È COMINCIATA SFOGLIANDO
“RECORD COLLECTOR”
È lo storico del pop svizzero che maggiormente stimo e di cui più apprezzo le opere.
Si chiama Samuel Mumenthaler, Sam per gli amici.
L’ ho conosciuto durante un concerto delle “Sauterelles” presso il Mühle (mulino) Hunziken di Rubigen (BE), occasione in cui presentò uno dei suoi interessantissimi e documentati libri concernenti la scena nazionale, “BeatPopProtest”.
Vanta una collezione di migliaia di pezzi veramente rari, vinili, manifesti, fotografie e tantissimo altro, reperiti nell’ arco di un trentennio grazie a un capillare e certosino lavoro di ricerca.
Come se non bastasse, è un ottimo batterista (autodidatta); ha fatto parte di storiche band, tra cui i Züri West e i Phon Roll, e ora è con gli Starkeys.
Professione? Lavora come giurista a Biel per l’ Amministrazione federale.
Di tanto in tanto, con il suo permesso, pescherò nel sito “Sam’s Collection” notizie e foto che vi ingolosiranno.
I LOVE “SIXTIES”!
Come e quando questo amico bernese ha cominciato a collezionare dischi, riviste, manifesti e il resto?
Gliel’ ho chiesto.
“Mia principale passione, da sempre, i ‘Sixties’. A collezionare vinili ho cominciato da ragazzo puntando sugli EP inglesi. Rivista di riferimento, attraverso la quale informarmi sulle novità dei tempi (e pure quelle odierne) e, non sempre facilmente, reperire materiale interessante, ‘Record Collector’. Non so quante lettere ho scritto per mettermi in contatto con altri lettori, negozianti e persone in grado di procurarmi incisioni divenute con il trascorrere del tempo rare e pertanto ricercatissime! Ho cominciato con i dischi, ma in seguito esteso la ricerca all’ ambito delle riviste musicali, delle fotografie, dei manifesti, insomma, all’ ambito memorabilia”.
Definisci il tuo meraviglioso sito una vetrina …
“Si, però di una minima parte delle rarità da me pazientemente accumulate in tanti anni. Possiamo definirlo la punta emergente di un iceberg, perchè gli oggetti da me finora raccolti sono migliaia, occupano un arco di più di tre decenni.
Nella website, che aggiorno con una certa regolarità, ci sono altresì molte notizie, informazioni di base concernenti la storia del pop svizzero. È un tema che particolarmente mi appassiona; avendo studiato storia, essendomi occupato di movimenti studenteschi, proteste di piazza, del ’68 e altro ancora, era inevitabile che il mio interesse per la scena nazionale aumentasse, che mi concentrassi su questo argomento. E non solo sul beat e il rock, ma pure sul jazz, anche se, questo, è un genere musicale di nicchia, meno gettonato dai collezionisti.
Archivio, il mio, realizzato con la collaborazione di persone che certi eventi li hanno realmente vissuti. Basta con i ‘leggendari’ gruppi, i ‘leggendari festivals’! Mi preme raccogliere, con impegno e coscienziosità, notizie precise, che colmino le molte lacune riguardanti la storia del pop elvetico”.
Come è stato possibile reperire materiale tanto prezioso, aprire scrigni che finora altri non erano riusciti ad aprire?
“Con tanti sacrifici, documentandomi e incontrando gente che, constatata la mia serietà, ha voluto premiarmi regalandomi oggetti di cui, in tanti casi, io stesso ignoravo l’ esistenza. Un lavoro di ricerca che pure mi ha permesso di scrivere libri”.
A proposito, anticipazioni sul prossimo?
“Progetto ambizioso. Rispetto alle precedenti pubblicazioni, più testo che foto. Libro concernente gruppi e orchestre da ballo, non quelli tradizionali però: specialmente jazz anni Trenta, Quaranta… È comunque presto per i dettagli”.
Imperdibile libro per chi è affascinato da solisti e gruppi
svizzeri degli Anni Sessanta. Vera è propria enciclopedia
del Beat nazionale
Quali, fra gli innumerevoli pezzi collezionati, quelli di cui sei particolarmente orgoglioso?
“Ad esempio, i manifesti dei concerti tenuti a Locarno nel 1964 dagli Yardbirds. Il primo era di un americano, l’ altro l’ ho acquistato da un tedesco che ha avuto il piacere e la fortuna di assistere a una delle esibizioni in terra ticinese di Eric Clapton e soci. Eliano Galbiati, poi, mi ha regalato un paio di foto dell’ evento, le uniche scattate in quelle occasioni”.
Altri ambìti “trofei” di cui sei alla ricerca?
“Quanto a vinili, sono messo bene, ho moltissimo materiale, comunque non abbasso la guardia. Al momento mi interessano di più manifesti, fotografie, pubblicazioni, cose di questo tipo. Di solisti e gruppi svizzeri, ma anche e specialmente di musicisti di altri paesi che hanno avuto a che fare, in un modo o l’ altro, con la Svizzera. Colgo l’ opportunità che mi offri per invitare i lettori del Blog nei cui solai o cantine ancora si celassero tesori che potrebbero farmi gola a farsi avanti”.
E QUESTO …
IL SITO DI SAM. FAI “CLIC” QUI