I Nightbirds perdono Roby Wezel,
“uomo educato e modesto”
Il primo chitarrista dei ‘Night’, storia del rock ticinese, nel ricordo dell’ amico e cofondatore Eliano Galbiati e in quello di Giorgio Fieschi
di Beppe Donadio
«Io e lui siamo stati i primi Nightbirds. Per cinquant’ anni ho suonato a fianco di una persona incredibilmente educata e modesta». Eliano Galbiati, batterista e cofondatore della storica band locarnese, ricorda l’ amico Roby Wezel, spentosi dopo lunga malattia. Con Galbiati e Charlie De Marco (basso), nei Jolly Rogers, diventati Nightbirds con Guido Margaroli (chitarra ritmica) e William Mazzoni (canto e armonica), Wezel è stato parte della prima band professionista del Ticino, nata dalla folgorazione di Galbiati per i britannici Yardbirds, in concerto nel Locarnese nell’ estate del 1964. Ai Nightbirds – o ‘Beatles del Ticino’ – si sarebbero uniti poi Mario Del Don (chitarra e poi basso), il defunto Chris Achermann (chitarra solista) e Corry Knobel (chitarra solista e voce). «Uno dei primi ricordi di musica suonata insieme a Roby, quando ancora non avevamo un cantante – dice Galbiati – è una versione di ‘Apache’ degli Shadows, riproposta per i cinquant’ anni festeggiati al Teatro di Locarno». Era il settembre del 2014. «Con l’ arrivo di Del Don – ricorda il batterista – Wezel passò alla chitarra ritmica, un segno di grande umiltà, la dimostrazione dell’ essere musicisti».
Giorgio Fieschi, dei Nightbirds (e non solo dei Nightbirds) è archivio vivente. «Ho conosciuto Wezel dopo gli altri componenti. Di lui sapevo che aveva trascritto un pezzo dei Byrds per Les Sauterelles, in gara al Cantagiro nel 1967 con ‘Senza te’. Persona adorabile, discreta, riservata. A casa sua, tempo fa, mi mostrò le tante lettere e le cartoline spedite dai fan, tenendomi d’ occhio come si tengono d’ occhio tutti i collezionisti che mettono le mani nei ricordi dei musicisti». Gli ultimi incontri sotto i portici di Locarno, prima di sapere della malattia. Il resto è nel ‘Ciao Roby’ sulla pagina di facebook, con Wezel, Galbiati e gli altri alle spalle di un vecchio Transporter, segno distintivo di un’ epoca e di una generazione.
STORIA DI UNA
INDIMENTICABILE BAND
Aggiorno l’ articolo pubblicando questa Mail di Mario Del Don, a dimostrazione di quanto la band sia amata dai collezionisti di mezzo mondo:
“Curiosità! Te capii… al 45 da la “Strada bianca” a 650 euro sü ebay!!!”
DETTO QUESTO …
parliamo dei programmi televisivi cui la band di Eliano Galbiati ai tempi partecipò, dei quali, purtroppo, negli archivi della TSI non c’ è più traccia.
Questa, che si riferisce allo “Special” realizzato poco dopo la metà degli anni Sessanta con la regia di Ivan Paganetti.
Un momento delle riprese nei pressi dell’ Imbarcadero di Locarno
A “VIP PARADE” CON
LUCIO BATTISTI
Queste, invece foto, scattate negli studi di Paradiso dell’ allora Televisione della Svizzera Italiana. Il programma s’ intitolava “VIP Parade”, fra i protagonisti i “Night” e un ancora non famosissimo Lucio Battisti (che eseguì “Balla Linda”)!
“SETTE GIORNI”
Qualcosina dei programmi televisivi realizzati dai Nightbirds è però fortunatamente stato salvato.
Ad esempio, questi video di
“ALLA RESA DEI CONTI”
e
“BLACK MAGIC WOMAN”
Negli anni Sessanta, la domenica, la TSI proponeva un programma intitolato «Sette giorni». Andava in onda alle 19:55 ed offriva la cronaca della settimana televisiva appena trascorsa e le anticipazioni di quella che stava per iniziare. Nella puntata del 4 febbraio 1968 i «Night», che eseguirono splendidamente questo pezzone dei Fleetwood Mac.
