GUARDA CHE MUSICA
Domenica festa pure negli studi di Radio Ticino, per cui la prossima puntata di “Non ho l’ età” andrà in onda il 7 gennaio.
Nel frattempo gli appassionati di musica potranno televisivamente deliziarsi con alcuni imperdibili documentari e film proposti dalla RAI.
Per cominciare, “Respect”, in onda stasera alle 21:20 su RAI 3, film biografico con protagonista l’ attrice premio Oscar Jennifer Hudson (Dreamgirls) che racconta la straordinaria storia di Aretha Franklin, la “Regina del Soul”.
Sempre RAI 3, stesso orario, lunedì proporrà “Io, noi e Gaber”. Girato tra Milano e Viareggio, nei luoghi della vita di Giorgio Gaber, è il ritratto più che mai vivo e incisivo del Signor G. Un viaggio esclusivo che attraversa tutte le fasi della sua carriera artistica: dai primissimi esordi nei locali di Milano al rock con Adriano Celentano, dal sodalizio artistico e surreale con l’ amico Jannacci agli iconici duetti con Mina e alle canzoni con Maria Monti. Dagli anni della popolarità televisiva al teatro, con l’ invenzione, insieme a Sandro Luporini, del Teatro Canzone. Sullo sfondo si staglia il Teatro Lirico di Milano, simbolo del vicendevole amore tra Gaber e il pubblico milanese, e che oggi porta il suo nome, Teatro Lirico Giorgio Gaber.
Martedì 2 gennaio, su RAI 5, alle 22:50, “Elvis Presley – ’56 Special”, documentario che racconta un anno cruciale per la carriera di “The King”, attraverso documenti assolutamente inediti: fotografie di un suo tour, apparizioni televisive, servizi giornalistici, clip e interviste radiofoniche, insieme ai suoi grandi classici rimasterizzati in digitale, da “Blue Suede Shoes” a “Love Me Tender” e “Ready Teddy”.
Eccomi con Renzo in piazza del Sole a Bellinzona (lo reclutai per il festival “Feedback”) e ad Ascona
Giovedì 4, su RAI 2, alle 23:20, “Appresso alla musica”. Renzo Arbore torna in tv nel giorno del 70° anniversario della nascita della tv italiana, il 4 gennaio 2024, con una versione inedita e rinnovata di “Appresso alla musica”: premiata bottega di antiquariato musicale che lo porterà per venti puntate su Rai2 il giovedì in seconda serata e in replica su Rai5 il giorno successivo.
MUSICMAG
A proposito di programmi musicali televisivi, bello e doveroso ricordare che, a livello europeo, la Televisione della Svizzera Italiana è stata fra le prime a introdurre il colore.
Lo fece nel 1967 con la realizzazione di uno “special” destinato a sperimentare nuovi linguaggi e tecniche di diffusione intitolato “Let’s Go!”.
“Special” di canzoni preceduto da una sigla montata in stile videoclip (pionieri, quelli della TSI di allora, pure da questo punto di vista!) arricchito da performances di danza e scenette mute. Regia di Enzo Regusci, scenografie di Gigi Grigioni, produzione di Grytzco Mascioni.
Presentato al prestigioso Festival Rose d’ Or di Montreux, fu diffuso, la prima volta, in bianco e nero, poiché il “via” ufficiale alle trasmissioni a colori fu dato solo l’ anno dopo, il primo ottobre 1968.
Artisti reclutati per “Let’s Go!”: Françoise Hardy, Caterina Caselli, Sandie Shaw, Sonny e Cher (si, proprio l’ attrice che amiamo!), i Casuals, Dionne Warwick, Nini Rosso, I Vergottini di Milano, i primi ballerini della Scala e il famosissimo pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo milanese Salvatore Fiume.
Altresì giusto rilevare, però, che, in fatto di programmi per appassionati di musica pop, con il trascorrere del tempo la TSI ha perso colpi. Fra i pochi meritevoli di essere salvati ricorderei i “Musicalmente” prodotti da Joyce Pattacini (con artisti del calibro di Pino Daniele, Francesco Guccini, Edoardo Bennato e la Premiata Forneria Marconi, tanto per fare qualche nome) e “Musicmag”, ideato dal regista Sandro Pedrazzetti (lo affermo ritenendolo innovativo, non perchè fra quanti vi presero parte figuri il sottoscritto).
A offrire lo spunto per qualche riga in più in merito a questo magazine sono alcuni articoli pubblicati, rispettivamente, dal “Giornale del Popolo”, l’ “Eco di Locarno” e “Teleradio 7” tra il gennaio del 1983 e quello del 1985.
Eccone alcuni passaggi.
“Da ormai tre anni – scriveva Bruno Giussani sul GdP – anche la Televisione della Svizzera italiana mette in onda settimanalmente una rubrica dedicata alle novità e all’ attualità musicali, diretta in particolar modo modo agli ascoltatori delle fasce giovani. Si tratta della trasmissione del sabato (tardo pomeriggio) Musicmag, spazio piuttosto ristretto nel quale i responsabili cercano di inserire il meglio, rispettando i limiti imposti dalle condizioni finanziarie.
Domani, sabato 14 gennaio, si inizierà il nuovo ciclo, contraddistinto da diverse novità, sia sul piano concettuale che su quello contenutistico.
Con Sandro Pedrazzetti e Mario Del Don
Ne abbiamo parlato con il regista della trasmissione, Sandro Pedrazzetti, al quale abbiamo dapprima chiesto di tracciare un bilancio – seppur sommario – dei tre anni passati.
Pedrazzetti: ’Quando abbiamo cominciato a fare questo programma, avevamo degli intenti molto limitati, nel senso che avevamo poco spazio, pochi soldi, poche possibilità anche dal punto di vista realizzativo. In seguito – dice Pedrazzetti – con l’ arrivo di Mario Del Don e Andy Knecht (all’ epoca sonorizzatore della TSI, ndr) le cose si sono modificate, e grazie al loro impegno abbiamo potuto tentare un salto di qualità ed approfondire all’ interno della trasmissione quello che era il discorso sulla musica tipicamente rock.
L’ esperienza ci ha portato alla conclusione che dovevamo cercare di allargare l’ informazione, farla arrivare a un livello più vasto e capillare possibile, ciò che stiamo appunto facendo. Restiamo però sempre confrontati con problemi di tempo, di carattere finanziario, di organizzazione, in quanto il programma era stato previsto in un dato modo, ma poco a poco lo abbiamo modificato, creando con questo anche qualche problema alla TSI, in quanto continuamo a chiedere spazi sempre più grandi, che ci vengono più o meno concessi, sempre nel limite delle possibilità’.
Sabato inizia il nuovo ciclo. Quali sono le principali novità?
Pedrazzetti: ‘Intanto, Natasha Giller, che sarà presentatrice della parte dedicata alle video, poi l’ arrivo del giornalista Giorgio Fieschi.
Per quanto riguarda le puntate, ne avremo di tre tipi: innanzitutto, una volta al mese, Videospecial, interamente dedicata ai clips, con piccoli lanci. Oltre al presentatore, ci sarà un fantomatico personaggio che risponde al nome di Elvis Casanova, sedicente massimo esperto europeo di rock (lo scenografo Mario Del Don, ndr).
Avremo poi, sempre nell’ arco del mese, informazioni di carattere discografico, librario e cinematografico, nonchè degli speciali, alcuni dei quali già pronti, realizzati da Giorgio a New
York. Infine, ci saranno puntate dedicate all’ Africa e all’ America del Sud, materiali recuperati al Festival di Montreux, lanci di concerti. Il terzo tipo di puntata è uno special monografico che abbiamo intitolato Ritratto, potrà essere la registrazione di un concerto, oppure una rivisitazione di oldies o altro’”.
Con Loredana Bertè
Dal canto suo l’ “Eco di Locarno”, a proposito dell’ orario di messa in onda del programma:
L’ obiettivo è diffondere un giornale televisivo che piaccia un po’ a tutti, un magazine, appunto. Sarebbe pertanto meglio spostare di almeno un’ ora la messa in onda. Alle 17.40 del sabato parecchia gente è ancora fuori casa…
Pedrazzetti: ‘E’ vero, ma per ora non c’ è niente da fare, nessun cambiamento d’ orario è previsto. La direzione ci è venuta incontro concedendo un momento della domenica mattina per la replica. E’ già un passo in avanti, mi pare’”.
E, da “Tele Radio 7”, a firma S.C.:
“È capitato spesso che Musicmag abbia proposto brani musicali e cantanti ancora sconosciuti, che sarebbero diventati celebri dopo qualche tempo: ad esempio la nuovayorkese Cyndi Lauper, sconosciuta al grosso pubblico, intervistata da Giorgio Feschi, ma che sarebbe diventata una star da hit parade l’ anno successivo. Altri scoop sono stati i Police, i Supertramp, i Rainbow, i Jethro Tull, oltre a cantanti italiani come Edoardo Bennato, presentati prima che fossero famosi. Musicmag non si limita alla diffusione di musica, ma propone anche interviste a produttori, responsabili della stampa musicale, organizzatori di concerti e così via, a tutti coloro, insomma, che lavorando dietro le quinte sono i principali artefici del successo dei protagonisti alla ribalta. Non manca uno sguardo al passato, non tanto in chiave nostalgica quanto piuttosto per far capire ai più giovani l’ influsso, qualche volta fondamentale, che hanno determinati generi musicali sulle produzioni contemporanee.
Per quanto riguarda il futuro, i redattori della rubrica hanno raccolto parecchio materiale negli Stati Uniti, il nucleo del mondo musicale contemporaneo: tra le altre cose, un’ intervista con l’ avvocato statunitense dei Beatles, il quale racconta episodi ancora inediti sull’ attività americana del celebre gruppo inglese che, nonostante sia sciolto ormai da anni, continua a rivelarsi mito inscalfibile dal tempo e punto di riferimento per i musicisti delle ultime leve. Non va dimenticato che al di là dell’ appuntamento settimanale della trasmissione, la redazione di Musicmag (il sottoscritto con Corry Knobel in veste di traduttore, ndr) segue in diretta anche le manifestazioni musicali di maggior prestigio a livello internazionale: ad esempio, il famoso Rock Palast Festival che si tiene varie volte all’ anno ad Essen, in Germania, e che viene diffuso in tutto il continente tramite l’ Eurovisione“.
TE LO DO IO IL VIDEO
A decretare la chiusura del programma furono principalmente le case discografiche, decidendo di battere cassa per la messa in onda dei video.
Ancora dall’ “Eco di Locarno”:
“Tempi duri, almeno a livello nazionale, per i produttori di trasmissioni pop televisive: dal primo gennaio le case discografiche, rinunciando alla politica praticata in passato, non forniscono più gratuitamente le video, pretendendo per la diffusione di ognuna di esse centocinquanta franchi a passaggio. ‘Dovessimo accettare una simile imposizione – commenta il regista Sandro Pedrazzetti – i già ristretti spazi a nostra disposizione, considerato che dobbiamo lavorare con modestissimi mezzi finanzìari, diminuirebbero ancora’.
Non sono del tutto chiari i motivi per cui EMI, CBS, Polygram e altre etichette abbiano deciso di far pagare materiale che contribuisce alla vendita dei loro prodotti, dischi e musicassette. È lecito pensare che, principalmente, la misura sia destinata a consentire risparmi nel settore della pubblicità, che negli ultimi anni ha richiesto investimenti importanti.
È invece noto il piano di battaglia dei responsabili dei programmi musicali che vengono prodotti a Comano, Ginevra e Zurigo.
Dice Pedrazzetti, produttore dell’ unica trasmissione pop della TSI: ‘Per adesso confezioniamo le puntate facendo ricorso a spezzoni di ‘specials’ da noi realizzati con gruppi ticinesi o tratti da spettacoli eurovisivi come, ad esempio, il recente ‘Europa a gogo’. In un futuro non molto lontano, se le case discografiche non cambieranno idea, creeremo un fondo comune, affinchè sia possìbile acquistare prodotti interessanti all’ estero, in Inghilterra o, addirittura, negli Stati Uniti. Certo è che non ci arrenderemo facilmente!’”.
Non andò però così, per cui, come detto, tempo dopo “Musicmag” dovette chiudere i battenti. Comunque interessante esperimento, che merita di essere ricordato.
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Giorgio