Ultimo aggiornamento 15 Aprile 2025
FRA UOVA E CONIGLI
Saranno gli Ash, gruppo dell’ Irlanda del Nord di rock alternativo, ad inaugurare la puntata pasquale di “Non ho l’ età”, in onda domenica su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00. “Jump In The Line”
è il titolo del brano che proporranno, cover di un pezzo lanciato da Harry Belafonte nel 1961 e con cui spesso e volentieri hanno aperto i loro concerti.
A seguire, da San Francisco, i Counting Crows, che hanno riportato in auge, rinnovandolo, il caratteristico rock dei gruppi americani degli anni Settanta, come, ad esempio, i Creedence Clearwater Revival ed i Little Feat. A renderli popolari, “Mr Jones”, che ascolterete.
Dopo i Counting Crows, gli inglesi Marillion con “Easter” (“Pasqua”), testo ispirato in parte dagli scontri fra cattolici e protestanti nell’ Irlanda del Nord, ai tempi all’ ordine del giorno. Aggiungo, a titolo di curiosità, che nel luglio del 1987 la band tenne un concerto in piazza Grande a Locarno.
Altro brano che in qualche modo è da considerarsi pasquale, “Dio è morto”, composto da Francesco Guccini e lanciato dai Nomadi: lo riproporrà Gianna Nannini.
Quindi:
Housemartins (“Sheep”), Wet Wet Wet (“Love Is All Around”), Eva Cassidy ft Katie Melua (“What A Wonderful World”), Aslan (“Crazy World”), Randy Newman & Lyle Lovett (“You’ve Got A Friend In Me”), Magnetics (“Money Money”), Little Tony Family e Davide De Marinis (“Bom Bom”), Pet Shop Boys (“All The Young Dudes”), Michael Jackson (“Come Together”), Aerosmith (“Blind Man”) e Poison (“Cry Tough”).
“Non ho l’ età” può essere seguito pure televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/.
PIACEVA ALLA RADIO VATICANA
“Dio è morto (se Dio muore, è per tre giorni poi risorge)” è stato scritto da Francesco Guccini nel 1965.
Il pezzo non piacque alla censura della RAI, che ritenne il testo blasfemo, per il contenuto e per il titolo stesso. Conseguentemente fu boicottato dall’ emittente nazionale (ai tempi non esistevano le radio commerciali). Venne per contro trasmesso più volte dalla Radio Vaticana (pare che anche papa Paolo VI lo apprezzasse). Con questo brano i Nomadi parteciparono al “Cantagiro” del 1967.
Con l’ indimenticato Augusto Daolio, inconfondibile voce dei Nomadi
Fra le molte covers, la più ricordata è quella, del 1967, di Caterina Caselli. «Realizzata con molto coraggio – precisò Guccini nel volume “Stagioni” -, perché era stata rifiutata dall’ Equipe 84, per il timore di rovinarsi l’ immagine».
Quanto alla versione della Nannini, estrapolata dall’ album “Hitalia”, è una delle più recenti.
IL DENTE SCHEGGIATO
È stato l’ amico Peter Zumsteg, cofondatore della mitica agenzia di spettacoli Good News, a farmi conoscere, agli inizi degli anni Ottanta, a Zurigo (foto di Massimo Pacciorini-Job), la grintosa toscana.
In seguito ci siamo rivisti più volte, e non sempre per parlare di musica.
È capitato, infatti, anche di doverle dare una mano nel mobilitare, fuori orario e per di più di venerdì, un dentista di Lugano per ripararle un dente scheggiato (urgenza giustificata dal fatto che il giorno dopo doveva andare a Londra per realizzare un servizio fotografico). Nel riportarmi con la sua auto (una BMW, se ben ricordo) dove avevo posteggiato la mia, mi fece sudare freddo, continuando a rimirarsi allo specchietto la dentatura appena “restaurata” ed elogiando la professionalità dell’ odontoiatra cui l’ avevo affidata, tutto questo mentre percorrevamo, quasi zigzagando, un trafficato lungolago.