DAL “PAX” AL TEATRO DI LOCARNO
Fra gli eventi da me organizzati che ricordo con particolare piacere c’ è il concerto del cinquantesimo presso il Teatro di Locarno dei mitici Nightbirds, band che ho molto amato, della quale ho tutti i (purtroppo) pochi, vinili e di cui, giusto ricordarlo, si parla persino in alcune enciclopedie del rock.
Per la verità, più che di un concerto si è trattato di uno spettacolo musical – teatrale, con proiezione di video, ospiti, tra cui Toni Vescoli, leader delle Sauterelles di Zurigo, e Mario Totaro, ex tastierista degli inossidabili Dik Dik, e frequenti cambi di scena.
I Nightbirds con Fabrizio Ghiringhelli della Scarp Da Tennis Band
(il secondo da sinistra), Oliviero Giovannoni (alle percussioni) e Toni Vescoli
de Les Sauterelles (al centro)
Per l’ occasione nell’ atrio del Teatro di Locarno venne allestita un’ esposizione di fotografie, manifesti, strumenti e abiti dell’ epoca e pubblicato un fumetto per raccontare, seppure sinteticamente, la storia dei “Night”. Sold out in brevissimo tempo ed entusiasti spettatori a ballare fra le eleganti poltrone del teatro!
VIDEO DEL SERVIZIO REALIZZATO PER IL “QUOTIDIANO” (RSI)
FAI “CLIC”
TANTI ANNI PRIMA …
Con i Nightbirds avevo però già organizzato concerti.
Il primo nel 1978 presso il Cinema Pax di Locarno, con la formazione originale e il bassista degli inizi, Charlie De Marco, a suonare la grancassa durante l’ esecuzione di “Yellow Submarine”.
I concerti al Pax di Locarno, uno nel pomeriggio, l’ altro la sera. Sold Out!
I NIGHTBIRDS A “FEEDBACK”
Altra importante reunion, quella del 1995 in piazza del Sole a Bellinzona, in occasione
del festival “Feedback”: più di quindicimila spettatori!
Le prove dello spettacolo si tennero presso l’ allora studio fotografico di Walter Piccoli,
a Giubiasco.
Le prove a Giubiasco (Chris Achermann, Roby Wezel, Eliano Galbiati,
William Mazzoni e Mario Del Don; Roby, Corry, Chris ed Eliano Galbiati)
Soundcheck in piazza del Sole
Roby, William, Eliano, Mario e Chris “live”
Poco tempo dopo produssi, con la collaborazione di Corry Knobel, un cd contenente incisioni effettuate in quell’ occasione, presso il “Rock Cafè” di Eliano Galbiati e reperite negli archivi della RSI. Ciliegina, un provino, “Io corro”.
La copertina del CD prodotto per l’ etichetta “Feedback”
Questo, invece, il CD con pezzi originali dei Nightbirds e delle Sauterelles pubblicato
in collaborazione con Italo Gnocchi della “On Sale Music”
UN PO’ DI STORIA
Quando Elvis Presley, verso la fine degli anni ’50, cominciò a furoreggiare anche in Europa, quattro ragazzi di Liverpool decisero di seguirne le orme, senza sapere che avrebbero cambiato il mondo: erano i Beatles.
Giorgio Gomelsky, che abitava a Losone e grande amante del blues, nella prima metà dei ’60 emigrò a Londra per iniziare la carriera di manager e produttore discografico con gli Yardbirds, i Rolling Stones, Brian Auger & Julie Driscoll e molti altri.
In quegli anni, era proprietario di uno dei più famosi club londinesi, il «Craw Daddy», aperto nel vecchio Station Hotel di Richmond, dove regolarmente si esibivano i più importanti complessi del momento. Proprio in quel locale i Beatles, già famosi, fecero la conoscenza degli Stones.
Giorgio Gomelsky, nell’ estate del 1964, prese i suoi pupilli – gli Yardbirds – li caricò con gli amplificatori e il resto su un Ford Transit, attraversò la Manica e giunse a Locarno per una breve vacanza, dove organizzò alcuni memorabili concerti al Lido di Locarno, ai grandi magazzini Innovazione (oggi Manor) e alla «Taverna» di Ascona, altro famoso locale notturno, poi raso al suolo.
Gli Yardbirds sconvolsero letteralmente la vita del giovane batterista Eliano Galbiati, che decise pertanto di abbandonare l’ orchestrina Jolly Rogers e fondare il gruppo “The Nightbirds”.
A Roberto Wezel (chitarra solista) e Charlie De Marco (bassista), che con Galbiati componevano il precedente complesso, si aggiunsero Guido Margaroli (chitarra ritmica) e William Mazzoni (canto e armonica): la prima rock band professionista in Ticino, alla quale più tardi e in epoche diverse si unirono Mario Del Don (prima chitarra e poi basso), Chris Achermann (chitarra solista) e Corry Knobel (chitarra solista e canto).
EVENTI
I VINILI
I Nightbirds, tra il 1965 e il 1969, incisero cinque singoli, di cui quattro per la Columbia/EMI Italiana e uno per un’ etichetta indipendente, il CDA di Ascona (vedi articolo “Laico Burkhalter”). Oggi dischi ricercatissimi dai collezionisti.
ANCORA PIÙ RARA …
questa stampa, senza copertina, del secondo singolo, “Io non guardo con gli occhi della gente”/”Quelli”.
Negli negli studi della EMI italiana, a Milano
Durante le sessioni allo Studio di incisione «La Basilica» di Milano, dove in quel periodo registrava pure Mina, fu registrato un brano scritto da Mario Del Don, «Io corro», mai uscito in versione singola, felicemente recuperato e pubblicato, molti anni dopo, nel CD prodotto per “Feedback”.
CON LUCIO DALLA
AL “PIPER CLUB”
DI MILANO
Nel novembre del 1966 i “Night” – vedi lancio del “Corriere della Sera” – si esibirono per diverse sere al “Piper Club” di Milano con Lucio Dalla e gli Idoli.
William, Eliano e Roby con il tastierista Bruno Cabassi degli Idoli
GLI INEDITI
Questo il cd che i collezionisti sognano, cinque pezzi incisi dalla band negli studi dell’ allora Radio della Svizzera Italiana sotto la direzione del maestro Mario Robbiani, ai tempi amico e collaboratore amatissimo di Mina.
Mai dire mai … qualcuno potrebbe decidere di realizzarlo.
ALTRE FOTO DALL’ ALBUM
DI ELIANO
AD AIROLO, QUANDO, IN INVERNO,
PER LE TRASFERTE NELLA SVIZZERA TEDESCA
ERA INDISPENSABILE RICORRERE AL TRENO …
I POSTERS
Con Guido Margaroli (quarto da sinistra) e Mario Del Don (idem)
Manifesto stampato ai tempi dei primi vinili per la Columbia (EMI) italiana
Con Corry Knobel (terzo poster)
Manifesti realizzati da Mario Del Don
ALL’ ESTERO
Questi alcuni dei vinili ristampati e raccolte con pezzi dei Nightbirds
pubblicate all’ estero.
PAPERBACK WRITER
Alla band ai tempi dedicai diversi articoli, pubblicati anche da riviste della Svizzera tedesca, specialmente dal gettonatissimo e mitico “Pop”. Questo, ad esempio, lo scrissi per “Illustrazione Ticinese”.
LA PRIMA VOLTA CON LA SEDIA
POI FU … LA “LUDWIG”!
Che fine hanno fatto le foto dei Nightbirds prestatemi per una serie di articoli tanti, tanti anni fa?
Eliano, il legittimo proprietario, è convinto che il sottoscritto, in quanto sfegatato fan della band, le abbia fatte sparire.
Ma, almeno voi credetemi, non è così!
È invece probabile che le preziose immagini ai tempi consegnate ai tipografi de “Il Dovere” stiano accumulando polvere negli archivi di quel giornale (oggi “La Regione”) o siano divenute (inconfessabile) patrimonio di qualche suo collaboratore di vecchia data.
Pazienza, prima o poi riuscirò a far cambiare idea al mio amico locarnese!
Con il quale, approfittando della pubblicazione del libro “Quelli”, ho realizzato un’ intervistina.
TESSERETE, PRIMI
ANNI SESSANTA …
Come sei divenuto batterista?
“Ho cominciato nei primi anni Sessanta, a Tesserete. Avevo (e ancora ho) un amico, Paride Notari, fantastico pianista innamorato di Elvis Presley. Ogni sera ci trovavamo al Bar della Stazione e, poco prima che accendessero il televisore per il ‘Telegiornale’, ci esibivamo, lui al piano, io tenendo il tempo battendo la mani su una sedia. È proprio Paride che, colpito dal mio innato senso del ritmo, dopo un po’ mi stimolò a passare alla batteria, cosa che feci andando a suonare in una balera, ancora di Tesserete.”
La prima batteria?
“Una ‘Trixon’, da me utilizzata quando iniziai con i Nightbirds. Per un certo tempo ho avuto pure una ‘Hayman’ (l’ ho acquistata quasi contemporaneamente a Düde Durst delle Sauterelles). Ma la mia preferita rimane la ‘Ludwig’, quella di Ringo Starr!”
Cosa ascoltavi prima di essere folgorato dagli Yardbirds, il modello di band che ti ha ispirato nel fondare i “Night”?
“I Beatles e i più gettonati cantanti inglesi ed americani dell’ epoca, Paul Anka, Neil Sedaka, Bill Haley e gli altri. Ero invece meno attratto dagli italiani.”
Il periodo più felice con i “Nightbirds”?
“Quello dei concerti a Zurigo, che ai tempi era un po’ come Londra. Ambiente, atmosfera fantastici! Noi eravamo di casa, in quanto molto apprezzati. Eravamo i più votati. Per rendere l’ idea, il proprietario del ‘Tropic’ (poi divenuto ‘Blow Up’) ogni sera distribuiva al pubblico schede su cui indicare i nomi dei preferiti: il nostro era immancabile su quei foglietti, per cui gli ingaggi non si contavano, eravamo gettonatissimi! Periodo d’ oro veramente, la gente veniva per ascoltarci con attenzione. È il periodo dei primi abiti beat stile England, degli impianti trendy. Ci ha fatto un gran bene.”
Pochi i vinili incisi; a quale di questi sei maggiormente affezionato?
“Il primo indubbiamente, ‘La strada bianca’, ballata composta da Mario Del Don, sul cui retro c’ è lo strumentale Nightbirds. Strumentale che ben rispecchia quanto andavamo proponendo a quei tempi, il ‘tiro’ è quello degli Yardbirds, band che, come ben ricordi, mi ha ispirato. Al punto di passare per un po’ di anni addirittura al professionismo”.
Cosa vi ha portato allo scioglimento?
“Il fatto che, nonostante gli sforzi, non si sia mai riusciti a trovare un vero manager, dotato di grinta come, ad esempio, quello delle Sauterelles. Questo ci ha un po’ demoralizzati.
Poi altri motivi, fra i tanti l’ abbandono del gruppo da parte del mitico chitarrista Chris Ackerman. Gli subentrò l’ altrettanto talentuoso Corry Knobel, che aveva però un difetto: quello di non essere mai completamente soddisfatto delle performances. Troppi cambi di chitarre, mai un arrangiamento che lo soddisfasse. Pensare che era un ottimo, invidiatissimo chitarrista rock! Perdippiù parlava (e ancora parla) perfettamente inglese. Inizialmente le cose funzionarono, divenne più esigente e puntiglioso dopo aver sentito i Toad’di Vic Vergeat al ‘Nibbio’ di Lugano e Ollie Halsall dei Patto al ‘Marquee’ di Londra (dopo quel concerto Corry voleva passare dal rock al jazz). Ecco perchè a un certo punto mollammo la spugna.”
La batteria l’ hai venduta, ma, ne avessi l’ occasione, suoneresti ancora?
“Avendone la possibilità, si. Dopo la felice esibizione di alcuni anni fa al Teatro di Locarno, mi sarebbe piaciuto riproporre l’ evento, ma non è andata così. Ripeto: la voglia di esibirmi è però rimasta. Mai dire mai.”
Otto libri non sono pochi …
“La storia dei Nightbirds è durata solo alcuni anni, ma cose da raccontare ce ne sono molte. Ecco perchè ho pensato di dividerla in capitoli e pubblicare più libri, essenzialmente fotografici. Prezioso materiale d’ archivio che ho accumulato nel tempo, immagini una parte delle quali finora mai nessuno aveva visto, neppure gli altri della band. I miei sono libri per amici e fans, per cui non li trovi nei negozi, stampo in base alle richieste. Sono comunque libri molto apprezzati.”