Ultimo aggiornamento 9 Settembre 2025
NON HO L’ ETÀ BY REQUEST
Ritorno alle emozioni che credevi perdute!
È il titolo, apparentemente un tantino criptico, scelto per lanciare le puntate
della nuova stagione del “quasi programma di archeologia musicale” in onda
ogni domenica su Radio Ticino fra le 13:00 e le 14:00 e condotto da chi scrive.
Scelto tutt’ altro che a caso, a significare che ci siamo (finalmente) decisi a soddisfare una richiesta che da tempo i nostri sempre più numerosi aficionados sollecitano, ossia poter riascoltare, pescando fra le centinaia di brani finora proposti, i più curiosi, quelli che maggiormente li hanno emozionati.
Pezzi che raramente o mai è possibile gustare sulle frequenze delle altre emittenti, appartenenti ad artisti, generi, epoche e paesi diversi: un’ offerta che va dal rock
al soul, dallo ska alla bubble gum music, dal reggae alla disco, insomma offerta
in grado di soddisfare i gusti di un eterogeneo pubblico.
“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandosi su https://radioticino.com/tv/.
OZZY
Ad aprire la puntata di domenica sarà, doverosamente “Dreamer“ di
Ozzy Osbourne, nel cui testo il cantante, recentemente scomparso, descrive
il sogno di un mondo migliore per i suoi bambini, in cui vivere felici ed al sicuro.
INGENEROSI COMMENTI
A proposito di Ozzy, il figlio Jack ha risposto con rabbia sui social alle affermazioni di Roger Waters dei Pink Floyd, che ha criticato la leggenda dell’ heavy metal per aver portato nella cultura «centinaia di anni» di «idiozia e assurdità».
“Hey Roger Waters, vaffan… – ha scritto Jack – L’ unico modo in cui sembri ottenere attenzione, ormai, è vomitando stronzate sulla stampa. Mio padre ha sempre pensato che fossi uno stronzo, grazie per averglielo confermato“.
Che dire?
È davvero ingeneroso trattare così uno dei più importanti (in modo innegabile) pionieri dell’ heavy metal. Sarà anche un genio, il caro Roger, ma certamente non
l’ unico e più ammirato. E la smetta di pontificare a proposito dei drammi che il mondo sta vivendo: la verità – lo ribadiscono pure i suoi ex colleghi – non ce l’ ha
in tasca nessuno, tantomeno i presuntuosi come lui.
A seguire:
“Perfect Situation”, del gruppo di rock alternativo americano Weezer, e
“Shake Me” dei connazionali – e disciolti – Cinderella, resi molto popolari a
metà degli anni ’80 da una serie di album e singoli i cui video godettero di
un’ intensa rotazione su MTV.
Dopo di loro, i nostri inossidabili Gotthard con il recente “Thunder & Lightning”
e Patty Pravo con l’ altrettanto recente “Ho provato tutto”.
Protagonisti della prima doppietta, i Poco, fra i pionieri del country rock californiano, con “Call It Love” e “Nothin’ To Hide”.
Dipoi, dal Kansas, l’ omonimo gruppo con “People Of The Southwind”, e,
dalla Georgia, i Black Crowes con “She Taks To Angels”.
Quindi, parentesi italiana con un pezzone di Lucio Battisti brillantemente coverizzato da Mina (che recentemente ha compiuto ottantacinque anni):
“Il tempo di morire”. Chiaramente con l’ augurio che la Tigre di Cremona
rimanga in attività ancora per molto tempo!
Altre richieste degli ascoltatori che verranno soddisfatte domenica:
Elton John (“I Don’t Wanna Go On With You Like That”), Archies (“Sugar Sugar”), Ohio Express (“Yummy Yummy Yummy”), J. Geils Band (“Love Stinks”) e “You Better You Bet” degli Who, nel cui testo, tra l’ altro, si fa riferimento al mitico album “Who’s Next”, al quale ho dedicato un articoletto
nella Newsletter della scorsa settimana.
“PIACERE, WILLIAM!”, “PIACERE MIO, JIM!”
Giovedì scorso ho pubblicato alcune foto dell’ incontro, a Cevio, nell’ ambito del Vallemaggia Magic Blues, fra lo storico batterista dei rinati Yardbirds Jim McCarty ed Eliano Galbiati, fondatore e anima dei ticinesi Nightbirds.
Gabriele Dadò invia quest’ altro scatto per – giustamente – far presente che nel backstage c’ era pure il mitico cantante della band locarnese, William Mazzoni, anch’ egli fra coloro i quali, sessantuno anni fa, ebbero la fortuna di assistere
alle memorabili esibizioni degli Yardbirds.
William Mazzoni con Jim McCarty e – foto a destra – con il cantante delle Sauterelles Toni Vescoli sul palco del Teatro di Locarno nel 2014 per il cinquantesimo dei Nightbirds
Da parte mia, mi piace ricordare, a quanti apprezzano particolarmente le curiosità, che gli Yardbirds (dai quali si era staccato Eric Clapton, rimpiazzato da Jeff Beck), nel 1966 parteciparono al Festival di Sanremo. Furono abbinati a Lucio Dalla e Bobby Solo per le doppie esecuzioni, rispettivamente, di “Paff.. Bum” (in inglese)
e “Questa volta”.
Gli Yardbirds con Bobby Solo. Vicino a lui, Jim McCarty e Jeff Beck.
A destra, copertina del singolo sanremese
Il singolo venne pubblicato in Italia da Ricordi International (serie Crawdaddy,
il famoso locale londinese ideato da Giorgio Gomelsky) con la stessa copertina utilizzata per l’ album “Have a Rave Up”.
Aggiungo che ai beatniks dell’ epoca non piacque come Mike Bongiorno presentò la band: chiamò i musicisti, con un fare che a qualcuno sembrò sprezzante,
“I Gallinacci”.
IL “PROG” DEI DREAM PIACE ANCHE
AL GIAPPONE
Come anticipato, i lucernesi Flame Dream, fra i più apprezzati gruppi di prog rock svizzeri, a grande richiesta, hanno deciso di ristampare alcuni dei loro più gettonati album.
Il primo, “Out In The Dark”, è da qualche giorno in commercio con grande gioia, anche, dei molti fans che la band conta in Giappone. La conferma è fornita da quanto scrivono i titolari dell’ importante negozio di dischi Garden Shed di Tokyo.
“Finalmente su CD, per la prima volta! ‘Out In The Dark’, questo capolavoro pubblicato nel 1981 da Vertigo, è un must per ogni amante della musica.
Prodotto con John Acock, co-produttore dei primi album da solista di Steve Hackett, è il terzo lp dei Flame Dream.
La copertina dell’ album e i Flame Dream durante le prove
Sebbene fortemente influenzato dai Genesis e dal Regno Unito, è un lavoro lirico che brilla per la limpida malinconia tipica della Svizzera, nonché la qualità dei
brani e delle performances dei musicisti. Lavoro alle tastiere e parti di pianoforte
e sintetizzatore accurati, chitarra emozionante, un delicato e bellissimo flauto e melodiche voci si amalgamano perfettamente.
Mentre la prima parte è memorabile e straordinaria, la seconda, con il lungo
brano in tre atti ‘Strange Meeting’, che include una sezione inquietante, si
distingue come punto culminante del rock progressivo e sinfonico.
Nonostante, tra il 1979 e il 1986, siano stati pubblicati ben sei album (non solo
in Svizzera, ma anche Germania, Italia e Regno Unito e Giappone, dove il gruppo
si è assicurato un seguito), il disco non era mai stato ristampato fino ad oggi. Rimasterizzato e confezionato in digipak con un libretto di venti pagine con copertina e testi.
Questo autunno vedrà l’uscita, sempre su CD, dell’ altrettanto eccezionale
secondo album, ‘Elements’”.
Da parte mia, ricordo che a queste ristampe seguiranno “Supervision” (29 gennaio 2026) e “Calatea” (primavera 2026).
NON SOGGETTO A IMITAZIONI
Il 2 settembre del 1988, in piazza del Sole a Bellinzona, davo il la alla prima edizione di un festival unico nel suo genere e rimasto nei cuori:
“Feedback. Il ritorno della buona musica”.
Parola d’ ordine: differenziarsi il più possibile da altre rassegne musicali, specialmente da quelle organizzate dalle nostre parti, e ciò proponendo spettacoli unici, irripetibili: ecco perché i tentativi d’ imitazione hanno prodotto (e continueranno a produrre) deludenti risultati.
La storia, in breve.
Al sottoscritto l’ allora presidente dell’ Ente turistico Marco Cereda aveva chiesto
di organizzare una manifestazione che potesse in qualche modo prendere il
posto della (da tempo) archiviata “Festa in burgh”, manifestazione dal carattere fortemente popolare.
Lo fece colpito dall’ interesse che, l’ anno prima, aveva suscitato lo spettacolo “Milano incontra Colonia” con Enzo Jannacci, i tedeschi BAP e la Scarp Da
Tennis Band che avevo organizzato, con altri, nella stessa piazza, non ancora deturpata dai fastidiosi ed ingombranti camini d’ areazione del sottostante
autosilo.
Ma anche intenzionato a incrementare i pernottamenti, come confermava un articolo del “Giornale del Popolo” del 19 agosto 1988:
Occhiello:
“Dopo il netto calo primaverile, notevole incremento in luglio-agosto: si va verso quota diecimila pernottamenti. E per continuare in crescendo, il 2 settembre grande spettacolo musicale in piazza a Bellinzona:
«Il bello del ’68»”.
Tiitolo, questo, scelto non a caso.
Si, perché, avendo deciso di puntare sugli inossidabili “Sixties”, contattai Red Ronnie, il quale all’ epoca, su Italia Uno, conduceva il seguitissimo “Vent’ anni dopo (Il bello del Sessantotto)”. Obiettivo, pienamente centrato: convincerlo a fare tappa in città con alcuni degli artisti con cui stava imperversando sull’ importante rete Mediaset.
Ancora dal “Giornale del Popolo”:
“A Bellinzona, venerdì 2 settembre, verrà portato lo spettacolo «Vent’ anni dopo,
il bello del ’68», nato da una trasmissione televisiva proposta, in prima serata e sull’ arco di due mesi, da Italia Uno. Oltre allo spettacolo, che intraprenderà una tournée nelle principali città d’ Italia, – l’ unica tappa su suolo svizzero sarà Bellinzona – dalla trasmissione è nato un doppio LP.
Il logo del programma/spettacolo. A destra, alcuni Cantautores: il bassista Dino D’ Autorio, il chitarrista Alberto Radius (ex Formula Tre), il cantante Bernardo Lanzetti (ex Premiata Forneria Marconi), il cantautore Mauro Lusini (che, con Franco Migliacci, ha scritto la famosa “C’ era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones”) e il batterista Flaviano Cuffari
Lo spettacolo vuol far rivivere, musicalmente parlando, le atmosfere non solo
del ’68, ma degli anni Sessanta in generale, periodo particolarmente fertile
per il mondo della musica leggera, tanto che le composizioni di allora attualmente occupano il primo posto della classifica delle vendite.
Oltre una ventina di noti musicisti riproporranno, dal vivo, numerose canzoni di quell’ epoca. Accompagnati dalla Cantautores Big Band (formazione portata al successo da Gianni Minà su RAI TRE), a Bellinzona si esibiranno, tra gli altri,
Ricky Gianco, Gian Pieretti, Maurizio dei New Dada, Alberto Radius, Mauro Lusini, Dino e Bernardo Lanzetti. Presentatore della serata sarà Red Ronnie, un idolo
dei giovani, noto animatore”.
Con Red Ronnie sul palco di “Feedback”
I Cantautores e il pubblico di Piazza del Sole
Fu un successone, con una piazza del Sole gremita all’ inverosimile.
Tutt’ altro che sorpreso Red Ronnie, il quale all’ inviato di “Illustrazione Ticinese” dichiarò:
«Non mi stupisce che anche nella Svizzera italiana lo spettacolo abbia fatto
centro. Come era successo qualche mese fa, in occasione della diffusione del programma televisivo, ha regalato agli artisti che l’ hanno animato divertimento puro che si è poi riversato sugli spettatori. Niente nostalgia, niente lacrime: musica bella e basta. Anche Beethoven è “datato”, ma non mi direte che questa sia una ragione per non continuare ad apprezzare le sue composizioni! Lo spettacolo piace pure perché è fatto da musicisti di grande talento che non hanno mai marciato sul posto, tanto bravi da trasformare in novità canzoni di oltre vent’ anni fa».
Nel 1989 fu la volta dei Dik Dik (altro successone) e di un nuovo titolo per il
festival (“Feedback. Il ritorno della buona musica”), ma ne parleremo nella prossima Newsletter.
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Giorgio