Ultimo aggiornamento 7 Ottobre 2025
CALDE RAGAZZE A “NON HO L’ ETÀ REPLAY”
Spetterà ai canadesi Loverboy, con “Get a Rock ‘n’ Roll Record”, aprire la puntata di domenica di “Non ho l’ età”, in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00. Puntata – come le precedenti e le prossime – confezionata con brani richiesti dai sempre più numerosi ascoltatori del “quasi programma di archeologia musicale”, rimasti nei loro cuori o che particolarmente li hanno incuriositi.
Dopo i Loverboy, i Diamond Dogs, gruppo rock svedese influenzato dal Rhythm & Blues britannico dei primi anni ’70, con “Hot Girls In Love”.
A seguire, dal Nebraska, il duo Zager & Evans, con “In The Year 2525” e Ringo Starr con “Change the World”, dall’ EP coprodotto con la cantautrice e produttrice statunitense Linda Perry.
Quindi:
Heart (“Tell It Like It Is”), Billy Joel (“A Matter Of Trust”), Joe Dolce (“Shaddup You Face”) e gli Arrows (“I Love Rock N Roll”).
Protagonista della prima doppietta saranno Joan Jett & The Blackhearts con “I Love You Love Me Love” e “I Need Someone”.
Dipoi, “Ordinary Man”, power ballad del britannico Ozzy Osbourne, recentemente scomparso, ed il connazionale Elton John al pianoforte e alla voce. Pezzo inciso con l’ apporto di Slash alla chitarra, Duff McKagan al basso (entrambi dei Guns N’ Roses) e Chad Smith dei Red Hot Chili Peppers alla batteria.
Fra i brani che ascolterete, pure gli Steely Dan con “Do It Again”.
I Toto con “Out Of Love” e i Great White con “Rock Me” saranno i protagonisti della seconda doppietta, alla quale farà seguito lo Spencer Davis Group con l’ inossidabile “Gimme Some Lovin’”.
“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandosi su https://radioticino.com/tv/.
IL DOCUFILM DI ANDRE
Sarà presto in rete il docufilm amatoriale, ideato e prodotto dal genovese Andre Repe, destinato a sottolineare i quaranta anni di “Joan Lui – Ma un giorno nel paese arrivo io di lunedì”, pellicola diretta ed interpretata dal “Molleggiato”.
Fra le tante testimonianze raccolte, ricordo, quelle di Miki Del Prete, autore dei testi di diversi brani incisi dal cantante, chi scrive – che racconterà, in particolare, aneddoti inerenti l’ intervista realizzata ad Asiago in occasione del lancio del controverso film – e del batterista dei Ribelli Gianni Dall’ Aglio.
SESTO CAPITOLO
della cronistoria di “Feedback”, festival, unico nel suo genere e rimasto nei cuori, cui diedi vita nel settembre del 1988.
DAI BEATLES TEDESCHI A QUELLI SVIZZERI
6/7 settembre 1996: in piazza del Sole di scena i Matia Bazar, Pupo, La Pelle Nera, Les Sauterelles, Edoardo Bennato e Francesco Baccini.
Dal Giornale del Popolo:
“La formula della manifestazione bellinzonese non può essere che questa, baciata in fronte com’ è stata sinora, dalla fortuna e dal successo. Chi dice che la melodia all’ italiana è roba per vecchi, anacronistici passatisti, e come tale non riesce più a mordere, è puntalmente destinato a cospargersi il capo di cenere. Prova ne sia la folla strabocchevole che s’ è recentemente entusiasmata alla festa della Rete 1 a Giubiasco (di cui fui produttore e copresentatore, n.d.r.).
Se poi la stessa ha il privilegio di allearsi con la surreale atmosfera notturna dei castelli e viene miscelata con gli elementi tipici della sagra popolare, il risultato non può che essere… «dirompente».
E non è il solo Fieschi a crederci. Ieri alla conferenza di presentazione di Feedback 96 c’ era tutta la Bellinzona che conta, politica, turistica, imprenditoriale, pronta a scommettere che anche in questa circostanza si farà… tombola”. E fu proprio così: tombola!
Dopo la Beatles Revival Band, a rendere omaggio a Lennon e soci nell’ ambito di “Feedback”, ci pensarono Les Sauterelles di Toni Vescoli. Concerto, il loro, nel corso del quale tolsero la polvere pure a brani propri e di gruppi come i Kinks ed i Byrds, fra i tanti.
Da “Ticino 7”:
“Un festival che richiama ogni anno decine di migliaia di spettatori attirati dai motivi più diversi. Ci sono i nostalgici del primo rock’n’roll, i puntigliosi cultori delle «cover» reinterpretate da gruppi e artisti italiani, gli inguaribili romantici che hanno archiviato nei loro ricordi non solo le loro notti d’ estate al chiaro di luna ma anche gli indimenticabili «tormentoni» musicali di quelle estati. E ci sono i giovani e i giovanissimi, che riscoprono – «eccezionalmente dal vivo» – le canzoni ascoltate su vecchi «45 giri» ritrovati nelle soffitte delle nonne.
Una «Nashville» della canzone italiana, che ha già celebrato nel suo «albo d’ oro» il ritorno di Mal e Rocky Roberts, i Nuovi Angeli, i New Trolls e Maurizio Vandelli. Un lungo elenco di musicisti felici di essere «sopravvissuti» alla grande ondata del rock, del jazz, del revival blues e dei cantautori.
Ma questa rassegna rischierebbe di spegnersi fra i ricordi se Giorgio Fieschi, non ne riannodasse ogni anno i fili con la musica dei nostri tempi. Come? Andando al di là della musica e delle canzoni per riscoprire un «mood» esistenziale.
La musica degli anni ’60 – dice – è stata una rivoluzione, cadenzata dal rock’n’roll e dalle idee di trasgressione, di rivolta. Anche chi fa musica oggi mosso da queste idee e in qualche modo ispirato dal rock’n’roll ha diritto di cittadinanza nel regno di Feedback.
Per il concerto di Bennato, che si esibì con un quartetto d’ archi, anche …
articolo del “Blick” e copertina di “Ticino7”
Si spiega così un programma come quello di quest’ anno, che accosta Les Sauterelles al gruppo Pelle Nera, Francesco Baccini a Edoardo Bennato, Pupo ai Matia Bazar. Un filo diretto più culturale che musicale, il segno di una voglia di cambiamento che si è dipanato negli anni, fino a contagiare anche il buon Enzo Ghinazzi (in arte Pupo), che ha recentemente scoperto la musica cubana”.
Edoardo Bennato si esibì con un quartetto d’ archi, mentre i Matia Bazar, poco prima di esibirsi, festeggiarono un compleanno (non ricordo più di chi).
IL PAPÀ DI GIORGIA
Tornando a La Pelle Nera, ricordo che frontman della band è stato il papà di Giorgia, la principale persona cui la cantante romana deve il successo.
Giulio Todrani, questo il suo nome, nasce del 1943 a Roma.
Nel 1974 fonda il duo Juli & Julie con Angela Cracchiolo; prima però incide dei 45 giri con lo pseudonimo di Giulio Sangermano e partecipa al Cantagiro del 1970 con il brano “Che pasticcio nel mio cuore”. Al disco d’ esordio del duo, “Una storia d’ amore”, fanno seguito “Amore mio perdonami”, “Poesie d’ amore” e “Noi due e l’ amore”.
Negli anni Ottanta Todrani e Cracchiolo decidono di continuare l’ avventura musicale da solisti.
Nel 1984 Giulio incide un brano di disco music con lo pseudonimo di Neil Forte, mentre l’ anno dopo ritorna con Angela, pubblicando un nuovo 45 giri, ma, fino al 1989, anno in cui si separano, non incide più dischi, limitandosi ad esibirsi dal vivo.
Il papà di Giorgia con altri musicisti fonda poi il gruppo “Io vorrei la pelle nera”, che fa musica soul e rhythm ‘n’ blues.Negli ultimi anni della carriera scende in gara a “The Voice Senior” su Rai 1, dove riesce ad arrivare in semifinale alle Blind Auditions nel team capitanato da Loredana Bertè.
Oggi Todrani, oltre comporre e suonare, fa l’ opinionista a “La volta buona”, programma del pomeriggio di Rai1 condotto da Caterina Balivo.
UN PO’ PIÙ DI MODESTIA, PLEASE!
“Il progetto, nato nel 2004, ha l’ obiettivo di mantenere vivo il ricordo del celebre cantautore italiano attraverso l’ esecuzione dei suoi brani più iconici, eseguiti in locali, piazze e teatri in Italia e oltre confine”.
Fin qui, tutto bene: esattamente quanto da tempo fanno, egregiamente, decine di altre cover band.
Meno bene scrivere “Il più fedele tributo a Lucio Battisti arriva a Locarno”: è l’ incipit del lancio del concerto che tale Leandro Ghetti terrà al Teatro della città il 18 ottobre.
Senza nulla togliere al musicista toscano, dotato, immagino, mi permetto far osservare che il più fedele tributo a Battisti – artista che, ultimo al mondo, ho avuto l’ onore di intervistare (foto a sinistra) – a mio (e non solo mio) giudizio, è quello portato in scena, in collaborazione con TEO Music e il mitico Mogol, da tre musicisti che lo hanno accompagnato durante la sua carriera – il bassista Bob Callero, il batterista Gianni Dall’ Aglio e il chitarrista Massimo Luca – proprio al Teatro di Locarno, nel 2022 (foto a destra).
I primi due, anche, protagonisti, con Lucio e Mina, della famosa puntata di “Teatro 10” messa in onda dalla RAI negli anni Settanta.
Altro inarrivabile e imperdibile tributo al cantautore reatino, sempre a mio (e non solo mio) giudizio, quello di Tony Cicco della Formula Tre, band ufficiale di Battisti, l’ unica ad avergli fatto da “spalla” durante i pochi concerti in pubblico da lui tenuti.
Band, la Formule Tre – l’ originale, con Alberto Radius alla chitarra, Tony Cicco alla batteria e Gabriele Lorenzi alle tastiere! – che nel 1990 portai in piazza del Sole a Bellinzona per uno spettacolo nell’ ambito del festival “Feedback. Il ritorno della buona musica”.
Dal canto suo, il magico Massimo Luca commenta:
«Riguardo al promo “Il più fedele tributo a Battisti arriva a Locarno” da parte di una delle tante tribute band di Lucio che si diramano nel Paese e non solo, dico che nel periodo storico in cui stiamo vivendo, pur di ricavarsi uno spazio vitale, ognuno fa a gara a chi le spara più grosse! Sarebbe sufficiente presentarsi in modo umile e lasciare che sia il pubblico a giudicare!».
Condivido pienamente, un po’ più di modestia, in effetti, non guasterebbe.
E, già che ci siamo, ricordiamo una volta ancora che dall’ album “Ribelli Live”, inciso nel 1986 all’ Espocentro di Bellinzona, alcuni anni dopo la DeAgostini pescò il brano “Per una lira” per inserirlo nel CD “Lucio ti canto”, CD facente parte della collana “Emozioni in musica”.
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