IL GETTONATO “BEFANINO” DI
ADRIANO CELENTANO
Natale Massara, compositore, direttore d’ orchestra, arrangiatore, produttore, sassofonista e clarinettista, altro “Ribelle” cui sono molto affezionato e con il quale, di tanto in tanto, ci si sente.
Apprezzatissimo pure come autore di colonne sonore, ha diretto l’ orchestra al Festival di Sanremo in diverse occasioni e collaborato con numerosi artisti, tra cui Mina e Battisti.
Tra le sue canzoni più note: “Comunque“, scritta per Gino Santercole, e “Nevicate“ per Mia Martini.
Strettissimo sodalizio artistico umano e professionale pure con il Maestro Pino Donaggio, Presidente Onorario UNCLA, uno dei maggiori autori internazionali di musica da film. Proprio Donaggio recentemente gli ha consegnato il premio alla carriera.
SKYPEINTERVISTA
Come anticipato, con Natale, via Skype, ho fatto una piacevolissima chiacchierata.
Per cominciare, Milva.
“Molte produzioni sono nate nel mio cascinale ‘fine ‘800’, di Oleggio (splendido, ve lo assicuro, io ci sono stato! ndr) , in cui mi ritiro appena possibile per rilassarmi o lavorare con maggiore tranquillità rispetto a Milano, dove abito. Ad esempio, l’ album l’ La Rossa’, quello con brani dell’ altrettanto grande ed indimenticato Enzo Jannacci.
A Milva questo posto piaceva, l’ incuriosiva. Ci venne più volte. Di tanto in tanto, andavamo in giro per il paese o nei dintorni, mi piaceva mostrarle le cose importanti, le bellezze dei luoghi. Ricordo che, in un’ occasione, passando davanti alla Chiesa di Loreto, dovemmo tirar su di corsa i finestrini della macchina perchè la gente l’ aveva riconosciuta. Lo facemmo in quanto lei era molto discreta, non amava mettersi in mostra.
Il nostro è stato un meraviglioso sodalizio, per cui, appena possibile, le dedicherò un concerto, o per un fatto vocale o strumentale, se lo merita proprio! Ho un vasto repertorio, i pezzi non mi mancano, sono almeno quattrocento quelli che potrei eseguire, volendo, in un unico spettacolo …”
Come stai vivendo questo particolare, difficile periodo?
“Non bene. Per fortuna lavoro molto, l’ approccio però è pesante. Chiaramente mi sono vaccinato e mantengo una certa cautela nei confronti delle persone che lavorano con me, ad esempio il mio collaboratore, il tastierista Matteo Fasolino, il quale, per contro, ancora non si è fatto pungere. Stiamo per ore insieme nel mio studio milanese a stretto contatto, seppure seduti davanti a due diversi monitors, per cui importante cautelarsi. Ho diradato gli incontri. Con i miei collaboratori, che sono pure cari amici, prima si usciva a mangiare, adesso si va in rosticceria eppoi si torna da me, a casa. Insomma, per il momento a farla da padrone è l’ asporto: fastidioso, perchè il mio è un Home Studio, certamente non come quelli delle case discografiche, di ben altre dimensioni!
Altro motivo per cui non vivo bene il momento, il clima d’ incertezza: prima potevo programmare di più e meglio, altresì giravo il mondo con mia moglie quando libero da impegni. Adesso non sai dove andare, non puoi fare niente.
Prossimamente farò il secondo vaccino.”
Negli altri studi lavori ancora?
“Si, meno, ma continuo a lavorarci. Quando devo realizzare progetti particolari, come detto, chiamo Matteo, che è un ottimo musicista e arrangiatore e lavora con me da una ventina d’ anni, gli metto lì la partitura e dico ‘fai così, fai cosà’, magari certe cose le suono io, la parte elettronica che conta, però, l’ affido a lui, in quanto conosce a menadito il mio studio. Per me importante è realizzare dei bei provini, poichè so che poi, lavorando con gli archi e il resto, il risultato è garantito. In certi casi, alla base elettronica aggiungo strumenti veri.”
Cosa stai realizzando al momento?
“In gennaio ho ultimato, in collaborazione con Pino Donaggio, la colonna sonora di un docufilm a sfondo semireligioso ambientato nell’ anno Mille, ‘Ànemos’ (parola greca che significa vento, soffio e, in senso lato, soffio, vitale), protagonista del quale è l’ attore italo-americano Ray Liotta.
Avrei dovuto andare in Bulgaria, ma, vista la situazione, non me la sono sentita. Fortunatamente è stato possibile lavorare a Roma, con l’ orchestra distribuita in tre diversi studi: nel primo ventidue archi, nel secondo viole, violoncelli e contrabbassi, nel terzo i ‘legni’, flauti, oboe, clarinetti. Quelli con gli archi mi vedevano davanti, gli altri attraverso lo schermo, per cui la difficoltà a parlare … anche lì problema covid, in due giorni sono comunque riuscito a realizzare quel che m’ ero prefisso. In programma c’ erano pure i cori, quarantasette persone, tra cui bambini. Ho pertanto dovuto mandare la partitura a Sofia, dove c’ è un maestro di coro che conosco da tempo, e io, da Roma, via Skype, a dirgli ‘cambia qui, cambia là’.”
A seguire?
“Adesso continuerò a realizzare, in coppia con Federico Monti Arduini, noto come Il Guardiano del Faro, tastierista e compositore fra i pionieri, negli anni Settanta in Italia, del moog, un album che sarà pubblicato da Sony. Abbiamo cominciato un anno fa, poi smesso causa pandemia. La prima parte, sei pezzi, è già stata incisa, in luglio realizzeremo la seconda.
In questo disco, in cui non manca l’ orchestra, Federico non usa il moog, fa il pianista. In un pezzo c’ è il trombettista Fabrizio Bosso, in un altro il cantante canadese Gino Vannelli, in un altro ancora ci sono Santo & Johnny. Stiamo pensando a Fausto Leali e ad altri… Da parte mia, toglierò la polvere al mio sassofono e farò botta e risposta con Arduini. Titolo probabile dell’ album: ‘Concerto d’ amore’. Mi sto divertendo moltissimo.
Continueremo a lavorare in parte qui da me, in parte nello studio di Roma, perchè a Milano non è più il centro discografico del mondo, la discografia non esiste più. Ormai, specialmente per una questione di costi, ci si muove tra l’ Italia e la Bulgaria.”
Hai una voce interessante, per i Ribelli hai cantato diversi pezzi, tra cui “La follia” (retro di Pugni chiusi”): perchè non incidere qualcosa in qualità di cantante, seguendo l’ esempio di Gianni Dall’ Aglio?
“La voce l’ avrei, ma penso che se uno fa bene una cosa dovrebbe continuare a farla. Già fatico a suonare il sassofono … si fa per dire, non fisicamente! L’ ho messo da parte quando mi sono congedato dai Ribelli. In seguito l’ ho ripreso, ma unicamente per pure divertimento, o in occasioni particolari, seppure mi ritenga un buon sassofonista. Tra l’ altro, l’ ho suonato in ‘Love Theme’ (dalla colonna sonora di ‘ Blade Runner’).
A proposito dei Ribelli, ricordo che certi brani li ho cantati in coppia con Gianni, che poi s’ è dato alla carriera solistica. Demetrio Stratos c’ era già, ma li cedette a noi perchè non facevano parte del suo mondo. Buona parte dei pezzi venivano purtroppo imposti dalla Ricordi, non eravamo noi a sceglierli.
Tornando alla domanda: no, preferisco continuare a fare il direttore d’ orchestra!”
Sei impegnato pure come sindacalista …
“Si, da un po’ di tempo sono presidente dell’ U.N.C.L.A., sindacato che tutela e difende gli interessi degli gli autori e artisti nei confronti di chi non rispetta il loro diritto a ricevere un giusto compenso per il lavoro creativo svolto. Aiutiamo musicisti in difficoltà, specialmente di questi tempi. È il più vecchio sindacato di categoria, non politico, fondato da grandi compositori del ‘900, Danzi (quello di ‘O mia bella Madunina’), Mascheroni, eccetera.”
CON ADRIANO
Per anni Natale è stato fra i collaboratori di fiducia del “Supermolleggiato”, prima come “Ribelle”, poi come direttore d’ orchestra.
Ai tempi del Clan era “Befanino”, appellativo coniato dal
“capo”, Adriano Celentano. “Danny Boy” è il retro del
ricercatissimo “Alle nove al bar”
Natale con Celentano a Novara sul set di “Geppo il folle”
Foto di Walter Piccoli