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PUNTATA (VIDEO) 5 OTTOBRE

Ultimo aggiornamento 2 Ottobre 2025

LEGGERMENTE

dopante ed … esplicita, la puntata di domenica di “Non ho l’ età”, confezionata – come le precedenti e le prossime – con brani rimasti nei cuori degli ascoltatori e in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00.

Si, perchè ad aprirla saranno gli inaffondabili Rolling Stones con “Brown Sugar”, dall’ album “Sticky Fingers” e dedicato a Marsha Hunt, cantante, scrittrice, attrice, ai tempi fidanzata segreta di Mick Jagger, dalla quale ha avuto una figlia, Karis.

Il pezzo pare sia stato scritto prevalentemente da Mick durante le riprese del film “I fratelli Kelly”, in Australia, nel 1969. Lo scrittore Stanley Booth nel libro “Le vere avventure dei Rolling Stones”, così ne rievoca la stesura nelle parole del cantante:

«Ce n’ ho una nuova anch’ io. Non c ‘è ancora il testo, ho solo qualche verso in testa… si chiama “Brown Sugar”, e parla di una donna che si fotte uno dei suoi servitori neri.  All’ inizio l’ avevo chiamata “Black Pussy” – vi risparmio la traduzione!, ndr –, poi ho pensato che fosse un titolo un po’ troppo diretto, un po’ troppo esplicito».

PUNTATA (VIDEO) 5 OTTOBRE
Momenti magici: con Ron Wood a Frauenfeld

A seguire: 

Willie Nile (“All Dressed Up And No Place To Go”), Electric Light Orchestra (“Showdown”), Pinkees (“Danger Games”), John Lennon (“Imagine”/“Just Like Starting Over”) e i Pooh (“Noi due nel mondo e nell’anima”).

Quindi, “You’re in the Army Now”, brano del duo olandese di origine sudafricana Bolland & Bolland pubblicato nel 1982, poi coverizzato dagli Status Quo, che semplificarono il titolo: “In the Army Now”.

Altre richieste che verranno soddisfatte domenica:

McFly (“Baby’s Coming Back”/“That Girl”), Telephones (“Oh, Pretty Woman”), Blackfeather (“Boppin’ The Blues”), Shakin’ Stevens (“Marie, Marie”), Wicked (“Sunburn”) e Status Quo (“Can’t Give You More”).

“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandosi su https://radioticino.com/tv/.

L’ ETERNO RAGAZZO PRODIGIO

Non ho mai dato importanza più di quel tanto ai compleanni, a cominciare dal mio, ma le ottanta candeline di Gianni Dall’ Aglio non posso permettermi di ignorarle.

Pertanto, fraterno amico, seppure con un giorno di ritardo, auguroni, di cuore!

E, già che ci siamo, permettimi di ricordare la nostra “prima volta”, altresì soffermare brevemente su alcuni dei tanti intriganti progetti realizzati in tandem. 

DA RAGAZZO …

sognavo una carriera come batterista, più che altro per fare colpo sulle femmine. Il mio modello? Gianni “Cocaina” Dall’ Aglio dei Ribelli di Adriano Celentano.

Il primo vinile della band per cui persi la testa è “Chi sarà la ragazza del Clan?”, cover di “Keep On Dancin’” di Brian Poole And The Tremeloes, il cui attacco ancora oggi, di tanto in tanto, tamburellando con mani e piedi, con scarsi risultati tento di imitare.

Fra i molti altri titoli che ai tempi mi mandarono in visibilio ci sono “Ribelli”, “Ehi … voi!” e lo stravagante ma potente “Enchinza Bubu”, pionieristico pezzone italiano di rock demenziale.

Anziché darmi a piatti a tamburi, ho scelto di divenire giornalista, peraltro con entusiasmo e raccogliendo grosse soddisfazioni. Idealmente appese le bacchette al chiodo, non ho comunque mai rinunciato all’ idea di conoscere Gianni. E questo sogno, si, che si è avverato! Ci siamo incontrati e, da subito, siamo diventati fraterni amici.

Non solo: insieme abbiamo realizzato innumerevoli intriganti progetti musicali, dai concerti alle produzioni discografiche.

“TAKING A CHANCE WITH LOVE”

Fra i tanti, due li ricordo con particolare orgoglio.

PUNTATA (VIDEO) 5 OTTOBRE

Il primo è il singolo “Taking A Chance With Love” del 1979, cantato in un curioso ma apprezzato falsetto. Pezzo in stile disco music, all’ epoca molto trendy, composto da Gianni e Julie Scott, sorella di Virginia Scott, tastierista dei Beggars Opera, gruppo scozzese di rock progressivo melodico.

Per un po’ il disco fu in classifica, davanti a … Roberto Benigni con “L’ inno del corpo sciolto”!

Ebbe pure l’ onore di una più che ammirata recensione da parte di Maurizio Costanzo, all’ epoca direttore de “L’ Occhio”.

Lo presentammo a “Domenica in”, quella di Pippo Baudo, della cui band, diretta da Pippo Caruso, i Trans Europe Express, in quel periodo Gianni faceva parte.

Grazie alla disponibilità della “Ciao Records”, fu per l’ occasione possibile produrre pure un videoclip, fra i primi in Italia. Buona parte delle riprese le effettuammo all’ Aeroporto militare di Aosta. Nel promuovere il disco, ci recammo persino in Germania, invitati dal produttore di un importante programma televisivo che aveva precedente ammirato Gianni durante uno spettacolo di Celentano.

PS: “Dallaglio” volutamente senza apostrofo, per rimanere in sintonia con le mode di allora pure in fatto di nomi d’ arte.

Nell’ autobiografia “Batti un colpo” Gianni, parlando del tour 1979 con Adriano Celentano, ricorda: “Il giorno del concerto a Cagliari mi ero svegliato al suono di una radio che proveniva dalla strada e trasmetteva il mio nuovo disco ‘Taking A Chance With Love’, ero talmente felice da raccontarlo il giorno stesso ad Adriano.

‘Ma va’, hai fatto un disco…’

Non gliel’ avevo ancora detto, era difficile per me essere contemporaneamente batterista e cantante, anche se mi sentivo più nel primo ruolo. Ricordo quando, per promuovere il disco, mi invitavano nei programmi televisivi e davanti a una telecamera accesa mi sentivo spaesato; per anni avevo suonato la batteria dietro un cantante, e mi sentivo protetto, ora l’ emozione di essere solo prevaleva sul desiderio di farmi conoscere. Ho superato il problema molti anni dopo con l’ aiuto di Orietta (la moglie, n.d.r.) e della ‘danzaterapia’, lavorando con il corpo e osservando i miei limiti.

‘Taking A Chance With Love’ era nata in casa con il Polymoog mentre sperimentavo un nuovo modo di cantare. Prodotta da Giorgio Fieschi per la Ciao Records, avevamo girato anche un video ad Aosta mentre volavo su un aliante, perché la canzone mi ispirava l’ idea di un viaggio solitario ad alta quota; peccato che di quel filmato successivamente si siano perse le tracce. Ricordo una sera a casa nostra, quando era venuto a cena Maurizio Arcieri con Christina, sua moglie (i ‘Krisma, n.d.r.), di avergli fatto ascoltare il brano senza dire il nome del cantante: ‘È fortissimo, ma come si chiama …?’.

Li stimavo, il loro entusiasmo e quello di Giorgio Fieschi mi aveva caricato e convinto a cantare in inglese. Così ero andato in studio portando Dino D’ Autorio e Massimo Luca, successivamente avevo completato l’ arrangiamento con il Polymoog e i cori. In un paio di giorni avevo consegnato il master a Fieschi”.

“RIBELLI LIVE”

Il secondo importante progetto discografico di cui sono particolarmente orgoglioso è l’ album/musicassetta “live” da me coprodotto con la CGD, inciso all’ Espocentro di Bellinzona nel 1986. LP da cui, anni dopo, la DeAgostini pescò il brano “Per una lira” per inserirlo nel CD “Lucio ti canto”, CD facente parte della collana “Emozioni in musica”.

LA MITICA PELLE

In occasione di uno dei primi incontri Gianni mi regalò, in segno di profonda amicizia, la pelle della sua batteria con la famosa scritta, “a pesce”, “I Ribelli”.

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Alcuni anni fa gliela prestai per qualche ora perché potesse mostrarla ai numerosi giornalisti presenti al Circolo della stampa di Milano per il lancio di “Batti un colpo”. In quell’ occasione con piacere rividi altri amici, Giorgio Benacchio, Natale Massara, rispettivamente chitarrista e sassofonista dei Ribelli, il compianto Gino Santercole e Milena Cantù, l’ ex Ragazza del Clan, quella del famoso disco.

“BATTI UN COLPO”

Gianni ha trovato il tempo pure scrivere un imperdibile libro, “Batti un colpo” (Gabrielli Editori, 2014), un capitoletto del quale – grazie per il pensiero! – è dedicato a me.

Al prossimo progetto, prezioso amico!

QUINTO CAPITOLO

della cronistoria di “Feedback”, festival, unico nel suo genere e rimasto nei cuori, cui diedi vita nel settembre del 1988.

BEATLES REVIVAL BAND: PRIMI NELLA SVIZZERA ITALIANA A ONORARE I “BARONETTI”

Settima edizione con Loredana Bertè, Maurizio Vandelli, aficionado di “Feedback”, e Shel Shapiro (per la prima volta insieme dopo decenni di rivalità), Dik Dik, Wess, Ricchi e Poveri e, dalla Germania, la Beatles Revival Band (prima cover band beatlesiana a fare tappa nella Svizzera italiana).

L’ evento Vandelli & Shapiro fece parlare pure in Italia. Marinella Venegoni, fra le più famose giornaliste musicali italiane, gli dedicò addirittura due pagine su “La Stampa”, una delle quali dopo essere tornata da Woodstock, dove era stato celebrato il venticinquesimo dello storico festival.

PUNTATA (VIDEO) 5 OTTOBRE

Il primo articolo inizia così:

“Alla fine, ci ha dovuto pensare uno svizzero, Giorgio Fieschi, a mettere insieme i due esponenti più autorevoli di un’ epoca breve e incantata, il beat italiano”.

E, poco tempo dopo, alla Televisione della Svizzera Italiana, ennesimo  “special” con gli echi del trionfo.

A GIORGIO QUEL CHE È DI GIORGIO

Tornando a Maurizio e Shel, nel settembre del 2018 decisero di rimettersi  insieme per realizzare l’ album “Love and Peace” e tenere alcuni concerti.

Questo mi fece piacere e, pure, mi inorgoglì. Mi lasciò invece un po’ d’ amaro in bocca il fatto che i due – probabilmente per motivi promozionali – finsero di dimenticare dove, quando e per merito di chi era nata l’ accoppiata.

Scesi pertanto in campo per dare a Giorgio quel che era – e rimarrà – di Giorgio.

PUNTATA (VIDEO) 5 OTTOBRE
A rendere ancor più esclusiva la reunion di Vandelli e Shapiro, la presenza, con loro sul palco, dei Dik Dik. Da sinistra, Pietruccio Montalbetti, Maurizio, Shel, Lallo Sbriziolo e l’ indimenticato Pepe Salvaderi. Foto di Massimo Pacciorini-Job 

Fra i gli articoli che maggiormente mi resero giustizia va senz’ altro annoverato quello di Rockol, quotidiano online considerato punto di riferimento per la musica in Italia.

“Quel primo incontro sul palco a Bellinzona nel ’94 (raccontato da chi l’ ha reso possibile)”

Ve lo ripropongo.

“Lui giura di non cercare né onori né gloria, né tantomeno polemiche. “Anche perché sia Maurizio che Shel sono cari amici”, spiega Giorgio Fieschi, per quarantatré anni giornalista alla RSI, l’ ente radiotelevisivo svizzero di lingua italiana, irriducibile appassionato di musica anni Sessanta e artefice, nel 1994, del primo incontro artistico tra i già leader di Rokes ed Equipe 84, tornati alla ribalta in questi giorni con il progetto congiunto “Love and Peace”.

“Sono da sempre un grandissimo appassionato di musica, benché – professionalmente – mi occupassi più che altro di cronaca, politica e attualità”, racconta Fieschi: “A Bellinzona, negli anni Novanta, organizzavo il Feedback Festival, manifestazione dedicata alla musica leggera italiana e agli anni Sessanta. Una delle particolarità del Feedback era avere, accanto a live set standard, anche esibizioni inedite. Per esempio, sul palco del festival si sono esibiti insieme Renzo Arbore e Fausto Leali, Rocky Roberts e Andrea Mingardi, e tanti altri. Perciò pensai: perché non provarci anche con Maurizio Vandelli e Shel Shapiro?”.

“Così io, Maurizio e la giornalista della Stampa Marinella Venegoni (che poi il 31 agosto del ’94 scriverà un articolo sulla collaborazione tra i due artisti in terra elvetica, ndr) facemmo visita a Shel nella sua casa di Milano, dove abitava allora”, prosegue Fieschi: “Passammo una bellissima serata e riuscimmo a organizzare l’ evento”.

“La loro fu una performance eccezionale”, ricorda Fieschi: “La serata fu ripresa integralmente e trasmessa dalla TSI. Qualcuno, con una telecamera amatoriale, riuscì comunque a riprendere parte del set, che oggi è ancora disponibile su YouTube”.

A più di vent’ anni dal primo incontro con gli strumenti alla mano Shapiro e Vandelli, oggi, tornano a incrociare le proprie carriere per il progetto “Love and Peace”, operazione discografico/concertistica più strutturata e con risvolti organizzativi (e commerciali) di tutt’ altra portata: “E gliene rendo pieno merito”, assicura Fieschi, “L’ idea del disco è stata loro: spero sia bello, lo ascolterò. Ci tenevo solo a precisare che la loro storia insieme come artisti ha avuto inizio altrove, cioè a Bellinzona, nel 1994. E non è capitata per caso, ma è stata un’ idea di qualcuno”. 

Nessun rancore, in ogni modo: “Scherzando, ho scritto un messaggio a Maurizio chiedendogli di dare a Cesare quel che è di Cesare, e lui mi ha risposto ‘Ciao Cesare!’. Shel non mi ha ancora risposto, ma sarà occupato… Sono amici, mi piacerebbe riportarli a Bellinzona in concerto: se ci fosse la possibilità, lo farei molto volentieri”.

RICKY & GIAN, ROCKY & ANDREA E (A SORPRESA) MAURIZIO

Fra le più ricordate performances dell’ ottava edizione di “Feedback”, quelle, inedite e memorabili della (riunita per l’ occasione) storica coppia Ricky Gianco & Gian Pieretti e Rocky Roberts/Andrea Mingardi.

Intense emozioni pure con Maurizio Vandelli (una rimpatriata a sorpresa, persino per l’ organizzatore del festival!), il quale galvanizzò il pubblico con l’ inossidabile “Io ho in mente te”, i Collage, cui il pubblico, specialmente quello femminile, decretò una trionfale accoglienza, Nada, Gianni Pettenati, Riccardo Fogli, i Nightbirds e i Corto Circuito.

IL “LIVE” DEI “NIGHT”

Poco tempo dopo produssi, per l’ etichetta “Feedback” e con la collaborazione di Corry Knobel, un cd dei Nightbirds contenente incisioni effettuate durante il festival, presso il “Rock Cafè” di Locarno di Eliano Galbiati e reperite negli archivi della RSI. 

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La copertina del CD prodotto per l’ etichetta “Feedback”

Ciliegina: un provino per la Columbia/EMI Italiana realizzato dalla band negli studi La Basilica di Milano negli anni Sessanta. Titolo: “Io corro”.

(Continua)

CINQUANTASEI ANNI FA A LOCARNO
PRIMO CONCERTO SVIZZERO DEGLI “YES”

“Eco di Locarno”, 29 novembre 1969

«Yes» in arrivo

“Domani, domenica, sarà ospite di Locarno ed Ascona il complesso «underground» inglese degli «Yes», che suonerà in Svizzera addirittura per la prima volta.

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A destra, copertina del primo album 

Di provenienza londinese, que­sto «pop group» viene considerato dai conoscitori, dopo gli osannatissimi «Beatles», l’ unico che faccia un tipo di  musica adatto sia ai gio­vanissimi come ai gentlemen dalle tempie grigie.

Il primo concerto degli «Yes» verrà tenuto nella sala del Cinema Rex, la cui ottima acustica è già stata collaudata in varie occasioni. Avrà inizio alle ore 16.30 e prevede pure la partecipazione del comples­so ticinese dei «Night Birds», ormai ben conosciuti nel Cantone e da poco in formazione rinnovata.

La sera gli «Yes» saranno i prin­cipali attori di una serata all’ Hazyville, sul Lungolago di Ascona”.

ANGELO FRANCESCANO

Per sottolineare gli 800 anni dalla stesura del Cantico delle Creature, Angelo Branduardi ha deciso di effettuare un nuovo tour, che prevede una tappa pure nel Ticino, il 23 novembre al Palazzo dei Congressi di Lugano.
Un evento unico che trasporta il pubblico in un viaggio musicale e spirituale attraverso la vita e le parole di San Francesco d’ Assisi, figura iconica di luce, povertà, letizia e poesia.
Il tour si ispira alla figura solare e vitale del “Poverello di Assisi. 

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A destra, passeggiata nei boschi del Luganese per il “Quotidiano” (TSI) 

«La vita di San Francesco d’ Assisi – spiega il musicista – è quella di un uomo che diventa Santo… un uomo (e quindi un Santo) che sceglie la gioia di vivere, la raccomanda ai suoi discepoli, ama la povertà ‘mai disgiunta dalla letizia’… Francesco è oggi più che mai Santo, ma anche grande poeta; amava cantare e lo faceva spesso, anche da solo… io ho provato a ridare voce alle sue parole perché si possa di nuovo cantarle».

“Il Cantico” sarà un’ occasione per rivivere la profondità degli scritti francescani e lasciarsi ispirare dai temi contemporanei che San Francesco, già nel suo tempo, sapeva incarnare con straordinaria modernità: povertà, ecologia, amore per la vita e accoglienza.

Con Branduardi saliranno sul palco Fabio Valdemarin alle tastiere, Nicola Oliva alle chitarre, Stefano Olivato al basso e Davide Ragazzoni alla batteria.

LA VOCE DEI DIK DIK AD ARBEDO

Imperdibile serata, quella in programma per mercoledì 12 novembre presso la Sala multiuso di Arbedo. Di scena sarà una delle colonne portanti della musica leggera italiana, Lallo Sbriziolo, inconfondibile e storica voce dei Dik Dik.

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Sul palco con lui il sottoscritto, che condurrà lo showcase (nel corso del quale verrà presentato il libro sulla storia della longeva band che sta per essere pubblicato) ed i (beat) amici pugliesi Paipers.

Organizzano il Municipio di Arbedo-Castione e “Feedback. Il ritorno della buona musica”.

IL SITO

Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.

Per i contenuti delle puntate:
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Alla prossima … siateci!

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