SINTONIZZATEVI !
Sarà Elton John con “Crocodile Rock” ad aprire la puntata di domenica di “Non ho l’ età”, in onda su Radio Ticino dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00: brani/video che raramente o mai sentite/vedete alla radio e alla tv, artisti appartenenti a paesi, epoche e generi musicali diversi.
A seguire:
Slade (Coz I Luv You), Turtles (Elenore), Rolling Stones (Miss You), Animals (Don’t Bring Me Down), Bee Gees (I Started A Joke), Who (Pinball Wizzard), Who (Behind Blue Eyes), Huey Lewis & The News (She’s Some Kind Of Wonderful), Lovin’ Spoonful (You Didn’t Have To Be So Nice), Simon & Garfunkel (Mrs Robinson), Hollies (He Ain’t Heavy, He’s My Brother), Rod Stewart (Tonight’s The Night), Rod Stewart (Twistin’ The Night Away), Fozzy (S.O.S.)
Ricordo che potete godervi “Non ho l’ età” pure televisivamente, sintonizzandovi su https://radioticino.com/tv/
IL BLASCO
Il film “Vasco. Live Roma Circo Massimo” del 2022 approda alla tv, andrà in onda su RAI Uno mercoledì 5 giugno alle 21:15.
Pepsy Romanoff, regista di fiducia del Komandante:
“È il live girato in piena tecnica digital-cinema, come un’ intera scena di un film che dura due ore e mezza, senza mai staccare, e poi montato. Montaggio e look del film hanno lo spirito rock, caldo, pieno di colore, graffiante e super ritmato. Pieno di tagli e inquadrature da ogni punto di vista.
Girato con ventisette telecamere nell’ arco delle due giornate per esaltare la spettacolarità dello show e del Circo Massimo, immerso nel centro di Roma, tra i Fori Imperiali, il Colosseo e l’ Altare della Patria. Tutti inquadrati da un magico drone in uno scenario unico al mondo. Anche stavolta Vasco ha fatto il suo miracolo rock: con le canzoni ma anche con sguardi dedicati a inquadrature uniche e ravvicinate che restituiscono intensità e intimità.
Quando andavamo al massimo … Foto di Massimo Pacciorni-Job
Volendo porre l’ accento su alcuni brani significativi, come “Se ti potessi dire”, “La pioggia alla domenica”, “Siamo soli” e “Siamo qui”, li ho girati con pellicola e cinepresa 16 mm. A spalla in puro stile Dogma, ripresa “reale” a distanza ravvicinata direttamente sul palco vicinissimo a Vasco, ho cercato di restituire il più possibile per immagini ciò che lui dona attraverso le canzoni. Senza mai perderlo di vista per catturare l’ attimo, il suo sguardo e la sua grande interpretazione”.
GUARDA IL TRAILER
Fra i tanti altri pezzi eseguiti, “XI comandamento”, “L’ amore l’ amore”, “Se ti potessi dire”, “Una canzone d’ amore buttata via” e “Amore aiuto”, mai cantato dal vivo prima.
RISTAMPATI I NAVARONES
L’ album “The Rare Caruana Style” dei chiassesi Dr. Chattanooga And The Navarones, di cui ho parlato settimane fa, ristampato per iniziativa di Laura e Luca Costanzo dell’ ancORA Records, sta per essere distribuito ai negozi. Il lancio è in programma per sabato prossimo alle 19:00 presso la masseria ProSpecieRara di San Pietro di Stabio, nell’ ambito del festival Verso Festate.
Il doppio CD raccoglie materiale degli anni Ottanta rimasterizzato, come pure brani incisi in tempi più recenti da una nuova e allargata formazione, che si è divertita a saltellare dal punk alla new wave, dai ritmi maghrebini a quelli cubani.
Ricordo che un brano dei Chattanooga fa parte anche di una compilation recentemente realizzata dal dj berlinese nato a Basilea Mehmet Aslan, “Senza Decoro: Liebe + Anarchia / Switzerland 1980 – 1990”, e che sulle ceneri di questa band sorsero in seguito i
BOFFALORA STOMPERS
Ossia i “soliti” Franco Ghielmetti e Carlo Emilio Butti. Come nel caso dei Navarones, un’ ampia varietà di influenze: folk, rockabilly, punk, new wave, elettronica, rumba, tango, ritmi calypso, tex-mex, maghrebini e africani. Insomma, “World Music”.
Navigando in rete ho ritrovato un divertente reperto, spezzone di una diretta dagli ex Bagni di Stabio effettuata dal sottoscritto per il programma “Buona Sera” della T.S.I. Vi invito a guardarlo, seppure la qualità delle immagini non sia delle migliori. Nel corso del collegamento, se ben ricordo, i Boffalora Stompers eseguirono due brani, uno dei quali è
Aggikungo, a titolo di curiosità, che, oltre Ghielmetti e Butti, quella sera intervistai Marco Galli, fra gli ideatori di “Festate”, festival di culture e musiche del mondo.
LA BURLA
A proposito di gruppi nostrani controcorrente, di seguito il racconto dello scherzo che Corry Knobel, Mario Del Don, Tiziano Caprara e il sottoscritto combinarono ai danni dell’ ingenuo e un po’ esterofilo pubblico rockettaro della Svizzera italiana dei primi anni Settanta.
L’ occasione fu offerta dal “Free Concert”, festival organizzato dalla “Boogie Woogie Agency” e la ditta locarnese Tresoldi (apparecchi elettronici) il 21 ottobre del 1973 presso l’ Autocentro Fiat Leoni di Riazzino
Nel lanciare l’ evento, la “BWA” precisò che principale scopo era – si legge negli articoli di giornale di allora – “valorizzare la musica dei giovani ticinesi, contemporaneamente offrire al pubblico qualcosa che si differenzi dalla formula del concerto tradizionale, vogliamo che i giovani stabiliscano un contatto con i complessi ticinesi e soprattutto imparino ad apprezzarli”.
Riddle Boys
Al festival, che fece registrare il “sold out”, parteciparono i Gulp di Bodio, i Flying Dutchman e i Riddle Boys di Bellinzona e Les Aiglons di Biasca. Particolarità del “Free Concert”, i componenti di queste band si presentarono indossando stravaganti abiti e, in alcuni casi, con il viso truccato. I Kiss ancora dovevano nascere!
Ospiti d’ onore Mister Sandmann e Tiyvanas, che da poco avevano inciso un disco prodotto da Umberto Tresoldi, ed i Gingo, “provenienti dall’ Inghilterra“, precisammo con enfasi.
Il pubblico abboccò. Scoprì che era stato simpaticamente preso in giro, che i musicisti applauditi con particolare calore erano in realtà ticinesi, solo alcuni giorni dopo, quando nella gettonatissima rubrica “Dal vivo” del “Dovere”, della quale ai tempi ero redattore responsabile, pubblicai questa quasi poesia in dialetto, opera di Knobel:
Oilà soci, ghè scia gl’inglés
e i végnan da Orselina e da Bellinzona
e sonan ul roc en rol
mei da nüm ticines
e i parlan in inglés mésculà col dialètt:
l’ é senz’ altro una trovada
per fa püsé éfètt.
Anca nüm sèm dai da fa
a trücass i occ e a bala,
ma la classe e la bravüra di inglés
lasemala stà!
BRUCE SPRINGSTEEN
Fra le foto dimenticate ho ritrovato questa, realizzata in occasione di un concerto del “Boss” (momentaneamente costretto a stare a riposo per problemi di voce) nell’ ambito del “Born in The U.S.A. Tour”. Ringrazio l’ amico Massimo Lurati per avermi ricordato data e luogo dell’ evento: 18 giugno 1985, Olympiastadion di Monaco di Baviera, dove ero stato invitato dalla casa discografica CBS.
Con il fido fotografo Pacciorini-Job
Il ritrovamento della foto mi ha invogliato a recuperare pure il servizio che realizzai in quell’ occasione, pubblicato nella rubrica “Dal vivo” del “Dovere”. Eccone un passaggio:
“Cinque ore di torpedone non sono un divertimento, soprattutto quando si è abituati ad affrontare i viaggi lunghi con l’ aereo. D’ altra parte non c’ erano possibilità di scelta: se volete essere sicuri di poter ascoltare dal vivo Bruce Springsteen, ci avevano avvertito gli organizzatori del concerto (Mama Concerts), state in gruppo, non separatevi mai dalla comitiva di giornalisti che abbiamo invitato, altrimenti rimarrete fuori dallo stadio, perchè i controlli saranno particolarmente severi. Conoscendo la serietà e l’ intransigenza dei tedeschi, non siamo stati a discutere e, seppure con scarso entusiasmo, siamo saliti sul modernissimo ma poco comodo bus a due piani che ci attendeva a Zurigo.
Il santo, comunque, è valso la candela, ciò che abbiamo visto e udito ci ha fatto scordare le sofferenze dell’ andata e pure quelle del ritorno.
Springsteen e la sua E Street Band hanno offerto tre ore di buonissima musica «spruzzata» sul pubblico dell’ Olympiastadion con un impianto di sessantamila watt e una carica e un’ energia fisica straordinarie. Ovviamente l’ accento è stato posto sulle composizioni più recenti, tratte soprattutto dal nuovo album «Born in the USA», ma non sono mancate rivisitazioni di successi del passato.
Per accontentare gli occhi dei trentacinquemila accorsi il «Boss» ha fatto ricorso a un impianto di milleottocento ampere. A garantire la riuscita della parte visiva dello spettacolo non sono però state le luci, bensì i musicisti con una serie di gags e balletti veramente coinvolgenti, trascinanti (a un certo punto si è vista, invitata da Springsteen, una ragazza del pubblico salire sull’ immenso palco e improvvisare con lui una serie di passi di danza).
Insomma, affermare che lo show al quale abbiamo assistito rappresenti quanto di meglio caratterizza al momento la scena rock internazionale non è certo fuori posto. È una conclusione, crediamo, alla quale dovrebbero essere giunti pure gli spettatori che finora il tour del chitarrista americano e della sua straordinaria band ha attirato”.
IL SITO
Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio