Ultimo aggiornamento 14 Aprile 2025
FINCHÈ VEDRAI ….
È sventolata bandiera gialla sulla puntata. Per due motivi.
Innanzitutto per ricordare Gianni Pettenati, recentemente scomparso e che in Italia, negli anni Sessanta, lanciò questo intramontabile pezzo, cover di “The Pied Piper” del britannico Crispian St. Peters.
Secondariamente per soddisfare le sempre più numerose richieste degli ascoltatori concernenti solisti e gruppi che furoreggiarono durante l’ irripetibile decennio.
Ad aprire le danze, quindi, proprio Pettenati.
Parlando di anni Sessanta, non si possono certo ignorare i Beatles, dal cui immenso e prezioso repertorio abbiamo perciò pescato “Twist & Shout” e “You Can’t Do That”.
Di seguito, gli inglesi Dave Clark Five, fra i più prolifici gruppi dell’ era beat. Il pezzo, “Over And Over”, in Italia fu coverizzato dai Camaleonti con il titolo “I capelloni”.
Dopo i DC5, gli American Breed con “Bend Me, Shape Me”.
Quindi:
Hollies (“Just One Look”), Searchers (“Needles And Pins”), Moody Blues (“Go Now”), Rolling Stones (“Mercy, Mercy”), Rolling Stones (“Jumpin’ Jack Flash”) e Mamas & The Papas (“Monday Monday”).
Protagonisti della parentesi dedicata al r&b, i Temptations con “My Girl”, Diana Ross & The Supremes con “Stop! In The Name Of Love” ed i Four Tops con “Reach Out I’ll Be There”.
Eppoi gli Yardbirds con “For Your Love”.
Dopo questa, altre altrettanto gloriose bands dell’ epoca, i Kinks con “Tired Of Waiting For You”, gli Animals con “Bring It On Home To Me”, i gallesi Amen Corner con un brano scritto da Lucio Battisti e lanciato da Patty Pravo, ossia “Il paradiso” (“If Paradise Is Half as Nice”) e, nuovamente, i Rolling Stones con “Honky Tonk Women”.
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