il partito del rock”.
VASCO VISTO DA … BLASCO
Vasco ho avuto il piacere di incontrarlo più volte. Fra le chiacchierate più interessanti fatte con lui c’ è quella di Zurigo del 1987 per la rubrica “Dal vivo” del quotidiano “Il Dovere”, nel corso della quale parlammo, tra l’ altro, dei suoi rapporti con la stampa. Ne pubblico alcuni passaggi.
Zurigo, maggio 1987. Foto di Massimo Pacciorini-Job
La stampa, ripeti, ha spesso travisato il mio pensiero, mettendo in piazza in maniera banale e distorta alcuni aspetti della mia vita privata. La domanda non è originale, ma te la voglio fare: cosa non hanno capito i giornalisti di te?
«E’ un argomento interessante, ma molto lungo, che dovrei dividere in tante risposte. Intanto dico che io, in questo momento, sono uno strano fenomeno in Italia, perché tutti fanno i dischi eppoi si sbattono per venderli, mentre io faccio i dischi e dopo devo sbattermi per difenderli. Capisci? Questa cosa qui…».
Molti nemici, molto onore!
«Esatto. Mi fa piacere questa cosa qua, in effetti, perché vuol dire che qualcosa c’ è, dentro. In fondo le canzoni oggi sono come i film per i romanzi; ecco: le canzoni per le poesie di una volta. Una volta c’ erano le poesie, adesso le canzoni che sono più … Una volta c’ erano i romanzi, ora ci sono anche i film, per cui si tende ad identificare l’ attore nella parte di quello che fa nel film. Ed è ancora più facile identificare quello che canta in quella che è la canzone che sta cantando. Così, quando cantavo “Voglio una vita spericolata” (che vorrei, ma è un sogno, un film; la vita, però, non è un film) ero identificato come quello che fa una vita spericolata. Dopo ho fatto “Siamo solo noi”, ecco. Da qui nascono le identificazioni un po’ esagerate. Io sono una persona, non un poster, non un film, non sono neanche Steve McQueen! Molte volte hanno travisato, ed è grave, poiché spesso, in malafede o per ignoranza del discorsi che ho fatto, ad esempio il discorso sulla droga. Sono sempre stato chiaro: è una cosa pericolosa, bisogna starci lontano. L’ ho sempre detto, anche se ci ho ironicamente un po’ giocato sopra, nel senso che dicevo: “Non stiamo a guardare tanto gli spinelli, quando poi in farmacia vendono porcherie di tutti i tipi”. A mia zia dicevo: “Con tutte le pastiglie che prendi, non dirmi che non ti droghi mai”. Non vorrei essere frainteso, per me la droga è un grosso problema, soprattutto l’ eroina. Le altre possiamo classificarle vizi, che comunque non possono essere difesi. Ognuno faccia secondo propria coscienza».
«Non sono pentito del mio passato — altro tuo discorso – ma voglio andare avanti». In che modo?
«Appunto! Sono stato indicato come cattivo maestro: non mi sento tale, io sono un cantautore, una rock-star, mi diverto, gioco (perché in Italia sono rockstars solo quelli che arrivano dall’ America). Però non sono senz’ altro un buon esempio, questo sicuramente no. E allora il mio passato è il mio passato, tutto ciò che ho fatto l’ ho fatto cosciente, convinto, probabilmente lo rifarei, anzi, perché mi è servito per capire un sacco di cose. Adesso sto andando avanti, come non so, alla giornata».
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio