GUARDA COME CANTANO
Sono gli Odds, gruppo di rock alternativo canadese, con “Make You Mad” ad aprire la puntata di domenica di “Non ho l’ età”, in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00..
A seguire, doppietta in onore degli inossidabili Abba: “Why Did It Have To Be Me” e “Ring Ring”.
Dopo gli svedesi, Dan Baird, in passato cantante e chitarrista ritmico dei Georgia Satellites, con “I Love You Period” e Sergio Caputo e Francesco Baccini con “Non fidarti di me”.
Seconda doppietta con gli Whitesnake con “Here I Go Again”e “Give Me All Your Love”.
Quindi i Police con “Roxanne”.
A loro faranno seguito:
Mal (I’m Still Singing), After All (If You Need Me), Stealers Wheel (Star), McFly (Pinball Wizard), Rod Stewart (Ain’t Love A Bitch), Zucchero (Guantanamera), Rock Aid Armenia (Smoke On The Water)
Ricordo che potrete seguire “Non ho l’ età” pure televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/
Imperdibili video!
PAIPERS E …
A grande richiesta, i (beat) amici pugliesi Paipers si apprestano a tornare nel Ticino, dove ormai sono di casa. Con loro un mitico personaggio della scena italiana. Di chi si tratta? Quando e dove? Tenete d’ occhio le prossime Newsletters e lo saprete!
IL “PARDO” DI ADRIANO
L’ inizio, ieri, del Festival del film di Locarno offre le spunto per parlare di cinema, quello di Adriano Celentano, di tre pellicole in particolare, alle quali sono legati piacevolissimi ricordi.
“Geppo il folle”
Nell’ estate del 1978 ebbi il piacere di assistere, allo stadio di Novara, alle prove e riprese di alcune scene del film “Geppo il folle” e realizzare con il “Molleggiato” una delle tante, indimenticabili interviste.
Con me in quell’ occasione il fido amico Walter Piccoli, che realizzò uno splendido servizio fotografico, di cui qui propongo alcuni scatti.
Le prove
“Ciak”, si gira!
Il maestro Natale Massara
Claudia Mori e, alle sue spalle, la cantante ed attrice francese Jennifer, pseudonimo di Chantal Benoist
Curiosità: le comparse – oltre dodicimila – anzichè ricevere un compenso per la prestazione, dovettero pagare, acquistare il biglietto per assistere all’ insolito concerto: per molte di loro, comunque, esperienza indimenticabile, con in più la soddisfazione di comparire nel film.
Concerto insolito perchè, essendo Adriano pure il regista, caratterizzato da continue interruzioni e (per i non addetti ai lavori) divertenti fuori programma.
Stadio di Novara gremito già delle prime ore del pomeriggio, sotto un cocente sole. A dirigere l’ orchestra il maestro Natale Massara, ex sassofonista dei Ribelli; alla batteria l’ immancabile Gianni Dall’ Aglio, altro storico “Ribelle”.
“Il bisbetico domato”
Alcuni anni dopo, era il 1981, con una troupe della Televisione della Svizzera Italiana, mi recai a Ludwigshafen am Rhein, città della Renania-Palatinato, in Germania, per il lancio della versione tedesca de “Il bisbetico domato”, film con Adriano e Ornella Muti.
Altra splendida occasione per trascorrere un paio di indimenticabili giornate con il “Molleggiato”, la popolare coppia di registi e sceneggiatori Castellano & Pipolo e alcuni amici del mitico Clan.
IL TRAILER DI “DER GEZAEMTE WIDERSPENSTIGE”. “CLIC” QUI
Ricordo in particolare la serata in discoteca, organizzata dalla casa distributrice della pellicola, durante la quale Adriano mandò in visibilio ragazze e ragazzi improvvisando un ballo con una splendida modella (non si sa ingaggiata da chi), nonchè l’ intervista concessami dopo la visione di “Der gezämte Widerspenstige”.
All’ uscita dal cinema, al ragazzo della via Gluck chiesi che effetto avesse fatto sentirsi doppiato in tedesco. “Mi è sembrato di essere un tedesco, però, ripensandoci e guardando te, direi uno svizzero tedesco!”, rispose con il tipico, smagliante sorriso.
“Joan Lui”
Quello che Adriano ha fra le mani è una specie di Pardo d’ oro, il … prestigioso – si fa per dire – “Goldener Hammerschlumpf”, il “Puffo d’ oro”, assegnato agli artisti ritenuti più meritevoli dai lettori di quella che per anni è stata la rivista pop svizzera maggiormente letta e diffusa, “Pop Rocky” (fra i tanti che hanno ricevuto il decisamente insolito riconoscimento c’ è persino Madonna!). Lo consegnai nel 1984 al “Molleggiato” nella sua residenza di vacanza, ad Asiago.
Le foto sono di Massimo Pacciorini-Job, il quale, prima di mettere mano alla fedele Nikon, dovette attendere, se ben ricordo, che si finisse di guardare insieme spezzoni del film “Joan Lui”, di cui molto si parlò nel corso della piacevolissima chiacchierata. Parte dell’ intervista, realizzata per la TSI, fu pubblicata pure da “Pop Rocky” e dal trisettimanale “L’ Eco di Locarno”.
IL BASSISTA DI GORDEVIO DI GIANNI MORANDI
Tornando a sfogliare, dopo tanto tempo, alcuni numeri del 1968 di “Giovani”, fra le riviste musicali italiane più gettonate degli anni Sessanta, ho trovato un articoletto che finora mi era sfuggito e che non mancherà di incuriosire pure voi. Parla di Gianni Morandi e del gruppo con cui il bolognese si esibì per le truppe durante il servizio militare, gruppo di cui fece parte anche un musicista che vive nel Ticino, a Gordevio, per essere precisi, e che intervistai ai tempi del “Quotidiano” (RSI): Marino Regina, di cui ho perso le tracce e che, per il momento senza risultati, ho provato a ricontattare telefonicamente.
Ci riproverò, intanto eccovi l’ intrigante pezzullo.
Gianni Morandi presenta il suo “complesso naja”
“Adesso anche Gianni ha il suo complesso. Sono tre ragazzi in gamba, tutti suoi commilitoni, con i quali ha fatto un lungo rodaggio, durante i mesi della naja. E adesso sono pronti per buttarsi alla conquista del pubblico…
borghese. Perchè quello militare lo hanno già affrontato: infatti Riccardi l’ organista, Regina il basso, Colombino il batterista e Gianni il capo, durante questo anno e più di naja, hanno dato parecchi spettacoli per le truppe e pochissimi invece per la “gente qualunque”: non più di cinque.
“«Dunque sei soddisfatto del tuo complesso?». «Altrochè! Sono bravissimi, altrimenti non li terrei con me anche dopo il servizio militare, ti sembra? Abbiamo trovato un affiatamento perfetto. E tutti e tre hanno una notevole padronanza del loro strumento. Credo proprio che insieme faremo grandi cose». «Quali cose esattamente? Voglio dire, avete già dei progetti?».
Marino, secondo da sinistra, con Morandi
«Progetti se ne fanno sempre molti, ovviamente. Poi resta da vedere se si riuscirà a realizzarli. Comunque, quando smetterò di essere il geniere Morandi per rivestire i panni del cantante Morandi, naturalmente mi darò un bel po’ da fare. Le cose più importanti per il mio reinserimento nella vita borghese sono due: dare molti spettacoli, in modo che la gente si abitui a rivedermi, e incidere subito un disco, ma che sia un disco di quelli con i fiocchi, che riesca a sbaragliare la concorrenza, a far sì che il pubblico dimentichi che al mondo esistono anche altri cantanti e compri solo il disco mio. Capisci cosa voglio dire?».
«Credo di sì, comunque non mi pare che tu debba temere la concorrenza: i tuoi sette milioni di dischi venduti parlano abbastanza chiaro». «Hai ragione, però bisogna stare sempre all’ erta. Tu non immagini come mi hanno insegnato bene sotto la naja a stare all’ erta…! È un’ esperienza che mi sarà utilissima anche nella vita. Comunque io sono agguerritissimo e pronto a sparare a zero. E sono sicuro che anche i ragazzi del mio complesso mi aiuteranno moltissimo in questa mia rentree musicale. Il fatto di aver vissuto gomito a gomito per quindici mesi, di aver imparato a conoscerci giorno per giorno, ci ha permesso di trovare un fantastico affiatamento»”.
WOODSTOCK
è una leggenda, il più famoso concerto del Novecento, forse il più importante evento musicale della storia. Come è nato, chi lo ha voluto, chi ha partecipato e soprattutto cosa ha fatto sì che proprio quel concerto sia diventato il simbolo di una generazione, producendo un mito destinato a rimanere nel tempo? Paolo Mieli e i suoi ospiti ne parleranno a “Passato e Presente”, in onda giovedì 15 agosto (giorno in cui ricorrerà il 55mo anniversario del festival) alle 20.30 su Rai Storia.
Per i collezionisti questo imperdibile cofanetto contenente cinque album e un opuscolo ricco di fotografie.
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio