SI TORNA ALL’ ORA SOLARE
Sabato notte non dimenticate di spostare di un’ ora indietro le lancette dei vostri orologi, altrimenti potreste mancare la puntata di domenica di “Non ho l’ età”.
Puntata in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00, al solito frizzante, tonica, confenzionata con brani/video raramente o mai proposti alla radio/televisione.
Aperta, per rimanere in tema di lancette, da “In The Midnight Hour”, lanciato da Wilson Pickett e riinciso, fra i tanti, dall’ australiano Jimmy Barnes.
A seguire, “The Days Of Pearly Spencer” del cantautore nordirlandese David McWilliams. Ai tempi in Italia il pezzo fu riproposto da Caterina Caselli con il titolo ”Il volto della vita”. Quello che ascolterete è però Marc Almond, che ha fatto parte del duo synth/pop inglese Soft Cell.
Protagonista della prima doppietta sarà Phil Collins con pezzi dai repertori, rispettivamente, di Cyndi Lauper e delle Supremes di Diana Ross.
Phil Collins (True Colors), Phil Collins (You Can’t Hurry Love).
Parentesi all’ insegna dei “Sixties” con i Beatles (She Loves You)
e, dalla Grecia, gli
Aphrodite’s Child (It’s Five O’Clock).
Dipoi:
Billie Joe Armstrong (I Think We’re Alone Now), Van Morrison (The Healing Game), Hanson (Thinking ‘Bout Somethin’), Bread (The Guitar Man), Poison (We’re An American Band), Poison (What I Like About), Mina & Ivano Fossati (Tex-Mex), James Blunt (You’re Beautiful), Grand Funk Railroad (Some Kind Of Wonderful).
“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/
MINA!
È il titolo di un articolo dell’ “Eco di Locarno” del 25 ottobre 1969 annunciante l’ arrivo ad Ascona di colei che all’ epoca veniva chiamata la “Tigre di Cremona”: indimenticabile serata, destinata a sottolineare una ricorrenza.
«Per degnamente concludere la sua prima stagione di esistenza, – scriveva il trisettimanale locarnese – il noto locale notturno Cincillà-Club di Ascona ospiterà uno dei big della musica leggera italiana: Mina.
Da poco la cantante aveva inciso “Non credere”, pezzone che alcuni mesi prima, in aprile, aveva eseguito all’ allora Teatro Apollo di Lugano nell’ ambito di “Un disco per l’ Europa”. Alle tre serate, presentate da Mascia Cantoni ed Enzo Tortora e diffuse in Eurovisione, parteciparono quattordici giovani artisti. Fra i tanti ospiti d’ onore, oltre Mina, Françoise Hardy, David McWillians e gli Aphrodite’s Child.
È la prima volta che la notissima cantante italiana si esibisce in Svizzera in un recital; le sue presenze professionali in Svizzera sono sempre state brevissime e solo alla radio o alla televisione: recentemente a Lugano in occasione di “Un disco per l’ Europa”; o, fra l’ altro, la si ricorda a Locarno, nel 1959, dove partecipò ad una trasmissione radiofonica dal titolo “Musica ai Campi Elisi”. Mai, comunque, Mina ha tenuto un vero e proprio recital. Non poche sono state le difficoltà dei dirigenti del Cincilla-Club per portare in porto il recital di venerdì 31 ottobre prossimo».
PRIMA DELLA CLASSE
Esaltanti i commenti, il più interessante dei quali lo pubblicò, a firma “M.A.”, “Illustrazione Ticinese” il 21 gennaio del 1970.
«Nel lontano 1958 erano in pochi a credere nella validità di colei che veniva definita “la regina dei juke-box”, “l’ urlatrice per eccellenza”, “la tigre di Cremona”; anzi, erano in molti a sostenere che si trattava solo di un nuovo personaggio che sarebbe durato lo spazio di una stagione e che non avrebbe lasciato traccia del suo passaggio.
Da allora sono trascorsi dodici anni, ma Mina è ancora la prima della classe: ha conosciuto trionfi e dolori, ha superato con disinvoltura crisi passeggere, i suoi fatti privati si sono spesso confusi con la vita artistica; dodici anni, durante i quali però ha raggiunto anche i risultati più lusinghieri. E lo scorso 31 ottobre ha dato prova delle sue reali capacità anche ad una parte del pubblico ticinese, a quei pochi fortunati che si trovavano al Cincillà di Ascona.
In quei giorni Mina lanciò il singolo “Un’ ombra” e l’ album “For You”. A destra, l’ indovinato titolo dell’ articolo pubblicato da “Illustrazione Ticinese”
Si è presentata con un lungo abito nero, stile “nude look”, che metteva ancor più in evidenza l’ ulteriore dimagrimento causato dai recenti disturbi al fegato. Con il brano iniziale “Sono come tu mi vuoi” ha immediatamente stabilito un contatto di simpatia con i presenti. Sono seguite canzoni più o meno famose: “Quand’ ero piccola”, “Un colpo al cuore”, “La canzone di Marinella”, “Indifferentemente”, “Sacumdi Sacumdà”, “Il poeta”, “Se stasera sono qui”, “Yesterday”, “Non credere”; per ognuna ha saputo sapientemente creare l’ atmosfera più adatta, offrendo interpretazioni convincenti ed entusiasmanti. Ma Mina ha dato l’ esatta misura delle sue infinite possibilità in “Georgia on my mind”: un’ interpretazione magistrale, ricca di virtuosismi, che avrebbe stupito pure il grande Ray Charles. Al termine del recital gli spettatori, elettrizzati ed affascinati da tanta bravura, non hanno esitato a richiamare a gran voce la cantante, la quale, commossa per l’ accoglienza riservatale, ha ringraziato ed ha presentato “Il cielo in una stanza”.
Durante questo recital Mina ha confermato di essere senza dubbio una delle migliori cantanti internazionali: un’ artista completa, personalissima, sensibile ed intelligente. Ed è soprattutto grazie a queste due ultime doti che Mina si stacca maggiormente dai suoi colleghi: con una grande sensibilità ed un’ intelligente visione interpretativa riesce a trasformare qualsiasi motivo in un piccolo capolavoro musicale: basta pensare a “E se domani”, il brano sanremese che ha trovato la via del successo soltanto dopo la sua splendida incisione.
È un’ impresa alquanto difficile, per non dire impossibile, spiegare le sensazioni che Mina sa provocare nel pubblico durante un recital: non essendo legata ad un’ orchestra, ma accompagnata solo da un piccolo complesso che conosce a fondo la sua enorme versatilità, può mettere in risalto le innumerevoli sfumature della sua incredibile voce, che qualcuno ha definito “intermittente come le luci di un flipper”.
Al termine del grandioso spettacolo, qualsiasi ombra di scetticismo che ancora poteva esistere nei suoi confronti è scomparsa per lasciar posto ad un’ infinita ammirazione. Colei che nel lontano 1958 veniva definita soltanto un boom stagionale, una montatura pubblicitaria, ha dimostrato chiaramente ormai che il successo raggiunto non è soltanto frutto della sua personalità, ma è soprattutto merito delle sue formidabili qualità artistiche».
VALLETTA PER LA TSI
L’ anno dopo Mina, che già abitava a Lugano, si ripresentò al pubblico ticinese partecipando, per quattro puntate e in qualità di valletta, al telequiz “Il calderone”, gioco a premi della Televisione della Svizzera Italiana presentato da Paolo Limiti e in onda ogni lunedì sera dal 5 ottobre al 22 febbraio 1971.
La cantante con Paolo Limiti. Foto TSI
Notizia che, facile immaginarlo, fece parlare i giornali, specialmente quelli italiani, tra cui l’ autorevole “Corriere della Sera”, che pubblicò una foto dei due con la seguente didascalia:
«Mina si diverte a fare la valletta in un telequiz. Avviene nel “Calderone”, un gioco a premi trasmesso il lunedì dalla televisione della Svizzera italiana e presentato da Paolo Limiti, lo stesso che organizza “Il rischiatutto” di Mike Bongiorno. Nel “Calderone” Mina, che si presenta come la signora Crocco, porta le buste delle domande, segna i punti, svolge lo stesso compito di Sabina Ciuffini nella trasmissione presentata da Mike Bongiorno. “Perché fa la valletta?” le ha chiesto davanti alle telecamere Limiti. “Perché ho l’ occasione di conoscere tanti cantanti”, ha risposto Mina».
“DAI CHE FACCIAMO DI NUOVO I POLICE”
Il 2 ottobre del 1983, alla Televisione della Svizzera Italiana, – me lo ricorda un’ edizione di quel periodo dell’ “Eco di Locarno” sfogliata per altri motivi – replica dello “Speciale Police” da me realizzato con la collaborazione di Corry Knobel a Milano. Ospite del programma: il bassista Andy Summers dei Police, con cui, fra i tanti argomenti, per l’ occasione parlai dell’ album da poco pubblicato, “Synchronicity”, e dei rapporti con i colleghi Sting e Stewart Copeland.
“Synchronicity” contiene, fatta eccezione per due o tre brani, musica che mi sembra un tantino ostica, intellettualistica…
Summers: «Penso che ti riferisca ai testi delle canzoni. Tuttavia sarebbe odioso sentirsi accusare di essere degli intellettuali. Penso che con la musica ci si forzi di andare oltre l’ intelletto, dato che esistono cose più grandi da esprimere, cose che vanno al di là della mente pensante. È quel momento che si cerca di raggiungere durante l’ incisione. Spero che i testi di questo album possano riflettere, come ogni attimo d’ altronde, ciò che stiamo vivendo, o ciò che accade a una persona in un particolare momento della sua vita.
Il titolo “Synchronicity” è in relazione con Carl Gustav Jung, che ha inventato la parola; io stesso mi sono sottoposto ad analisi junghiana per un certo periodo, qualche anno fa. Anche Sting, recentemente, ha mostrato grande interesse per il lavoro di Jung: si tratta quindi di qualcosa che fa correntemente parte dell’ atmosfera del gruppo. Fra il penultimo album e questo abbiamo letto molti libri su Jung, e a ciò si deve far risalire questo indirizzo nel nostro lavoro. In un certo senso, è il soggetto favorito del gruppo. Comunque non mi va di pensare che l’ album non sia accessibile perché troppo intellettuale: la musica è superiore all’ intelletto».
A Milano con Andy Summers e, a destra, l’ articolo di lancio che scrissi per l’ “Eco”
Quanto a un eventuale scioglimento della band:
«Se mai dovessimo scioglierci e dopo cinque anni dirci “dai che facciamo di nuovo i Police” per tentare di riacciuffare la giovinezza … bè, sarebbe triste! Preferirei sparire all’ apice della carriera ed entrare nella leggenda. Questa sarebbe la fine che sceglierei!».
I Police, aggiungo a titolo di cronaca, si sciolsero l’ anno dopo, per poi riunirsi brevemente nel 1986 ed in seguito per un tour mondiale tra il 2007 e il 2008.
IL SITO
Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.
Per i contenuti delle puntate:
“CLIC” SU “NON HO L’ ETÀ” (“I BRANI”)
Per sfogliare le pagine del BLOG:
ATTENDERE LA SCRITTA “EVERYTHING IS LOADED”
Per sfogliare le pagine della GALLERY e leggere le diciture:
“CLIC” SULLE FOTO
Alla prossima e … siateci!
Giorgio