Sempre disponibile, Gianna, anche in momenti di stress. Alcuni anni fa, a Locarno (foto di Guido Vanetti), chiesi di incontrarla per “Il Quotidiano” della RSI. Gli organizzatori del festival risposero picche. Non dandomi per vinto, l’ attesi ai piedi della scaletta che portava sul palco di “Moon And Stars”. Quando la vidi arrivare, truccata e con abiti di scena, la bloccai. Per nulla infastidita, lei fece un cenno alle guardie del corpo che stavano per allontanarci in malo modo per tranquillizzarle, dopodiché mi invito a dare inizio alla sospirata intervista.
LA SVIZZERA
La cantante ha sempre avuto un rapporto speciale con il nostro Paese.
«Quando iniziai ad avere successo fuori dall’ Italia, – ha raccontato tempo fa a una collega della “Schweizer Illustrierte” – mi diedi da fare per trovare un manager adatto. Prezioso fu l’ allora impresario di Edoardo Bennato, Urs Ullmann, anche lui svizzero, che mi presentò un amico con grande esperienza internazionale: Peter Zumsteg. “Zumi” ed io siamo stati una squadra forte per oltre venticinque anni (insieme fondarono, tra l’ altro l’ etichetta “Gienne”, lasciando alle major discografiche unicamente il compito di distribuire i dischi, ndr). Ancora oggi siamo in contatto. C’ è particolare feeling anche con il pubblico di casa vostra perché all’ inizio della carriera ero spesso da voi per dei concerti , alcuni dei quali tenuti nell’ ambito di festivals, che all’ epoca raramente venivano organizzati in Italia. Penso sia stato allora che ci siamo innamorati l’ uno dell’ altra».
IL PREZIOSO COFANETTO DEL MENESTRELLO DI BEDERO
Giornali, radio e televisione l’ hanno un po’ dimenticato, ma i suoi fans no. Uno di loro, che scrive dalla Svizzera tedesca, chiede se Angelo Branduardi – è di lui che si parla – abbia in programma concerti da queste parti. Risposta: no, che si sappia, per il momento solo tappe italiane.
Il menestrello lombardo, che in febbraio ha festeggiato il settantacinquesimo compleanno, ha da poco sfornato un prezioso cofanetto, “Santi e malandrini”, che così ha presentato:
«In occasione del cinquantesimo anniversario dell’ inizio della mia carriera, ho deciso di farmi un regalo con questa straordinaria raccolta che, in quattro cd, celebra il mio viaggio musicale, a suo modo unico. Nei primi tre cd, partendo dal ragazzo magrolino che nel 1974 cantava ‘Re di speranza’ si arriverà fino all’ uomo dai capelli bianchi che oggi sono. Questo cammino ripercorre gli anni trascorsi, passo dopo passo, attraverso i brani più celebri ed eseguiti della mia opera, ma andando anche a riscoprire alcune incisioni rare, magari meno conosciute, ma altrettanto amate da me e da chi negli anni ha camminato con me. Il percorso si chiude con il ‘Kyrie (Signore abbi pietà)’, mai pubblicato fino ad oggi su supporto fisico, e con ‘Piccolo David’, un brano del tutto inedito. Il quarto cd è dedicato alla musica di ‘Futuro Antico’, la collana che ho creato e coltivato negli anni per celebrare la musica del periodo medievale e rinascimentale, offrendo una reinterpretazione personale ma filologicamente accurata dei capolavori di quell’epoca. Non mi resta che augurare un buon ascolto a chi già mi conosce e sa tutto di me (e magari potrà riscoprire qualcosa che gli era sfuggito) ed anche a chi non mi conosce ed ha voglia di farlo, questa è una buona occasione».
Dagli anni Novanta Angelo risiede stabilmente a pochi passi da noi, ossia a Bedero Valcuvia, in provincia di Varese, da lui soprannominato “piccolo Canada”.
LA SERATA DI ORNELLA
Domenica, sul Nove, dalle 21:30, serata dedicata all’ inossidabile Ornella Vanoni. Dapprima una puntata speciale di “Che tempo che fa” con il non indispensabile Fabio Fazio. A seguire, alle 22:40, “Senza fine”, il documentario diretto da Elisa Fuksas su Ornella Vanoni.
Con Ornella ad Ascona
Un ritratto, un omaggio, una rivelazione intima, ma soprattutto la ricerca del modo giusto di raccontare l’ artista milanese. Il film segue ciò che Ornella crea naturalmente e si adatta all’ imprevisto del presente, arricchito da incontri con amici e musicisti come Vinicio Capossela, Samuele Bersani e Paolo Fresu.
IL SITO
Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio