UN’ INTERVISTA
PIUTTOSTO …
MOVIMENTATA
Se c’ è una cantante che a pieno titolo merita l’ appellativo di “rockstar”, quella è Loredana Bertè. Le interviste con lei – l’ ho incontrata più volte e, negli anni Novanta, fatta esibire in piazza del Sole a Bellinzona nell’ ambito di “Feedback” (vedi “Feedback: il festival che ha fatto scuola”) – sono sempre state piuttosto … movimentate, ma stimolanti e piacevolissime. Si, perchè dietro la maschera dell’ artista eccentrica e provocatoria si nasconde una donna intelligente, sensibile, schietta, poco disposta ai compromessi, persino generosa.
Quando ancora la RSI era RTSI, un sabato pomeriggio dovetti raggiungere di corsa gli studi di Zurigo della “Fera”, la Fiera dell’ elettronica, per intervistarla. I colleghi dissero che si trattava di una coproduzione con RAI Uno, precisando che non sarei stato in immagine e, quindi, di non preoccuparmi della tenuta. Giunto nella città della Limmat, mi trovai invece in una specie di arena, seduto su uno sgabello con l’ imprevedibile e splendida “Lori” di fianco e mezzo migliaio di fans di fronte. Il mio “look”? T-shirt imbarazzante, carnagione pallida, insomma, non proprio da conduttore di un programma importante.
Le domande che posi dovetti improvvisarle, poichè il tempo per prepararle, ripeto, non c’ era stato. Loredana però, fortunatamente, dimostrò di apprezzarle, al punto che (quando si parlò delle sue innegabili qualità pure come “top model”), a sorpresa, mi appioppò un graditissimo e indimenticabile bacione sulla guancia.
Della band con la quale si esibì, aggiungo a titolo di curiosità, facevano parte l’ immancabile Aida Cooper e l’ ex fidanzato Mario Lavezzi.
UN PO’ DI TEMPO DOPO …
il “bis” a Comano.
Grazie Loredana per essere Loredana!
Foto di Massimo Pacciorini-Job