Ultimo aggiornamento 27 Agosto 2025
CEVIO: L’ ALLIEVO (R)INCONTRA
IL MAESTRO
Fra i momenti più belli dell’ edizione 2025 del Vallemaggia Magic Blues, sicuramente, l’ incontro, a Cevio, fra lo storico batterista dei rinati Yardbirds
Jim McCarty, ed Eliano Galbiati, fondatore e anima dei locarnesi Nightbirds.
Occasione per riportare le menti ai concerti tenuti nell’ agosto di sessantuno anni fa dalla mitica band inglese al Lido di Locarno, alla “Taverna” di Ascona e nel reparto giocattoli dell’ “Innovazione” (oggi “Manor”) di Locarno.
«Nonostante gli Yardbirds siano rimasti in Ticino per diversi giorni – commenta Eliano – solo due le foto che documentano l’ evento. Le conservo gelosamente
nel mio archivio da allora. Non ricordo chi le scattò e me le diede, e neppure mi spiego perché non ve ne siano altre in circolazione. Mi è pertanto sembrato
giusto, anzi doveroso, approfittare della tappa valmaggese di questi splendidi musicisti per regalarne alcune copie al loro leader, Jim McCarty».
Copyright by rémy steinegger + magic blues 2025 / photo by rémy steinegger
Il quale …
«Felicissimo di riceverle. Si ricordava perfettamente di quei concerti e, naturalmente, anche di chi li aveva organizzati, ossia il mitico Giorgio Gomelsky,
l’ uomo che per primo ha creduto in loro. Aggiungo, a titolo di cronaca, che con
me, a Cevio, c’ era anche Sergio, figlio di Gomelsky, da sempre professionalmente attivo in àmbiti che nulla a che fare hanno con quello musicale, ma comunque emozionato nell’ incontrare un personaggio di tale caratura».
Eliano con Jim, Fabio Lafranchi, direttore artistico del festival, e Sergio Gomelsky. Copyright by rémy steinegger + magic blues 2025 / photo by
rémy steinegger
McCarty conosceva i Nightbirds?
«No, ovviamente. Ecco perché gli ho fatto omaggio pure di una copia del nostro recente lp, quello del sessantesimo, vinile che ha suscitato notevole curiosità e
in un attimo sparito nella borsa della moglie di Jim. È stato veramente un bel momento, ha preceduto l’ applauditissima esibizione della band, la quale, dal vivo, rende molto di più che su disco».
QUEL MEMORABILE CONCERTO ALL’ “INNOVAZIONE” DI LOCARNO
Dall’ “Eco di Locarno” del 20 agosto 1964:
“Pubblico di occasioni straordinarie, l’ altro pomeriggio alla Innovazione SA in piazza Grande. Erano ospiti del grande emporio i musicisti del gruppo inglese
dei «Yardbirds», il quale sta assurgendo a grande fama a Londra con un genere
di musica nuovo, ancora sconosciuto in altre parti d’ Europa. I componenti del gruppo «Yardbirds» sono tutti giovanissimi ma dimostrano una valentia ed una dinamicità incredibile. La sala del primo piano della Innovazione era troppo
piccola per accogliere tutti coloro che hanno accettato l’ invito d’ assistere alla esibizione dei musicisti. Questi hanno interpretato alcune caratteristiche canzoni cantate dal giovane irlandese Mick O’Neil, detto per la sua vivacità incontenibile «Diavolo irlandese».
Ha stupito di vedere, tra il pubblico entusiasta, molte persone non più giovani le quali, in quei momenti, avevano lo stesso sorriso e la stessa soddisfazione dei giovani. Le porte dell’ Innovazione erano aperte a tutti i visitatori già alle ore 16.30 e sono rimaste aperte anche per chi volesse eventualmente abbandonare
l’ audizione; nessuno però è andato via, rimanendo fino all’ ultimo.
Eliano Galbiati, secondo da sinistra, folgorato dall’ esibizione degli Yardbirds, poco tempo dopo fonda i Nightbirds. Di spalle, con la chitarra, Eric Clapton
Gli Yardbirds. Il primo a sinistra è Giorgio Gomelsky
Gli «Yardbirds» hanno firmato molti loro dischi, fatica supplementare che hanno sopportato allegramente, per soddisfare i loro nuovi amici locarnesi. Altri dischi sono stati muniti di autografo e sono disponibili presso la Innovazione. Ricordiamo che essi sono in vendita, esclusiva per tutta la Svizzera, in questo emporio. Ai visitatori è stato anche gentilmente offerto un rinfresco dalla direzione della Innovazione”.
EROS
A tre anni di distanza dall’ album “Battito infinito”, Eros Ramazzotti torna con un nuovo singolo, “Il mio giorno preferito”, pezzo scritto con Calcutta, Tommaso Paradiso, Antonio Cirigliano e CanovA, che anche ne ha curato la produzione,
e l’ ha pubblicato pure in versione spagnola con il titolo “Mi dìa preferido”.
“Il mio giorno preferito” anticipa il nuovo lp, di cui non sono ancora stati svelati
titolo e data d’ uscita, e anche i prossimi concerti, un tour mondiale diviso in
quattro parti, che toccherà trenta Paesi fra Europa, Stati Uniti, Canada e America Latina, con partenza da Parigi il 14 febbraio.
Eros l’ ho incontrato più volte.
Fra i ricordi più belli, l’ intervista realizzata – non senza fatica, causa i tentativi di una troppo solerte guardia del corpo di allontanarmi – a Locarno, palleggiando con lui dietro le quinte del palco di “Moon And Stars” e la “diretta”
per “Il Quotidiano” (RSI) da Bellinzona in occasione dell’ addio al calcio di Kubilay Türkylmaz (non essendo un appassionato di sport, sudai freddo nel riconoscere i suoi famosi amici giocatori, tra i quali c’ era, ricordo ancora, l’ osannato Antonio Cabrini).
NOMADI “LIVE”
Tornano pure i Nomadi, con un nuovo album live che sarà disponibile dal
19 settembre in doppio vinile, formato digitale e CD.
Questo lavoro – anticipano – rappresenta molto più di una semplice uscita discografica: è un ritorno alle origini, un tributo alla dimensione che da sempre rappresenta l’ anima dei Nomadi: il live, appunto.
Con i fondatori del complesso, l’ indimenticato Augusto Daolio e il tastierista Beppe Carletti
È il primo disco dal vivo con Yuri Cilloni come cantante, il quale negli ultimi anni
ha saputo raccogliere e rinnovare l’ eredità storica del gruppo, e con la new entry Domenico Inguaggiato alla batteria.
«È un viaggio emotivo che ci riporta al nostro habitat naturale: il palco», aggiungono Beppe Carletti e soci. «Siamo nati e cresciuti nei concerti, ed è lì
che la nostra musica prende davvero vita. Farlo oggi, con una nuova energia
e un pubblico sempre al nostro fianco, è un dono».
L’ album, inciso al Teatro Dal Verme di Milano nel dicembre dello scorso anno, raccoglie nuove versioni dei grandi classici e arrangiamenti pronti – assicura la band – ad emozionare.
LA COPERTINA DI “WHO’S NEXT”:
SARÀ FALSO, SARÀ VERO?
Nell’ agosto del 1971 veniva pubblicato il quinto, imperdibile lp in studio degli
Who, “Who’s Next”, destinato a colmare il vuoto causato dall’ interrotto progetto “Lifehouse”, opera rock multimediale concepita dal chitarrista Pete Townshend come seguito dell’ album “Tommy” del 1969, progetto cancellato vista la sua complessità e anche in seguito ai conflitti con il manager Kit Lambert (otto delle nove canzoni di “Who’s Next” provengono comunque da “Lifehouse”, unica eccezione “My Wife”, scritta dal bassista John Entwistle).
La discussa copertina di “Who’s Next” e (l’ allora) batterista degli Who
Zak Starkey (figlio di Ringo Starr) in piazza Grande a Locarno con il
mitico Pete Townshend
Quanto alla copertina, è tra le più famose e discusse della storia della musica pop: vede ritratta la band davanti ad un gigantesco monolite in pietra, su cui i musicisti hanno lasciato quello che parrebbe un segno di urina …
La foto venne scattata a Easington Colliery, ex città mineraria di carbone nella contea di Durham (UK) ed è il risultato, assicurano alcuni fans, di una pura casualità. La band non aveva infatti mai visto prima di allora lo strano oggetto,
e neppure aveva deciso di fare tappa nel villaggio per servizi fotografici.
Era in viaggio, uno dei numerosi tours, quando Pete Townshend venne catturato dal blocco che spuntava dal terreno di una discarica; stava guidando il furgone,
e subito avrebbe sterzato per fermarsi davanti all’ imponente costruzione e mettersi in posa con John Entwistle, Keith Moon e Roger Daltrey.
Sarà veramente andata così?
Gli Who, che, a sessantuno anni dai primi concerti, intendono sciogliersi – Pete
fa sapere che continuerà l’ attività in qualità di solista -, si sono esibiti in piazza Grande a Locarno, nell’ ambito di “Moon And Stars” e sotto una fastidiosa pioggia, nel 2006.
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Alla prossima … siateci!
Giorgio