DA BELLINZONA ALL’ AMERICA
A livello mondiale è il gruppo rock svizzero che può vantare la maggior fama.
Parlo dei Krokus, che, dopo una serie di reunions, hanno deciso di definitivamente gettare la spugna.
Fra quanti hanno creduto in Chris Von Rohr e soci dagli inizi e con loro hanno condiviso i primi successi c’ è Peter Frei, in passato direttore della Phonogram.
Ecco cosa racconta a proposito degli
INIZI DELLA BAND
“Cominciamo col dire che la mia strada nel tempo si è incrociata ben quattro volte con quella del gruppo.
La prima nel 1977, quando arrivai alla Phonogram. Era il momento dei Rumpelstilz, che incidevano per la bernese ‘Schnoutz Records’, label fondato da Eric Merz, da noi distribuito e per il quale avevano appena realizzato un album i Krokus. Con copertina, se non erro, ad opera di Polo Hofer.”
Poi “To You All” …
“Secondo album, più rockeggiante rispetto al precedente. È l’ lp che ci fece comprendere che la band, gestita da Harry Sprenger (il quale contemporaneamente, con Heinz Meier della Free & Virgin Agency, organizzava concerti) aveva un bel potenziale. Si decise pertanto di cambiare label, di sottoscrivere un contratto più importante. Dalla ‘Schnoutz’ i Krokus passarono alla Mercury, contratto per tre album, prodotti in Inghilterra.”
Harry Sprenger produttore …
“Visti l’ esperienza e i contatti che aveva all’ estero, ci sembrò una buona idea. Il risultato fu ‘Pain Killer’, che vendette discretamente in Svizzera, meno altrove.
La copertina con i ragazzi e le forbici non piacque, fu considerata poco indovinata, ecco perchè in Germania i distributori ristamparono il disco con una copertina diversa, con la foto del gruppo.”
Il disco fu parallelamente pubblicato negli Stati Uniti.
“Si, con titolo e copertina differenti. Nuovo titolo: ‘Pay It in Metal’. Permise alla band di cominciare a farsi apprezzare pure in America.”
Dati i notevoli costi di produzione e le non eccezionali vendite, l’ allora direttore di Phonogram decise a quel punto di gettare la spugna: è il motivo per cui il successivo album, ”Metal Rendez-vous”, fu pubblicato da un’ altra etichetta?
“È così, uscì per Ariola. Nonostante avessi tentato in ogni modo di convincere Louis Spillmann, che era alla Phonogram Germania e sarebbe poi divenuto ‘boss’ di quella svizzera, di investire in nuove produzioni, non ci fu niente da fare. Spillmann permise ai Krokus unicamente di intraprendere altre strade, con altre etichette.
Mi diedi da fare con insistenza perchè, come detto, la band piaceva, al pubblico, alla stampa, piacevano i concerti.”
Poco dopo ripubblicaste “Pain Killer”, di cui avevate i diritti.
“Si, con copertina diversa, la terza, quella con la fabbrica e il fumo.”
Tornasti a lavorare con i Krokus passando alla Phonag.
“Dopo aver attraversato un periodo di crisi, la band venne da me con una nuova formazione comprendente Fernando Von Arb e il cantante Peter McTanner. Per il mio label incise l’ album ‘Stampede’.”
Altro periodo di crisi, poi la band tornò da te con Marc Storace.
“Realizzammo ‘To Rock or Not to Be’, l’ album del grande ritorno, con le vecchie sonorità che li aveva portati al successo. Fernando Von Arb per l’ occasione richiamò alcuni membri storici, fatta eccezione per Chris Von Rohr. Rientrò nella band pure il primo batterista, Freddy Steady, reduce da esperienze con Gianna Nannini.
Il disco vendette benissimo, fu molto apprezzato.”
Altro capitolo Phonag, l’ lp “Round 13”.
“In questo album Marc Storace è sostituito dal britannico Carl Sentance (ex-Persian Risk). Il resto della band è composto da Fernando Von Arb e Chris Lauper alle chitarre, Many Maurer al basso e Peter Haas alla batteria (aveva già suonato in ‘Stampede’). Dopo questo disco la band decise di passare alla Warner Bros. Il resto della storia lo conoscete.”
Li vedi ancora?
“No, facendo il pendolare le possibilità non sono molte.”
Peter Frei con i Krokus. È il quinto con gli occhiali, fra il batterista Freddy Steady e il cantante Marc Storace
LA PRIMA VOLTA
NEL TICINO
A proposito degli inizi dei Krokus, ricordo che il loro primo concerto in Ticino fu quello del 1978 a Bellinzona. Lo organizzai io con la mia “YOU Productions”.