L’ INCONTRO CON
MARIO DEI DIK DIK
Ai (beat) amici Paipers in occasione della recente “Notte Bianca” di Locarno ho, con immenso piacere, fatto conoscere Mario Totaro, in passato tastierista dei Dik Dik. Incontro proficuo, al punto che il musicista milanese ha deciso di togliere la polvere al suo mitico organo Hammond per partecipare alla riincisione di un pezzone da lui, Lallo Sbriziolo, Pepe Salvaderi, Pietruccio Montalbetti e Sergio Panno portato al successo negli anni Sessanta: “Senza luce”, ossia “A Whiter Shade Of Pale” dei Procol Harum.
A casa di Mario, poi, la band pugliese ha realizzato il video destinato a lanciare sia il brano che l’ album di imminente pubblicazione.
Ricordo che i Paipers tempo fa hanno riinciso un altro gettonatissimo brano dei Dik Dik, “Sognando la California”.
Con Mario Totaro dei Dik Dik e il regista Paolo Vandoni
È NAVIGANDO
online che mi sono imbattuto nella intrigante isola musicale di Marco Penti e soci, alla quale ho sentito l’ irrefrenabile bisogno di approdare.
Cover band, i Paipers, ma non la solita: ecco perché mi piacciono, tanto che (vedi foto), alcuni anni fa, li mobilitai per un affollatissimo concerto sul lungolago di Ascona.
A caratterizzarli, originalità (a cominciare dall’ interpretazione dei brani “stile Mal dei Primitives”) , simpatia e molta professionalità (look, presenza e video particolarmente curati).
È per tale motivo che ai Paipers ho chiesto di regalarmi un brano da utilizzare come sigla e tappeto sonoro per le nuove puntate di “Non ho l’ età”, il mio seguitissimo “quasi programma di archeologia musicale”.
Potrete gustarvelo sintonizzandovi su Radio Ticino, o il suo canale tv, Radio Ticino Channel.
I PAIPERS
prendono il nome dallo storico locale di Roma “Piper Club”, pista di lancio per nuovi talenti nell’ Italia dinamica dei secondi anni 60: Caterina Caselli, Equipe 84, Rita Pavone, The Rokes, fino alla alla più nota creatura emersa dal Piper, Patty Pravo, “la ragazza del Piper”.
Di tanto in tanto, sia nel Blog che sulle pagine Facebook di “Non ho l’ età”, pubblico loro intriganti video, ultimo dei quali, in ordine di tempo, quello di “Sognando la California”.
Da poco hanno realizzato altre deliziose cover: “Tema” dei Giganti e “Il mondo” di Jimmy Fontana.
Questa la band, che, quando richiesto, si presenta in formazione ampliata: Don Lisi (voce), Mr. Penti (chitarra e cori) e Mr. Christmas (batteria, basi e cori).
MARCO PENTI
Perchè nel realizzare il nuovo album puntate sui Giganti e Jimmy Fontana?
“In realtà è stato un nostro caro amico che vive ora a Milano, Alan Rossi, a proporci di fare la cover di ‘Tema’ dei Giganti. Con lui abbiamo collaborato per un periodo, e puntualmente, quando ci incontriamo, finiamo a parlare di musica degli anni 60. Lui pensava che ‘Tema ‘sarebbe stata perfetta. Quanto a ‘Il mondo’, è uno dei brani italiani più coverizzati, ci sono più di cento versioni! Ci inorgoglisce il fatto che il primo a farci i complimenti sia stato il figlio di Jimmy Fontana, anche per aver rispettato appieno l’ arrangiamento originale”.
Incuriosisce il fatto che artisti come voi, giovani, che gli anni Sessanta non li hanno vissuti, continuino ad essere così tanto affezionati alla musica e alle mode di quell’ irripetibile periodo. Ancor di più incuriosisce lo slang per cui avete optato, quasi una parodia, l’ italiano alla Mal dei Primitives …
“Ci piace pensare che siamo stati ibernati nei ’60 e poi ora qualcuno ci ha scongelato per vedere che musica si suonava in quel periodo. La miccia che ha fatto partire tutto è stata cinematografica, nasce prima una passione spasmodica per il cinema italiano dei grandi registi degli anni 60, da Risi a Monicelli passando per Fellini e Germi, poi l’ amore nei confronti dei grandi mattatori come Gassman e Tognazzi. Ci sono poi due avvenimenti particolari, il primo è stato che uno di noi si è ritrovato seduto vicino Mario Monicelli una sera a Trani durante la proiezione de ‘Il sorpasso’ , e durante la scena in cui parte ‘Guarda come dondolo’ uno di noi ha avuto una folgorazione. Il secondo è che un noto DJ pugliese, Pino Ursi, era proprietario di un locale chiamato Korova e al suo primo compleanno gli facemmo la sorpresa di creare una band, suonammo tutta la musica che passava lui durante le sue serate. Iniziammo il concerto con ‘Yeeeeeeh’ dei Primitives con accento inglese alla Mal, appunto, e continuammo scherzosamente con questo slang per tutta la serata, concludendola con ’T’ amo da morire’, versione italiana dei New Dada di ‘Gimme some lovin’”.
Doveva essere la band di una sola notte, invece …
“Abbiamo dato luce al disco d’ esordio, ‘Scatenati bambina’, nel 2018 ed ora ci apprestiamo a pubblicare il secondo album. Abbiamo suonato con Red Canzian, Nino Frassica, Rocco Papaleo e Lino Banfi , aperto i concerti di Patty Pravo e Peppino di Capri e siamo stati ospiti per tre mesi, al fianco di Michele Cucuzza, della trasmissione di Telenorba ‘Buon pomeriggio’. Poi tanti concerti, e ‘Studio Paipers’, il nostro programma online”.
Anticipazioni concernenti il nuovo album?
“Ancora non c’ è un titolo. Tredici i brani, tra cui ‘Nessuno mi può giudicare’ della Caselli, ‘Il ballo del mattone’ della Pavone e “I Watussi’ di Edoardo Vianello”.
Il sogno?
“Un tour con artisti protagonisti della scena musicale degli anni 60 e rmettere in scena lo spettacolo teatrale che abbiamo scritto”.
Copertina del primo album