TORNANO A RISUONARE
LE NOTE DI UN
MAGICO HAMMOND …
Quello dell’ amico Mario Totaro, per anni tastierista dei mitici Dik Dik e oggi apprezzatissimo pilota ed istruttore di volo.
Note che impreziosiranno l’ album, il secondo, che gli altrettanto (beat) amici pugliesi Paipers pubblicheranno in autunno.
Mario a Locarno con i Paipers
Il pezzo è uno dei più belli incisi da Lallo Sbriziolo e soci: “Senza luce”.
Spunto, la notizia, per ricordare la storia del bellissimo disco.
“SENZA LUCE”
“All’ inizio dell’ estate 1967 – racconta Mario nella pagina del Blog dedicata alla band e a lui – negli ambienti musicali si favoleggiava di un pezzo inglese che sarebbe stato un travolgente successo. Ne avevo sentito parlare, senza però la possibilità di ascoltarlo.
A quei tempi le case editrici e discografiche acquisivano a caro prezzo l’ esclusiva, il diritto di impedire che il disco originale venisse distribuito in Italia non prima di almeno sei mesi o più dalla pubblicazione. Scopo della costosa procedura consentire la realizzazione di una versione italiana ad opera di artisti facenti parte delle proprie scuderie, con la speranza di raggiungere vendite possibilmente simili o superiori a quelle del disco originale.
I primi giorni di agosto del 1967, dopo un’ esibizione in un famoso locale di Ostia con i Dik Dik, diedi un passaggio per Milano ad una ragazza che lavorava alle edizioni musicali Ricordi. Durante il viaggio mi raccontò della ‘guerra’ tra i vari produttori per accaparrarsi il successone e realizzarne una versione italiana da affidare a uno dei solisti o gruppi Ricordi, almeno una decina, tutti desiderosi di poterlo riincidere.
Fortunatamente, su consiglio del tastierista della band inglese Dave Anthony’s Moods’, Bob Michaels (in quei giorni impegnata con serate al Piper di Milano), mi decisi ad acquistare un ‘magico’ organo Hammond, simile a quello suonato da Bob. Era in esposizione presso la ditta Castellini, in via Larga a Milano. Andammo insieme e provarlo. Il prezzo era molto alto, potei acquistare lo strumento unicamente grazie all’ aiuto di mio padre, ormai rassegnatosi al fatto che suonassi in un complesso di discreto successo. Unica condizione: che continuassi gli studi.
Non mi fu però possibile acquistare anche il mitico amplificatore Leslie, che mi avrebbe consentito di ottenere i suoni desiderati, quelli del disco dei Procol Harum. Va detto che i Leslie arrivavano dagli Stati Uniti con il contagocce e subito venivano venduti. Riuscii ad ottenerne finalmente uno molto tempo dopo, ma questa é tutta un’ altra storia (anche dal profilo tecnico).
Tornando a quella sera d’ estate, percorrendo la costa tirrenica, la ragazza mi disse che il disco era arrivato in Italia, ma di straforo (i Disc Jockey’s di allora si procuravano i dischi bloccati all’ importazione per vie traverse, quasi di contrabbando, recandosi in Svizzera o facendoseli spedire).
Attraversando la cittadina ligure di Chiavari, vedemmo una bellissima discoteca, decidemmo di entrare per ballare.
Dopo alcuni brani, fu la volta del pezzo dei Procol Harum, con tutta la sua magia creata specialmente dal loro organo Hammond. Fu un momento magico. Che canzone, che sound, una cosa indimenticabile. Roba da pelle d’ oca!
Pezzo che per il resto del viaggio verso Milano mi rimbombò nelle orecchie. Capii allora perchè tutti volevano farne una cover. Però ci voleva un organo Hammond, come quello dei Procol, Harum, dalle stesse sonorità.
Alcuni giorni dopo seppi che, i nostri produttori di allora, Mogol e Battisti, avevano ottenuto che fossimo proprio noi Dik Dik a realizzare il disco che, con il bellissimo testo di Mogol, divenne ‘Senza luce’. Disco che presentammo al ‘Cantagiro’ ricevendo il disco d’oro.
Per la realizzazione di ‘Senza luce’ andammo in sala di registrazione poco prima di Ferragosto.
Tutto fu fatto in gran segreto, nessuno doveva scoprire che lo stavamo incidendo. Da parte mia, studiai a fondo ogni nota e sfumatura armonica della parte organistica. L’ esecuzione fu estremamente impegnativa dal momento che la parte d’ organo doveva essere eseguita senza interruzioni sull’ unica pista disponibile del nastro magnetico. Credo di aver cominciato a suonare dopo cena. Continuavo a fare e rifare perché, di tanto in tanto, incappavo in qualche comprensibile errore o imprecisione.
I Dik Dik con Lucio Battisti
Lucio Battisti fungeva da direttore artistico in sala di regia, spesso fermandomi e dicendomi di ricominciare. Se ben ricordo, prima dell’ una di notte, riuscii finalmente ad eseguire l’ intera parte senza interruzioni.
Dopo una pausa concessami dalla regia, che a me sembrò interminabile, Lucio mi gridò nelle cuffie: ‘Bravo Mastellazio (a quei tempi il mio soprannome, essendo piuttosto sovrappeso), questa era buona’.
Il giorno dopo tornammo in studio per completare la registrazione con l’ aggiunta del canto.
Quanto alla mancanza dell’ indispensabile Leslie, devo ringraziare il giovane ingegnere del suono Walter Patergnani, che con miracolosi accorgimenti tecnici riuscii a simulare le sonorità del disco dei Procol.
Durante la lavorazione – l’ Italia in quei giorni era in ferie -, vista la segretezza dell’ operazione, ogni volta che Mogol, Battisti o chiunque altro doveva rispondere al telefono, strumenti e voci si zittivano, questo per evitare che chi stava all’ altra parte del filo ‘fiutasse’ qualcosa.
Mesi dopo seppi che i Procol Harum sarebbero venuti al Piper di Milano. Essendo un loro super ammiratore, non persi l’ occasione di andare a sentirli dal vivo.
Al Piper mi posizionai proprio davanti a Gary Brooker, guardando e ascoltando con molta attenzione: la band aveva veramente una gran classe!
Ovviamente non fu facile seguirli bene, in quanto nel locale c’ era una ressa incredibile. I Procol Harum, poi, suonavano sulla pista da ballo. Non ho mai capito perché non fossero su uno dei due palchi del locale. Serata comunque emozionante, durante la quale mi guardai bene dal presentarmi, tanto meno scambiare qualche parola con qualcuno del complesso.
Finito il concerto, sgattaiolai tra la folla con le orecchie in cui rimbonbava il pezzo che avevo appena ascoltato. Mi sentivo un po’ colpevole, quasi un ladro, per aver copiato nei dettagli l’ opera dei Procol.
Pochi sanno che, dopo il successo di ‘Senza luce’, avremmo voluto rimanere nello stesso ambito musicale incidendo la versione italiana di un altro grande successo dei Procol Harum, ‘Homburg’, ma le trame editoriali fecero si che il pezzo venisse affidato ai Camaleonti.
Il 24 Luglio del 2015 i Procol Harum si esibirono a Bellinzona. Sollecitato dall’ amico Giorgio Fieschi, non avendo più il 45 giri, realizzai un CD, con copertina originale, contenente la ‘Senza luce’ dei Dik Dik. Ebbi così la possibilità di (ri)incontrare, e questa volta di persona, Gary Brooker: lo ringraziai consegnandogli il cd, che Gary accettò con sorpresa e piacere”.
QUANDO CHER
CANTÒ PER LA TSI
Lo sapevate? A livello europeo, la Televisione della Svizzera Italiana è stata fra le prime a introdurre il colore.
Lo fece nel 1967 con la realizzazione di un programma musicale destinato a sperimentare nuovi linguaggi e tecniche di diffusione intitolato “Let’s Go!”.
Programma di canzoni preceduto da una sigla montata in stile videoclip (pionieri, quelli della TSI di allora, pure da questo punto di vista!) arricchito da performances di danza e scenette mute.
Presentato al prestigioso Festival Rose d’ Or di Montreux, dovette essere diffuso, la prima volta, in bianco e nero, poiché il “via” ufficiale alle trasmissioni a colori fu dato solo l’ anno dopo, il primo ottobre 1968.
Regia di Enzo Regusci, scenografie di Gigi Grigioni, produzione di Grytzco Mascioni.
Sensuali frames dal programma: Françoise Hardy e Cher
Principali artisti: Françoise Hardy, Caterina Caselli, Sandie Shaw, Sonny e Cher (proprio quella Cher, l’ attrice che amiamo!), The Casuals, Dionne Warwick, Nini Rosso, I Vergottini di Milano, i primi ballerini della Scala e il famosissimo pittore, scultore, architetto, scrittore e scenografo milanese Salvatore Fiume.
Fra i pezzi eseguiti, “Mama (When My Dollies Have Babies)” (Cher), “Il cammino di ogni speranza”, presentato al Sanremo di quell’ anno (Sonny And Cher) e “Incubo N. 4” (Caterina Caselli).
GUARDA CHER A “LET’S GO!”. CLIC QUI:
IRRIDUCIBILMENTE
BEAT
A grande richiesta, altra puntatona di “Non ho l’ età” “anni Sessanta Style”, domenica su Radio Ticino, dalle 13:00 alle 14:00 e dalle 20:00 alle 21:00.
Ad aprire la danze, Eric Ambel, chitarrista dell’ Illinois, con “Shake Some Action”, lanciato dai californiani Flamin’ Groovies.
ERIC AMBEL, SHAKE SOME ACTION
Gli altri pezzi:
TAGGART, PICTURES OF LILY
JOHN SWAN, IF I WERE A CARPENTER
SHIRROWS, I GO TO PIECES
SCOTT BAIO, CAN’T YOU SEE THAT SHE’S MINE
PAIPERS, IO HO IN MENTE TE
RIBELLI, PUGNI CHIUSI
LASSE LINDBOM, I CAN’T LET MAGGIE GO
PAIPERS, GIORGIO
OCEAN, MIGHTY QUINN
A LOSS FOR WORDS, MY GIRL
BEE GEES, MASSACHUSETTS
GIGANTI, UNA RAGAZZA IN DUE
PAIPERS, IL GEGHEGÈ
KROKUS, THE HOUSE OF THE RISING SUN
MAL, YEEEEEEH!
ALEX CHILTON, SOUL DEEP
RADIO TICINO
CON IL VENTO
IN POPPA
Negli studi di Radio Ticino si continua a lavorare febbrilmente per rendere televisivo “Non ho l’ età”.
Ennesima ideona del “sempre più prezioso” direttore dell’ emittente, Matteo Vanetti; decollo delle puntate video previsto per settembre.
Con “il sempre più prezioso” Matteo Vanetti
Intanto la cerchia di estimatori dell’ emittente locarnese si va sempre più allargando.
“Radio Ticino (Anna Ostini su TIO) festeggia i risultati che emergono dall’ analisi di Mediapulse sull’ ascolto del primo semestre 2022 posizionandosi come la radio della Svizzera italiana che è cresciuta maggiormente nei primi sei mesi del 2022 rispetto all’ anno scorso. La quota di mercato è passata dal 4.98% al 6.01% rispetto allo stesso periodo del 2021. L’ emittente guadagna ascoltatori, non solo in Ticino, ma in tutta la Svizzera: la crescita è stata del +20,6% in termini di share.
Grande entusiasmo da parte di Matteo Vanetti, direttore di Radio Ticino: ‘Sono dati da leggere con estrema soddisfazione! In un momento storico in cui le grandi radio a livello nazionale perdono terreno, essere in controtendenza è motivo di orgoglio e di stimolo per offrire il miglior prodotto possibile per gli ascoltatori. Guadagnare a doppia cifra sugli ascolti è un segnale tangibile della bontà del progetto nato due anni fa, che ci ha portato a migliorare e affinare la nostra selezione musicale e a puntare ancora di più sull’ attualità e sull’ informazione, arricchendo di contenuto anche gli spazi precedentemente dedicati esclusivamente all’animazione'”.
IL SITO
Ribadisco l’ invito a curiosare nel sito: ci sono aggiornamenti e novità che potrebbero interessarvi, specialmente nel BLOG.
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Alla prossima e … siateci!
Giorgio