APRONO IL TEMA … I TEXANI
Band texana, blues rock, quella che aprirà la puntata di domenica di “Non ho l’ età”: i Fabulous Thunderbirds.
Fabulous Thunderbirds (Wrap It Up)
A seguire
i T. Rex di Marc Bolan, Tom Jones e gli Stereophonics (che riporteranno agli antichi splendori “Mama Told Me Not To Come”, composta da Randy Newman per il primo album da solista di Eric Burdon).
T. Rex (I Love To Boogie), Tom Jones & The Stereophonics, (Mama Told Me Not To Come)
Fra i gruppi privilegiati di “Non ho l’ età”, i Beatles, di cui proporremo “Come Together”; rimaste famose e quasi profetiche le parole bisbigliate «Shoot me…» (“sparami…”) con le quali si apre il brano.
Beatles (Come Together)
E ancora:
Alberto Fortis (Con te), Billy Lockett (Telephone Line), Michael Bublé (Crazy Love), Billy Joel (It’s Still Rock And Roll To Me)
Pure in questa puntata ricorderemo Tina Turner. Lo faremo proponendo le sue grintosissime covers di “Help” dei Beatles e “Honky Tonk Women” (live) dei Rolling Stones.
Tina Turner (Help), Tina Turner (Honky Tonk Women)
Ancora dal repertorio degli Stones, ancora un’ eccezionale artista:
Aretha Franklin (Jumpin’ Jack Flash)
Quindi:
Chris Norman Crawling Up The Wall), Chris Norman & Natasha Koroleva (Stumblin’ In), Backseat (You Promised Rock ‘N Roll To Me), Rod Stewart (Just Like A Woman), ZZ Top (Sharp Dressed Man)
Puntata, quella di domenica, che potrete seguire pure alla televisione, sintonizzandovi sul Radio Ticino Channel.
Ecco come fare: https://radioticino.com/tv/
ANCORA A PROPOSITO DI TINA
Se ben ricordo Tina Turner venne in Ticino due volte, la prima nel 1987, tenne un concerto a Locarno; apprezzò molto sia la cornice che il pubblico, al punto che, nell’ album “Live in Europe” dell’ anno successivo, raccontò dell’ eccezionale atmosfera che trovò in occasione del concerto in Piazza Grande.
L’ album un po’ ticinese di Tina
La seconda volta fu nel 1990, si esibì allo stadio di Lugano-Cornaredo.
Tornando alla tappa locarnese, ecco parte di un divertente articolo pubblicato dall’ Eco di Locarno il 9 luglio del 1987, articolo che, come abbiamo avuto modo di constatare con il trascorrere del tempo, dipinse con colori non troppo azzeccati l’ affabile e simpaticissima rocker, che, alcuni anni fa, ricordiamolo, divenne cittadina svizzera.
“A quarantasette anni Tina Turner è una star di prima grandezza e come tale è piena di capricci. Dal suo arrivo a Locarno, tre giorni fa, non ha messo il naso fuori dalla suite prenotata per lei all’ albergo La Palma, dove alloggiano pure una trentina di persone della sua troupe. A dire il vero, ha fatto un paio di tentativi per cenare all’ aperto, vicino al lago e in un grotto, ma poi ci ha ripensato e ha mangiato in camera, a base di sandwich e Pepsi Cola.
Se la spassano di più invece i membri della sua band, che han tenuto il loro quartier generale al ristorante Nuvola, requisito per l’ occasione. Gentilissimi e grandi mangiatori di pasta – il chitarrista e il batterista si sono fatte due porzioni per uno di penne all’ arrabbiata – i musicisti sono ritenuti dal personale dell’ albergo e del ristorante ‘persone per bene’. L’ altra sera sono stati visti al night. Alcuni si sono appassionati ad un’ esibizione di musica svizzera, con tanto di Yodel, in programma alla ‘Zingara’.
Come era accaduto per i Simple Minds, anche la troupe di Tina si sposta con i propri cuochi: così il ristorante Nuvola ha dovuto lasciare i fornelli in mano ai nuovi arrivati, che ieri sera hanno cenato in settanta nel locale del centro storico”.
DALLA “YOU PRODUCTIONS” A “FEEDBACK”
Settima puntata della cronistoria di “Feedback”, festival da me ideato ed organizzato.
PRECEDENTI PUNTATE. CLIC” QUI:
DALLA GERMANIA PER ONORARE I BEATLES
Protagonisti dell’ edizione del 1994: Loredana Bertè, Maurizio Vandelli (aficionado di “Feedback”) e Shel Shapiro (per la prima volta insieme dopo decenni di rivalità!), Dik Dik, Wess, Ricchi e Poveri e, dalla Germania, la Beatles Revival Band (prima cover band beatlesiana a fare tappa nella Svizzera italiana).
Vandelli, Shapiro e Bertè nel backstage di “Feedback”.
L’ evento Vandelli & Shapiro (eccoli nelle foto di Massimo Pacciorini-Job) fece parlare pure in Italia.
Marinella Venegoni, fra le più famose giornaliste musicali della vicina penisola, gli dedicò addirittura due pagine su “La Stampa”, una delle quali dopo aver assistito alle esibizioni dei vari artisti, di ritorno da Woodstock,
dove era stato celebrato il venticinquesimo dello storico festival.
Con Maurizio e Shel durante il concerto.
Il primo articolo inizia così:
“Alla fine, ci ha dovuto pensare uno svizzero, Giorgio Fieschi, a mettere insieme i due esponenti più autorevoli di un’ epoca breve e incantata, il beat italiano”.
Da "Ticinonline"
COLUI CHE PORTÒ LA PACE TRA I RIVALI DEL BEAT ITALIANO
Di MARCO SESTITO
Dopo decenni di rivalità gli ex frontmen di due gruppi storici della musica tricolore (Shapiro dei Rokes, Vandelli dell’ Equipe 84, ndr) hanno varcato – per la prima volta insieme – la soglia di uno studio di registrazione. Impensabile fino a qualche tempo fa. Anche se nel corso degli ultimi due decenni, in più occasioni, li abbiamo visti condividere lo stesso palco, anche in tv.
Cosa troveremo all’ interno di “Love and Peace” (Sony)? Alcuni grandi successi dei due gruppi rivisitati. E loro al riguardo dicono: «Non parlateci di operazione nostalgia – puntualizzano i due musicisti in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Al limite è curiosità per vedere dove siamo arrivati. La nostalgia non emoziona, il karaoke non vale niente, è la sorpresa che conta».
In vista dell’ imminente uscita, in questi giorni, si parla tanto e inevitabilmente dell’ album. Un’ adeguata promozione non manca affatto, anche se per i due, visto il loro spessore, non servirebbe.
Shapiro e Vandelli rilasciano interviste, raccontandosi e raccontando la nuova produzione.
LA LORO PRIMA VOLTA A “FEEDBACK”
Ma c’ è un aspetto molto importante che non hanno (ancora) rivelato: Shapiro e Vandelli hanno incominciato a parlarsi, a frequentarsi, proprio qui alle nostre latitudini, già nel lontano 1994, grazie a Giorgio Fieschi. Fieschi che li ingaggiò e li convinse a condividere il palco – per la prima volta in assoluto -, a Bellinzona, in occasione del festival Feedback. Vediamo cosa accadde…
Giorgio, presumo non sia stato affatto facile convincerli… Come andò esattamente?
«Non sarebbe corretto definirla impresa ardua. Comunque ci sono voluti pazienza e un certo tatto, trattandosi, quanto a carattere, di due ‘peperini’. Non a caso, Vandelli ai tempi era soprannominato ‘Il principe’. Con lui mi recai a casa di Shel, a Milano. Per meglio riuscire nell’ impresa, mi feci accompagnare dall’ amico Corry Knobel (all’ epoca stage manager di ‘Feedback’) e da Marinella Venegoni, una delle più note e grintose giornaliste musicali d’ Italia. Marinella all’ evento dedicò ampi articoli su ‘La Stampa’, prima e dopo il concerto».
Immagino molta tensione, almeno nei primi istanti…
«Inizialmente un po’ di diffidenza da parte di ambedue, uno scambio di battute tra il pungente e lo scherzoso. Poi, però, fu piacevolissimo. Una serata che prese avvio con una risottata e proseguì con il racconto di divertenti aneddoti. In quell’occasione Vandelli confidò che aveva il porto d’ armi, seppure non gli servisse».
Prima del concerto a Bellinzona, nonostante la loro grandezza, suppongo abbiano dovuto provare… Che vuoi dirmi al riguardo?
«I due vennero in Ticino con un po’ d’ anticipo sulla data del concerto, ad Arbedo per provare. In Piazza del Sole, poi, eseguirono molti pezzi accompagnati dai Dik Dik, di cui Vandelli per qualche tempo è stato produttore. Una splendida prestazione. Particolarmente apprezzato dal pubblico – oltre quindicimila persone (non c’ erano ancora i camini dell’autosilo) –, il duetto con uno dei più celebri pezzi degli Everly Brothers. Il concerto
fu ripreso e messo in onda dalla Televisione della Svizzera Italiana».
Da grande esperto e cultore musicale, cosa ti aspetti da “Love and Peace”?
«Conoscendo i due, con cui, in seguito, separatamente, ho realizzato altri programmi televisivi, un album di qualità. Dirò però che finora ho apprezzato più i rifacimenti di Vandelli che quelli di Shapiro, in quanto più fedeli ai pezzi originali».
Quella sera Shapiro e Vandelli eseguirono alcuni pezzi pure con i Dik Dik: evento nell’ evento!
Da "Rockol"
Shel Shapiro, Maurizio Vandelli e quel primo incontro sul palco a Bellinzona nel ’94 (raccontato da chi l’ ha reso possibile)
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alla Televisione della Svizzera Italiana, ennesimo “Special” con gli echi del trionfo…
(CONTINUA)
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Alla prossima, siateci!
Giorgio