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PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO

Ultimo aggiornamento 5 Giugno 2025

THIN LIZZY

Nome ispirato da un personaggio dei fumetti, un robot denominato Tin Lizzie. E anche della band che aprirà la puntata di domenica di “Non ho l’  età”, band di Dublino, il cui leader è stato l’ indimenticato bassista Phil Lynott. Fra i suoi principali successi “Whisky in The Jar”, “The Boys Are Back in Town” e “Jailbreak“, che ascolterete.

Altro scomparso gruppo che vogliamo onorare, gli americani Lynyrd Skynyrd. 

Lo faremo mettendo in onda “Gimme Three Steps”, storia di una pistola puntata alla tempia di un uomo, a quanto pare il cantante della band, colpevole di aver ballato con la donna di un altro. Dall’ album di debutto degli Skynyrd, alcuni componenti dei quali, ricorderete, periti in un incidente aereo.

A seguire, Linda Ronstadt con “Just One Look”, lanciato da  Doris Troy e Gregory Carroll nei primi anni Sessanta e reinciso da importanti artisti come gli Hollies e, appunto, Linda Ronstadt, raggiungendo nuovamente la vetta delle classifiche.

Quindi, gli Young Analogues con “She Loves You”. Olandesi, specializzati nell’ eseguire dal vivo la musica degli ultimi anni dei Beatles con strumenti analogici e fedeli all’ epoca, guadagnatisi l’ apprezzamento del pubblico grazie alla meticolosa attenzione ai dettagli.

Dopodiché:

Chicago (“If You Leave Me Now”), Michael Bolton (“To Love Somebody”), Chris Norman & Suzi Quatro (“Stumblin’ In”), Suzi Quatro (“Can The Can”)(“If You Can’t Give Me Love”) e Jorn (“Needles And Pins”).

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO

Protagonisti della seconda doppietta, i Mungo Jerry, precedentemente noti come Mungo Jerry Blues Band. Il loro più grande successo, il primo dei due brani che ascolterete, ”In the Summertime“, è degli anni Settanta: trenta milioni di copie vendute e, fino a caso contrario, il singolo più venduto di tutti i tempi di una band britannica. Aggiungo, a titolo di curiosità, che in Italia questo pezzone fu coverizzato dai Jumbo, gruppo prog milanese, con il titolo “In estate”.

Mungo Jerry (“In The Summertime”)(“You Don’t Have To Be In The Army To Fight The War”).

Sarà poi la volta di “Dreamer“ di Ozzy Osbourne, con cui il cantante augura un mondo migliore ai suoi bambini, nel quale sentirsi felici ed al sicuro. Seppure sia stato scritto nel tardo 1990, non fu preso in considerazione fino agli attentati terroristici dell‘ 11 settembre. Il singolo contiene altresì un omaggio ai Beatles, riferimento a “Two Of Us”.

Dipoi:

Weezer (“Perfect Situation”) e Cinderella (“Shake Me”).

“Non ho l’ età”, in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00, può essere seguito anche televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/.

YARBIRDS: CEVIO INVECE DI MAGGIA

Dall’ amico Fabio Lafranchi, direttore artistico del “Vallemaggia Blues” Festival:

“Cambio di programma… ma la magia continua! Anche la magia, a volte, deve fare i conti con l’ imprevisto. Con grande dispiacere annunciamo una variazione al programma del Vallemaggia Magic Blues 2025. La nostra rassegna non è solo un festival: è un’ esperienza che pulsa tra le montagne, un intreccio di emozioni, musica e incontri. E proprio con questo spirito affrontiamo l’ imprevisto trasformandolo in un’ opportunità. 

La magia non cambia, semplicemente trova nuove strade: continuerà a scorrere tra i vicoli di pietra, a brillare sotto le stelle della nostra amata Vallemaggia. 

A causa di una sfortunata coincidenza di date, e per ragioni indipendenti dalla nostra volontà, l’ attesissimo concerto degli Yardbirds, inizialmente previsto a Maggia il 7 agosto, sarà anticipato a giovedì 24 luglio e si terrà a Cevio. 

Ma come ogni grande storia, anche questa svolta accende una nuova scintilla: sul palco di Maggia, il 7 agosto, saliranno i leggendari Dr. Feelgood, pronti a far vibrare la piazza con la loro energia esplosiva. A oltre quindici anni dall’ ultimo passaggio, tornano a infiammare il Magic Blues con un’ esibizione che promette forti emozioni”.

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO

Tornando alla serata di Cevio, sarà aperta dagli FM. Formata nel 1984 dal cantante Steve Overland con il fratello Chris, Pete Jupp e Merv Goldsworthy, la band si rifà alla musica di gruppi quali i Free ed i Bad Company. Quest’ anno festeggia il quarantesimo con l’ album “Old Habits Die Hard” e un lungo tour attraverso Regno Unito, Europa e Sud America.

Pure i nuovi Yardbirds, guidati, dal batterista Jim McCarty, celebrano un traguardo: il trentesimo del loro cantante, John Idan.

Gli altri sono il chitarrista Godfrey Townsend (John Entwistle, Alan Parsons, Todd Rundgren, Ann Wilson of Heart, Christopher Cross, Dave Mason e direttore musicale dell’ “Happy Together Tour” dei Turtles), il bassista Kenny Aaronson (Bob Dylan, Billy Idol, Rick Derringer, Brian Setzer, Dave Edmonds e Joan Jett) e il percussionista, armonicista e voce di sottofondo Myke Scavone (Doughboys, Ram Jam).

Presto sarà nei negozi un album live, “Mind the Gap”.

Eric Clapton:
«SUONAMMO DAVANTI A UNA MANCIATA DI PERSONE»

Gli ancora non mitici Yardbirds fecero tappa in Ticino nell’ agosto del 1964 per iniziativa di Giorgio Gomelsky, figlio di un georgiano e una monegasca di origini italiane che dall’ URSS, per salvarsi dal comunismo, emigrarono in Siria, Egitto e Italia in un primo tempo, Svizzera successivamente, ad Ascona, per la precisione, dove per anni vissero.

Da poco l’ imprenditore, produttore discografico, compositore e regista aveva procurato alla band (della quale in quel periodo faceva parte il diciannovenne Eric Clapton e che stava lavorando al singolo “I Wish You Would”) un contratto discografico con la Columbia Records.

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO
Nella foto (di Eliano Galbiati, fra i fortunati che assistettero al concerto) gli Yardbirds nek reparto giocattoli dell’ allora”Innovazione” di Locarno: Eric Clapton (di spalle), Chris Dreja, Paul Samwell-Smith e Jim McCarty

Il georgiano promise agli Yardbirds che si sarebbe trattato di una vacanza, ma poi li fece esibire al Lido di Locarno, alla “Taverna” di Ascona e nel reparto giocattoli dell’ “Innovazione” (oggi “Manor”) di Locarno.

Nell’ autobiografia del 2007 Clapton ricorda che la trasferta, a bordo di furgoni Ford Transit, tenne i passeggeri con il fiato in gola, l’ albergo in cui alloggiarono era squallido e che Gomelsky si era accordato con il proprietario assicurando che – aggiunge – “avremmo suonato per gli inesistenti ospiti. Lo facemmo, sì, ma davanti a una manciata di persone del posto e qualche fan giunto dall’ Inghilterra”.

Dalla “Tessiner Zeitung” del 12 agosto 1964:

Arrivano a Locarno gli «Yardbirds», attuali concorrenti dei non meno famosi «Beatles». La celebre orchestra approfitta di questa vacanza per intrattenere per qualche giorno la città e soprattutto i giovani con musica, balli e canti. Si tratta di spettacoli mai visti prima, sia in Ticino che a Locarno, e dovrebbe essere un’ occasione unica pure per gli adulti di ascoltare musica e canto moderni. 

Aggiungiamo, per sottolineare l’ importanza degli “Yardbirds”, che un noto quotidiano londinese, con una tiratura di due milioni e mezzo di copie, ha dedicato un’ intera pagina a questa orchestra e alla sua musica. 

A Locarno con la band arriveranno anche quindici giovani donne inglesi, che mostreranno ai giovani il nuovo ballo attualmente in voga a Londra e che gli «Yardbirds» hanno lanciato. Nelle serate del 14, 15, 16 e 17 agosto il complesso e le quindici ragazze suoneranno, canteranno e balleranno sulla grande terrazza del Lido. Chi vuole andarci è pregato di prenotare i posti per tempo, perché ci si attende un pubblico numeroso.

Diciamo ancora che l’ impresario di questa orchestra di fama mondiale Giorgio Gomelsky è nato in Ticino. 

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO
Preziosa foto regalatami dal fraterno amico Gianni Dall’ Aglio, che vediamo a Sanremo nel 1966 con Paul Samwell-Smith e Jeff Beck degli Yardbirds. «Li adoravo, in particolare il loro “For Your Love”, per cui non persi l’ occasione di scambiare qualche parola con loro», racconta il batterista dei Ribelli. A destra, la copertina del disco sanremese della band, brano eseguito in coppia con Lucio Dalla.

Un paio d’ anni dopo, nel 1966, gli Yardbirds, dai quali nel frattempo si era staccato Eric Clapton, rimpiazzato da Jeff Beck, parteciparono al Festival di Sanremo. Furono abbinati a Lucio Dalla e Bobby Solo per le doppie esecuzioni, rispettivamente, di “Paff… Bum” (in inglese) e “Questa volta”.

QUANDO L’ EX ROLLING STONE MICK TAYLOR BIDONÒ LUGANO

“Alvin Lee a Lugano: cento minuti di rock’n’roll per pochi intimi”: è il titolo di un articolo, a firma “pi.gi” (probabilmente pseudonimo del giornalista sportivo, ora in pensione, Piergiorgio Giambonini), pubblicato dal “Giornale del Popolo” il 14 giugno del 1982.

Qualcuno ha ironizzato sul no­me dell’ organizzatore, ma per ora gli sforzi della … Quattrini Spet­tacoli certo non sono stati ripa­gati a dovere dal pubblico luganese. Se la piazza del Ceresio sia davvero così dispersiva e  poco interessata, dovranno dircelo i prossimi appuntamenti (con can­tautori italiani), perché anche l’ altra sera alla Resega non c’ era molta gente.  

E sì che sul palco era annun­ciato Mister Alvin Lee, chitarri­sta rock che dieci-dodici anni fa era quotatissimo. È stato appun­to un pubblico di nemmeno due­mila giovani, ma non giovanissi­mi, ad affluire alla pista del ghiaccio di Lugano. Un pubbli­co che ricordava Alvin Lee nella lunghissima «Goin’ Home», fil­mata a Woodstock nell’ ormai lontano 1969. A cavallo di questo conosciutissimo brano di rock’n’roll, Lee all’ inizio degli anni Settanta ebbe un periodo di gran successo, poi cadde però in se­condo piano. Lo si ritrova oggi, a parecchi anni di distanza, un tan­tino ingrassato ma ancora carico di energia e di rock.

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO
Alvin Lee e, foto a destra, al centro, Mick Taylor con gli Stones

Ci ha pensato lui, Alvin Lee, a salvare da par suo una serata con troppi assenti. E qui non pensia­mo unicamente agli spettatori, ma soprattutto a Mick Taylor, se­conda chitarra dei Rolling Stones nel periodo 69-74. Era  stato «reclamizzato» come ospite dell’ Alvin Lee Group, ma non s’ è vi­sto. Improvviso mal di denti del musicista, oppure un’ assenza da sempre sicura? … 

Chi è andato sabato sera alla Resega, sperava – com’ era stato promesso nella campagna pubbli­citaria – di poter ascoltare as­sieme due virtuosi della chitarra rock e blues. Non è stato possi­bile e oltretutto Lee s’ è
presen­tato sul palco alle 22 accompa­gnato unicamente dal batterista e dal bassista.  

C’ erano insomma i motivi per una delusione, oltretutto pensando che in apertura di serata aveva «suonato» un gruppo italiano, presentando un hard-rock spaccatimpani e asso­lutamente selvaggio. Per inciso, diciamo che del nome di questo complesso non abbiamo avuto il coraggio di informarci: erano ba­stati i cinque o sei brani «suonati» a farci temere una notte di incubi.

Invece tutto s’ è risolto quando la Gibson rossa di Alvin Lee ha cominciato a urlare di rock e di blues. L’ ex-leader dei Ten Years After ha suonato per un’ ora e venti ed ha veramente entusia­smato chi alla Resega era anda­to per sentire del buon rock’n’roll, cioè tutti. Con lui un batte­rista (Tom Compton, che figura pure negli ultimi dischi di Lee) e un bassista (il giamaicano «Frozy», stando a quanto indicatoci) che lo hanno assecondato benis­simo in un concerto senza mo­menti morti, tutto d’ un fiato: dal rock al blues, dal rock’n’roll alla parte vocale sempre viva. Alvin Lee non ha deluso: ci sembra proprio di poterlo affermare.

Ha ripercorso in cento minuti la lunga strada degli anni Settan­ta, ha trascinato tutti con asso­li entusiasmanti, ha fatto ricor­dare perché ai tempi di Wood­stock venne definito la «chitarra più veloce del West». Ed ha fatto accapponare la pelle agli amanti del rock vero, quando ha propo­sto dapprima «Hey Joe» di Jimi Hendrix, poi la sua lunga «Goin’ Home». Ecco, questi sono stati i due momenti più intensi del suo concerto luganese. E per quanto ci riguarda, sarebbero bastati a giustificare la sua e la nostra speranza.

RIECCOLI!

Il mitico chitarrista tornò nel Ticino una decina d’ anni dopo, questa volta con i resuscitati Ten Year After.

Dal “giornale del Popolo” del 13 luglio 1991:

Lugano, capitale del rock per otto ore: è questo il sogno di Pierre  Rusconi, agente in borsa della piazza, che partendo da una delle solite serate tra amici dove spesso si progetta alla grande, ha deciso di dare corpo ad una «Woodstock» di dimensioni più modeste ma comunque di ottimo livello. In poco più di un mese, l’ idea si è concretizzata e domenica 21 luglio a Cornaredo dalle 15:00 saranno festa e musica per otto ore.

Tra il dire e il fare, ovviamen­te, c’ è di mezzo il mare ma il gruppetto di cinque persone (fra le quali l’ indimenticato Sandro Blanditi, ndr) si è subito rimboccato le mani­che non ha perso tempo. Otte­nuti i necessari permessi dal Co­mune di Lugano, sono stati pre­si i contatti con gli agenti musi­cali incaricati di vendere uno o più «pacchetti» di concerti. E subito il colpo grosso con i no­mi dei «Viva Monroe» e i mitici «Ten Years After», gruppo che è rimasto lo  stesso proprio dai tempi di Woodstock. A loro sa­ranno affìancati tre gruppi sviz­zeri  (City Blossom, Departure, Sydney), altrettanto conosciuti anche alle nostre latitudini. 

PUNTATA (VIDEO) 8 GIUGNO
Lee con i resuscitati TYA, Lugano 1991

E più avanti:

Domenica arriverà per la prima volta in Ticino (for­se anche in Svizzera) un «mega-TIR», una specie di Las Vegas su quattro ruote lungo venti me­tri che contiene giochi elettronici di ogni specie». Un’ idea che por­ta la firma della  Marlboro, la quale sponsorizza unicamente questo genere di concerti. Una  collaborazione che per­metterà (sempre che la manife­stazione conosca il successo au­spicato) di inserire Lugano nel giro degli «open-air» svizzeri: l’ intenzione degli organizzatori è quella di poter ripetere il con­certo. 

Come sia andata non si sa, i giornali dell’ epoca non ne parlarono, e personalmente non ricordo. È pensabile che il numero di spettatori sia stato inferiore a quello auspicato, visto che Rusconi e soci non organizzarono altri eventi del genere.   

Alvin Lee tornò nel Ticino per la terza volta, nell’ ambito del festival “Piazza Blues” di Bellinzona, il 25 giugno del 2004.
Da ricordare inoltre il concerto di Cevio del 25 luglio 2019 (“Magic Blues” Festival) tenuto dal batterista Ric Lee e il tastierista Chick Churchill con due turnisti, il chitarrista Marcus Bonfanti e il bassista Colin Hodgkinson.

IL SITO

Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.

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Alla prossima … siateci!

Giorgio

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