“NON HO L’ ETÀ”
PRESTO “ON TV”!
Come anticipato, da domenica 4 settembre “Non ho l’ età”, “quasi programma di archeologia musicale” confezionato con brani che raramente o mai vengono proposti alla radio, potrà essere seguito pure in tv, su Radio Ticino Channel.
Commenta felice il direttore dell’ emittente locarnese, Matteo Vanetti: “Un nuovo modo di seguire la radio: guardandola! Una novità assoluta non solo nel Ticino, ma in tutta la Svizzera. Ogni brano in onda viene contemporaneamente proposto in versione videoclip sul canale televisivo (in alta definizione). Video che hanno fatto la storia, mai visti o dimenticati. Un ritorno alla MTV dei ’90 che tanti rimpiangono, un mio pallino da anni. Non è però stato semplice realizzare il progetto, per vari motivi, sia di tipo tecnico che burocratici. Il nostro impegno e la perseveranza sono comunque stati premiati”.
Omar Beltraminelli e Samuele Barbarossa, con Matteo Vanetti, colonne portanti del Radio Ticino Channel
Radio Ticino Channel è visibile su Swisscom TV, UPC Cablecom, Zattoo, Sunrise TV e su altri provider, così come su radioticino.com e sull’ App di Radio Ticino.
Il neonato Radio Ticino Channel sta collezionando ascoltatori pure nel resto della Svizzera. Aggiunge Vanetti : “Grazie alla playlist di musica e videoclip senza interruzioni e pubblicità che proponiamo nel prime time”.
INTANTO …
Come le precedenti, frizzante puntata di “Non ho l’ età”, domenica dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00.
Apriranno le danze i Bosshoss e Plastic Bertrand con “Ca plane pour moi”, che questo pezzo ha lanciato.
BOSSHOSS & PLASTIC BERTRAND, CA PLANE POUR MOI
A seguire:
RONNY MOSUSE, MR. BLUE SKY
CHRIS NORMAN, LOVE’S SUCH A STRANGE THING
Pezzone dei Marmalade, quelli che ai tempi furoreggiarono con la cover di “Ob La Di Ob La Da” dei Beatles, pezzone riinciso, fra i tanti, da
JEFFREY FOSKETT, REFLECTIONS OF MY LIFE
DOUGHBOYS, TURN YOUR LOVE ON ME
OSMO’S COSMOS, WISH YOU WERE HERE
DIESEL, WE GOTTA GET OUT OF THIS PLACE
TODD RUNDGREN, TIN SOLDIER
SEXY SADIE, HAPPINESS IS A WARM GUN
KEN HENSLEY, FREE ME
Phil Collins ha gettato la spugna per motivi di salute.
Gli rendiamo onore con questo pezzo, dal repertorio della mitica Tamla Motown, etichetta che ha lanciato tantissimi artisti di colore.
Fra i pezzi che Phil ama particolarmente c’ è
PHIL COLLINS, YOU CAN’T HURRY LOVE
LOBSTER, TRAVELIN BAND
HALBER LITER, HAPPY TOGETHER
“Gimme Shelter”, fra i più importanti brani dei Rolling Stones.
Il critico musicale statunitense Greil Marcus nel 1969 – c’ era la guerra del Vietnam – scrisse: «Gimmie Shelter è una canzone sulla paura; che probabilmente servirà, meglio di qualsiasi altra cosa scritta quest’ anno, come passaggio diretto verso il futuro dei prossimi anni».
PUDDLE OF MUDD, GIMME SHELTER
GOMER HENDRIX, WHAT A WONDERFUL WORLD
QUANDO IAN SOFFIÒ
NEL CORNO DELLE ALPI …
Il recente settantacinquesimo compleanno del mitico Ian Anderson dei Jethro Tull mi ha invogliato a riguardare, dopo tantissimo tempo, le (ormai sfuocate) immagini dello “special” realizzato nel giugno del 1980 con la mia “YOU Productions” (della quale racconterò la storia prossimamente) per la Televisione della Svizzera Italiana.
L’ emozionante incontro avvenne il 28 giugno del 1980 nei camerini dell’ Hallenstadion di Zurigo.
Peter Frei della Phonogram e Christoph Hürsch
Dopo l’ intervista, per la gioia del sottoscritto e di Christoph Hürsch, collega della Televisione della Svizzera tedesca, il “menestrello del rock” soffiò per alcuni secondi in un corno delle Alpi realizzato appositamente per lui.
Concesse, inoltre, eccezionalmente, di filmarlo con la band mentre si stava preparando ad entrare in scena.
La band si esibirà al Palazzo Dei Congressi di Lugano il 27 novembre.
ED ERIC E GLI YARDBIRDS
SI ESIBIRONO A LOCARNO
Dal 14 al 21 agosto del 1964 fecero tappa nel Locarnese nientepopodimeno che gli inglesi Yardbirds, dei quali a quei tempi faceva parte l’ emergente Eric Clapton.
Yardbirds ancora poco conosciuti all’ estero e che da non molto avevano sfornato “A Certain Girl”.
L’ iniziativa di portarli nel Ticino fu di Giorgio Gomelsky, il primo manager dei Rolling Stones, che erano abituali frequentatori del suo “Crawdaddy”, club di Richmond punto di riferimento per solisti e gruppi, buona parte dei quali in seguito passati alla storia.
Eric Clapton, Mick O’Neill, Paul Samwell-Smith, Chris Dreja e Jim McCarty
Come più volte ricordato nel Blog, Gomelsky trascorse la giovinezza in Ticino, dove frequentò il Collegio Papio di Ascona.
