OUR ELVIS
Tantissimi i libri dedicati al mitico Elvis, non tutti, però, meritevoli d’ attenzione poichè in buona parte all’ insegna del déjà vu.
Fra quelli da ritenere imperdibili, “Elvis Presley. Un fenomeno mondiale nelle cronache italiane 1956-1959” di Luca Castellino ed Ernesto Zucconi (Novantico Editrice).
Due “tosti”.
Zucconi, torinese col cuore che batte in “Bisalta”, nella frazione montana di San Giacomo di Boves, ricercatore dai vari interessi culturali.
Quanto a Castellino, di una generazione più giovane, da sempre appassionato di musica (quella dei decenni passati, italiana e mondiale), componente e cofondatore del gruppo “Beat Circus”, promotore delle iniziative che han portato sui palchi cuneesi protagonisti della musica leggera nazionale nella seconda metà del Novecento.
Scrive Luca:
“La nostra è una raccolta di centinaia di articoli pubblicati in Italia su Elvis nel periodo compreso fra il 1956 (anno del suo ‘arrivo’ nel Bel Paese) ed il 1977 (anno della sua prematura scomparsa) su quotidiani e periodici. Un lavoro nato in epoca di pandemia e che vuole essere il nostro personale omaggio a Elvis.
Mentre stai leggendo questo primo volume siamo già in fase avanzata di lavorazione per il secondo libro, che tratterà il periodo compreso fra il 1960 e il 1964”.
Castellino e Zucconi hanno selezionato e consultato 31 testate giornalistiche con 458 articoli o citazioni su Elvis Presley, riguardanti, come detto, il periodo 1956-1959; circa 200 di essi sono presenti nel primo volume.
“Nostra cura nella raccolta delle notizie – precisano gli autori del libro – è stata principalmente quella di dare la precedenza ai giornali più importanti, non dimenticando le riviste a larga diffusione specializzate in curiosità ed aneddoti d’ attualità; aggiungendo inoltre alcune cronache locali allo scopo di fornire completezza all’ indagine svolta.
I lettori noteranno che, nello scorrere di articoli e saggi, sono state intercalate immagini extra opportunamente evidenziate da cornici: si è pensato di occupare gli spazi a completamento delle pagine con foto di concerti e interviste, locandine, spartiti e cartoline promozionali italiane, il tutto comunque strettamente collegato all’ impostazione cronologica degli avvenimenti.
Nella riproduzione dei testi si trovano qua e là, come normalmente capita, errori su nomi, date e accadimenti. Così, ad esempio, a un certo punto si legge che la città natale di Elvis, Tupelo, Mississippi, era stata ‘trasferita’ nel Missouri; oppure che il protagonista avrebbe girato un certo film, in verità mai prodotto. Si è voluto, nel rispetto degli originali, mantenere quelle precise espressioni senza porvi manomissione alcuna”.
I prossimi volumi tratteranno gli anni:
Volume 2: 1960 / 1964
Volume 3: 1965 – 1969
Volume 4: 1970 – 1974
Volume 5: 1975 – 1977
I BEAT CIRCUS …
band nata a Cuneo nel 2013 i cui componenti sono accomunati dalla passione per la musica italiana e straniera degli anni ’50 e ’60.
Il primo a destra è Luca Castellino
Lo spirito e l’ intento sono quelli di riprodurre l’ atmosfera di festa e allegria che si respirava durante le esibizioni dei “complessi” nei dancing e nelle feste degli anni ’60: un repertorio che spazia dagli evergreen di artisti stranieri ed italiani di quello storico periodo (Elvis Presley, Jerry Lee Lewis, Little Richard, Chuck Berry, Beatles, Celentano, Little Tony, Rokes, Giganti e tanti altri) a delle vere e proprie “perle” e “rarità” (canzoni di Clarence Frogman Henry, The Top Notes, The Shirelles, Clem Sacco, Bobby Solo, Gene Pitney, Don Backy e Pilade, solo per citarne alcuni) che hanno però contribuito a creare un alone di mito intorno a quegli indimenticabili anni.
I Beat Circus con Don Backy e i Fuggiaschi
Passando dall’ epopea del Rock’ n’ Roll americano delle origini al Rock italiano dei primi urlatori, dalla British Invasion al Beat italiano dei capelloni, dal Twist ai famosi “lenti” che hanno fatto nascere tanti amori sulle piste da ballo, le canzoni che vengono riproposte durante lo spettacolo invitano alla danza ed al canto collettivo un pubblico eterogeneo, facendo rievocare, a chi ha trascorso la gioventù negli anni ’50 e ’60, lo spirito e la spensieratezza propri di quel periodo e facendoli (ri)scoprire ai più giovani.
Il look del gruppo, con abiti che richiamano le esibizioni live dei Beatles nel periodo della Beatlemania (biennio 1963-1964), e l’ utilizzo di strumentazione vintage contribuiscono a rievocare l’ atmosfera propria di un “cerimoniale ritmato” di quegli anni dando una nota di colore e contribuendo ulteriormente all’ impatto scenico.
L’ esecuzione dei brani è accompagnata dalla proiezione di immagini che richiamano alla memoria artisti e copertine dei dischi che hanno segnato un’ epoca.
Ogni brano ed interprete vengono presentati con note tecniche e storiche che inquadrano al meglio il contesto nel quale si andavano a collocare, con intermezzi di cabaret e improvvisazione volti a scherzare e ad ironizzare su aneddoti e citazioni storiche con allegria, offrendo uno spettacolo godibile per un pubblico di ogni età.