GIULIANO DICE CHE
Mi ha telefonato Giuliano Cederle, ossia Giuliano
dei Notturni: piacevolissima chiacchierata, della
quale ho approfittato per soddisfare alcune
curiosità.
All’ amico veneto ho chiesto, per cominciare, chi o cosa
ispirò il nome della band.
«Difficile trovare un nome in quel periodo, visto che i gruppi
beat pullulavano. Lo scegliemmo sfogliando il vocabolario.
Ci piacque anche perché ci esibivamo sempre di sera, quindi
di notte».
Come nacque la band?
«Con alcuni amici vicentini partecipai a un concorso a
Milano presentato da Pippo Baudo e che durò una settimana.
Vincemmo, imponendoci su centosessanta gruppi. Questo ci
diede la possibilità di realizzare un provino per la Ri-Fi.
Avevo pezzi miei, però decisi di coverizzare ’50 Tears For
Every Kiss’ di Cliff Richard, in italiano ‘Oggi sono tanto triste’,
che avrebbe dovuto essere la facciata A del nostro primo
disco.
Nel frattempo però in America uscì ‘Simon Says’, successone
internazionale che la casa discografica milanese, della quale
ai tempi facevano parte, fra i tanti, Mina, Fausto Leali, Iva
Zanicchi, Fred Bongusto e I Giganti, preferì dare a me,
anche perché avevo vinto ben cinque puntate di ‘Settevoci’
(seguitissimo programma RAI, ndr). Ne riscrissi il testo
rendendolo più semplice e simpatico. La fortuna del brano
furono il titolo e, specialmente, questo passaggio:
‘Adesso mi divertirò un po’ con te
Con un bel gioco che ti piacerà
Simone dice che è molto semplice
E lui queste cose le sa
Butta in aria le mani
E poi lasciale andar
Muovile ancora con me
Un po’ di quà e un po’ di là’
Si, perché non solo fece (e continua a far) ballare un eterogeneo
pubblico, pure piacque moltissimo ai bambini, per cui venne
gettonato anche nelle scuole materne di mezza Italia”.
Giuliano con la copertina dell’ album in posa per i lettori
del Blog
Altro vostro ricordato brano, “Ragazzina ragazzina”, cioè
“Mendocino” del “Sir Douglas Quintet”, inciso anche dai
“Nuovi Angeli”. Chi la spuntò?
“Noi vendemmo molto di più. Lo confermano le classifiche di
allora. Quanto ai ‘Nuovi Angeli’, fu, quello, il primo loro singolo
ad avere veramente successo».
Il 24 agosto 1968 Giuliano e band parteciparono a una
“diretta” da Ascona del gettonatissimo programma
“Radio 2-4” della Radio della Svizzera Italiana
Come viveste la notorietà?
«Vi arrivammo senza aver fatto nessun genere di gavetta.
Giornate grandiose, con la gente che ci correva dietro, chiedeva
autografi e non ci lasciava mangiare quando eravamo al ristorante.
Non eravamo abituati ad affrontare certe situazioni e, sebbene il
‘Ballo di Simone’ fosse in vetta alla hit parade, chiedevamo a nostra
volta gli autografi ai grandi cantanti del momento. Nel corso degli
anni mi è capitato di incontrare Vasco Rossi, Eros Ramazzotti,
Zucchero, Simone Cristicchi, e ognuno di loro mi ha detto: ‘Sapessi
quante volte ho suonato Il Ballo di Simone!’».
Con Giuliano durante le riprese di uno “speciale” per
la TSI dedicato al festival “Feedback”
Perchè vi scioglieste?
«Per una questione di soldi. La Ri-Fi pagava poco, la televisione
pure, e noi dovevamo dividere in sei. Avendo vinto più volte a
‘Settevoci’, il programma di Pippo Baudo, la casa discografica
scelse di puntare solo su di me.
Quanto alla band, non si rimise più insieme perché ognuno
trovò un lavoro sicuro. In quegli anni, poi, ci fu l’ avvento
dei cantautori come De Gregori, Venditti e Dalla: tanti altri
gruppi scomparvero».
Nel 1969 intraprendesti la carriera solista adottando, quale
nome d’ arte, “Giuliano dei Notturni”. L’ anno dopo incidesti
“Il ballo dei fiori“, versione italiana di “One Night Stand” di
Lee Hazlewood, cui fecero seguito “Il gioco della mela” nel
1971 e “Caccia alla volpe” nel 1972, entrambi firmati da
Roberto Vecchioni.
Stampa spagnola
«Vecchioni, con cui collaboravo, mi propose inizialmente
di incidere ’Donna felicità’, pezzone poi lanciato dai ‘Nuovi
Angeli’, ma io preferii optare per ‘Il gioco della mela’. Dopo
aver partecipato al Festivalbar con ‘Il ballo dei fiori’, scritta da
Mogol, dovetti assolvere il servizio militare, ecco perché non
mi fu più possibile partecipare a trasmissioni o tenere concerti.
Essendo diplomato, andai pertanto a lavorare in banca,
continuando comunque a fare seratine nei locali e a partecipare
a spettacoli televisivi».
“IL BALLO DI SIMONE”
fu lanciato a livello internazionale dai “1910 Fruitgum Co.”, fra
gli esponenti più ricordati della cosiddetta “bubble gum music”,
la “musica da masticare”.
Stampa spagnola
“Giuliano e I Notturni“ lo riincisero nell’ aprile del 1968.
Nell’ estate dello stesso anno entrambe le versioni entrarono
nella classifica dei 45 giri più venduti: “Il Ballo di Simone” si
piazzò al quarto posto, dando filo da torcere alla versione
originale, diventando con il tempo brano cult degli anni ’60
e tra i più suonati e cantati nella storia della musica italiana.
Al successo del disco di Giuliano contribuì anche la facciata B,
che, come detto, inizialmente avrebbe dovuto essere la A:
“Oggi sono tanto triste”, lentone “da mattonella” scritto da
Gian Pieretti e Beppe Cardile liberamente ispirato a “50 Tears
For Every Kiss” di Cliff Richard.
Altri singoli incisi da Giuliano:
“Vieni coi giovani”/“Un’ ora di lei” (Ri-Fi) e *Tu sei sempre mia”
(come Giuliano e Pupo dei Notturni, scritta con Cristiano
Malgioglio, DURIUM).
Per quanto concerne l’ album, è stato ristampato su CD dalla
On Sale Music.
LE FIGURINE
Panini e Quaderni Edis