Gli Yardbirds tennero concerti al Lido di Locarno, alla “Taverna” di Ascona e, persino, nel reparto giocattoli dell’ “Innovazione” (oggi “Manor”) di piazza Grande, ancora a Locarno.
La foto è dell’ archivio di Eliano Galbiati, che, dopo aver avuto la fortuna di assistere alle esibizioni degli Yardbirds, decise di fondare un complesso, i mitici Nightbirds.
GIORGIO RACCONTATO
DA GIANNI
Fra quanti hanno personalmente conosciuto l’ importante impresario c’ è il collega e amico Gianni Padlina, regista e autore di originali e premiati documentari realizzati per la Televisione della Svizzera Italiana e altre reti.
Il regista Gianni Padlina
Anni fa, a New York, a caccia di ticinesi che vivono nella Grande Mela, lo incontrò per uno “speciale” a lui dedicato.
Gli ho chiesto di raccontare qualcosa a proposito di quell’ invidiato incontro.
“È l’ incontro che più di tutti mi colpì. Personaggio estremamente interessante, Giorgio Gomelsky, cresciuto ad Ascona e trasferitosi in America, dove è morto nel 2016, dopo tanti, straordinari anni trascorsi in Inghilterra.
Il padre medico condotto in val Onsernone, lui scatenato amante della nuova musica giovanile allora nascente e del Jazz. Fu ripreso e sgridato mentre suonava pezzi jazz con
l’ organo del Collegio Papio! Si introduceva di soppiatto dietro le quinte della famosa Taverna di Ascona, ai tempi meta di gruppi musicali di un certo livello.
Poi il viaggio a Londra, dove il fermento giovanile cominciava a sfogarsi in una miriade di gruppetti musicali. Giorgio aprì un bar frequentatissimo dai rampanti capelloni, il CrawDaddy.
Acuto osservatore e conoscitore della musica dell’ epoca, si mise ad attentamente osservare questi aspiranti divi. Ne scoprì, e contribuì a lanciarli, almeno quattro o cinque tra i più dotati. Li mise insieme rinchiudendoli, a volte, nella sua grande cantina e imponendo loro di esercitarsi e creare pezzi in cambio di vitto e, a volte, alloggio… Riuscì a mettere in riga persino quelli che sarebbero in seguito divenuti i Rolling Stones!”
Quali fra le molte cose che ti raccontò Giorgio più ti hanno divertito o incuriosito?
“In particolare che, su richiesta degli Stones, riuscì ad invitare i Beatles ad assistere ad una loro serata, durante la quale nacque fra di loro una solida amicizia, altro che rivalità! Non dimentichiamo che, poco dopo, i Beatles regalarono a Mick Jagger e soci ‘I Wanna Be Your Man’, inciso da ambedue le bands, primo successo discografico degli Stones”.
Questa foto fa parte di un ritaglio di giornale italiano dell’ epoca, la stessa, ma di migliore qualità, che prendo in prestito dal Blog dell’ amico Sam Mumenthaler.
Dicitura: “I Rolling Stones in azione: sono, da sinistra: Keith Richard, Brian Jones, Mick Jagger, Charlie Watts e Bill Wyman. Il signore con la barbetta (Gomelsky, ndr) presenta lo spettacolo. Nei giorni scorsi è uscito in Italia il primo quarantacinque giri del complesso, con ‘Good times, bad times’ (Tempi buoni, tempi cattivi) e ‘It’s all over now’ (È tutto finito, ormai. È anche in circolazione un microsolco grande formato con dodici successi dello scatenato quintetto inglese. Rolling Stones significa ‘pietre rotolanti’”. (!)
Descrivi l’ abitazione di Gomelsky.
“Giunto all’ indirizzo nuovayorchese di Giorgio, mi colpì un enorme cartello fissato sulla parete della casa con la gigantesca scritta ‘FOR SALE’, ossia ‘in vendita’!
La casa, di quattro piani, era stretta tra due imponenti grattacieli, scenari tipici di quella città. Durante l’ intervista Giorgio mi descrisse le esperienze vissute con i Rolling Stones, il gruppo di Julie Driscoll, gli Yardbirds e altri gruppi di fama mondiale. Mi domandai però perchè avrebbe dovuto lasciare quella dimora, come evidenziato dal cartellone, in vendita. Era il problema che lo stava mettendo in ginocchio, non sapendo dove andare a sistemarsi.
Mi congedai da lui, terminate le riprese, promettendogli che avremmo cenato insieme prima del mio rientro in Ticino. Dopo una decina di giorni a caccia di ticinesi emigrati nella Grande Mela, tornai da Giorgio per la cena dei saluti. Vidi che il cartellone che era stato appeso sulla facciata principale della casa era sparito e mi preparai a consolarlo.
Suonai alla porta, ed un raggiante Giorgio mi abbracciò, facendomi entrare in quella che era nel frattempo ridiventata la sua abitazione. Mi raccontò una storia di quelle che solitamente si vedono solo nei film. Disperato senza aver trovato una soluzione, si era preparato, pure moralmente, ad andarsene, quando, una mattina, due sconosciuti ma distinti signori suonarono alla sua porta. Gli spiegarono che erano emissari dei Rolling Stones, i quali, a distanza di anni, si erano ricordati che, se non fosse stato per la sua insistenza, mai avrebbero continuato a suonare insieme e avuto successo. Scopo della visita: la consegna di un assegno in bianco… Avrebbe potuto scriverci qualsiasi cifra, ma il buon Giorgio vi indicò unicamente la somma che gli occorreva per comprare la casa, non un dollaro in più. Per dire che personaggio era! Una favola come poche, che andava proprio raccontata”.
IMPERDIBILE
SERATA
La prevendita è in corso!
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio