BEAT … EGGIANDO
Puntata speciale, all’ insegna degli anni Sessanta, confezionata con brani/video rigorosamente appartenenti a quell’ irripetibile periodo, quella che andrà in onda su Radio Ticino domenica dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00.
Aperta da Paul Revere & The Raiders con “Just Like Me”, band a stelle e strisce che usava esibirsi indossando divise da soldato della guerra d’ indipendenza americana.
Americano pure Tommy Roe, la cui “Dizzy” fu coverizzata, in Italia, dai Quelli con il titolo “Dici”. Quelli, che anni dopo divennero la Premiata Forneria Marconi.
A seguire, “California Dreamin” dei Mamas And Papas, “Sognando la California” dei Dik Dik, recentemente riincisa anche dai nostri (beat) amici pugliesi Paipers, cui settimanalmente affidiamo il compito di lanciare e chiudere la puntata.
Protagonisti della prima doppietta i Bee Gees con due pezzoni, “Massachusetts” e “I’ve Gotta Get A Message To You”, in italiano “Pensiero d’ amore” di Mal.
Una band che ha avuto stretti rapporti di amicizia e lavoro con Bob Dylan: i Byrds, la quale dal repertorio del menestrello di Duluth prese in prestito, fra i tanti brani, “Mr. Tambourine Man”.
La seconda doppietta è dedicata ai britannici Dave Clark Five, fra i primi e più gettonati gruppi beat inglesi, guidati dal batterista Dave Clark e con all’ attivo più di cento milioni di dischi venduti: “Catch Us If You Can” e You Got What It Takes.
In italiano “Soli si muore” del libanese Patrick Samson e del lombardo Michele. A lanciare internazionalmente “Crimson & Clover” furono però Tommy James and The Shondells.
Pezzoni pure quelli della terza doppietta, dal repertorio degli americani Turtles, “Happy Together” e “Elenore”; il primo in Italia fu coverizzato dai Quelli con il titolo “Per vivere insieme”, mentre il secondo da Gianni Morandi, che furoreggiò con “Scende la pioggia”.
Parentesi italiana con Mina: “La banda”, scritta dal brasiliano Chico Buarque de Hollanda.
Dopo la tigre di Cremona, Georgie Fame, pseudonimo di Clive Powell, cantautore, tastierista e chitarrista britannico che ha collaborato con molti musicisti famosi, fra i quali Van Morrison e Bill Wyman dei Rolling Stones. Quello che ascolterete è il suo più venduto titolo: “The Ballad Of Bonnie & Clyde”, che incise dopo aver visto il famoso film con Warren Beatty e Faye Dunaway.
Per gli estimatori della musica soul: James Brown (It’s A Man’s Man’s Man’s World) e Otis Redding (Shake).
Fiore all’ occhiello dello “special” dedicato alla musica dei mitici “Sixties”, gli Status Quo con “Technicolor Dreams“, messo in commercio ai tempi in cui della band ancora faceva parte il tastierista Roy Lynes.
Dipoi, gli inossidabili Beach Boys con “Fun Fun Fun”, alcuni anni fa da loro stessi coverizzato in coppia con i colleghi Status Quo.
Ricordo che potete seguire “Non ho l’ età” anche televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/
PSICHEDELICI QUO
A proposito della più preziosa chicca della puntata, ossia “Technicolor Dreams”, dopo avere conseguito notorietà internazionale grazie ad alcuni singoli di successo, nell’ estate del 1968 gli Status Quo furono sollecitati dalla casa discografica PYE a realizzare, in tempi strettissimi, il primo album, “Picturesque Matchstickable Messages from the Status Quo”. Non disponendo di una quantità sufficiente di pezzi e del tempo per scriverne di nuovi, dovettero conseguentemente incidere anche alcune covers di brani appartenenti al repertorio di altri artisti, tra cui “Spicks And Specks” dei Bee Gees.
La copertina di “Technicolor Dreams” con, primo a sinistra, il tastierista Roy Lynes. Nella foto: a Frauenfeld, nel backstage del festival “Out in the Green”, Rick Parfitt e Francis Rossi si apprestano a rispondere alle mie domande (sono quello con gli occhiali da sole)
A dispetto della fama di rockettari che Francis Rossi e soci si guadagneranno negli anni successivi, questo primo lp sancisce un aggancio momentaneo con la psichedelia in gran voga sul finire degli anni Sessanta, con atmosfere lisergiche e trasognate, costanti distorsioni sonore, tastiere ben in evidenza, sonorità leggere e delicate.
DESIREE DEGLI SCANDALI
Tra le fine del 1983 e l’ inizio del 1984 usciva nei cinema italiani e di casa nostra “Questo e quello”, film diretto da Sergio Corbucci. Protagonisti: Renato Pozzetto e Nino Manfredi; accanto a loro, Janet Agren, Sylvia Coscina e un’ ancora giovanissima Désirée Becker-Nosbusch, che, sempre in quei giorni, incontrai a New York mentre stavo realizzando alcuni reportages per la Televisione della Svizzera Italiana.
Désirée in una scena del film con Nino Mandredi
Eccoci a New York dopo l’ intervista per “Musicmag”, programma settimanale della Televisione della Svizzera Italiana. A sinistra, la copertina del DVD con – didascalia – “il film scandalo degli anni Ottanta!”
A soli sedici anni , Désirée, come protagonista, aveva recitato in scene di nudo completo nel film-scandalo “The Fan”.
Di lei si era molto parlato anche precedentemente, essendo stata vittima di molestie sessuali.
Successe a San Francisco, dopo una chiacchierata preliminare con Klaus Kinski, che l’ allora ragazzina avrebbe dovuto intervistare nell’ ambito di una serie di documentari intitolati “Zeit zu Zweit”. Il celebre collega la rinchiuse in un locale di casa sua con l’ obiettivo di importunarla, ma lei riuscì a sfuggirgli scappando dal balcone.
Nata da padre lussemburghese e madre italiana, l’ ora sessantenne Désirée (ha compiuto gli anni martedì scorso), molto apprezzata pure come produttrice, ha condotto l’ “Eurovision Song Contest” 1984, presentato vari programmi televisivi in lingua tedesca e francese ed è comparsa in diversi altre pellicole con, fra i tanti, Adriano Celentano.
Se ben ricordo, negli anni Novanta l’ attrice venne a Lugano per partecipare a un programma che la Televisione della Svizzera Italiana realizzò con la collaborazione del Circo Knie.
È poliglotta, parla lussemburghese, francese, tedesco, italiano, inglese e spagnolo. Sposata, ha figli.
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Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio