Feedback – Il Ritorno della buona musica di Giorgio Fieschi
Attività creative, artistiche e di intrattenimento
Il Ritorno della buona musica di Giorgio Fieschi
Das Unternehmen Feedback – Il Ritorno della buona musica
di Giorgio Fieschi ist eine Einzelunternehmen mit Sitz
in Arbedo-Castione, im Kanton Tessin, die im Jahr 1999 gegründet
wurde. Es ist in der “betrieb von kultur- und unterhaltungseinrichtungen”
tätig
QUANDO PIAZZA DEL SOLE
ERA PIAZZA DEL SOLE
“Feedback – Il ritorno della buona musica” è il festival
di musica leggera che, nel Sopraceneri, ha dato il “la”
ad analoghi open air.
Al sottoscritto nel 1987 l’ allora presidente dell’ Ente
turistico di Bellinzona Marco Cereda chiese di
organizzare una manifestazione che potesse in
qualche modo prendere il posto della da tempo
archiviata “Festa in burgh”, manifestazione dal
carattere fortemente popolare.
Lo fece, probabilmente, colpito dall’ interesse che,
qualche anno prima, aveva suscitato lo spettacolo
“Milano incontra Colonia” con Enzo Jannacci, i
tedeschi BAP e la Scarp Da Tennis Band che avevo
organizzato in una piazza del Sole non ancora
deturpata dai fastidiosi ed ingombranti camini
d’ areazione del sottostante autosilo.
Cosa c’ era (e ancora c’ è ) di più popolare delle canzoni degli
anni Sessanta/Settanta?
Con Red Ronnie
in piazza del Sole
Colsi così l’ occasione per contattare Red Ronnie, che all’
epoca, su Italia Uno, conduceva il seguitissimo “Vent’ anni
dopo (il bello del Sessantotto)”.
Nella foto (di Massimo Pacciorini-Job): i Cantautores (prove
a Giubiasco per “Feedback”): Flaviano Cuffari, Ricky Gianco,
Stefano Previsti, Gian Pieretti, Bernardo Lanzetti
(ex cantante della PFM) e Alberto Radius
Lo convinsi a fare tappa in città per animare la prima edizione
di quello che avrebbe dovuto essere (e divenne) un originale
ed esclusivo festival con alcuni degli artisti con i quali stava
imperversando sull’ importante rete Mediaset: Ricky Gianco,
Gian Pieretti, Dino, l’ ex New Dada Maurizio e i
Cantautores di Alberto Radius.
Artisti che riempirono la piazza.
IL CONCERTONE DELLE
“GAZZELLE”
Vista la riuscita dell’ impresa, l’ anno dopo misi in piedi,
sempre in piazza del Sole, un concertone con gli amici
Dik Dik.
Per l’ occasione invitai pure l’ ex organista della band, Mario
Totaro, che tempo prima avevo tentato di contattare
(inviandogli una lettera rimasta senza risposta) e che poi,
casualmente, ebbi modo di incontrare durante un volo di
ritorno da Roma, a bordo di un aereo da lui pilotato.
I Dik Dik dopo il concerto. Primo a sinistra, di spalle,
Mario Totaro
LA TERZA EDIZIONE
Protagonisti della terza edizione: Mal, i Nuovi Angeli
e La Formula Tre.
Altro bagno di folla.
Si pensò fosse necessario dare al festival un più
intrigante nome: nacque così “Feedback. Il
ritorno della buona musica”.
Per l’ occasione il discografico della BMG Ariola, nonchè
leader degli zurighesi Looney Tunes Forty Morell,
amicone con cui ho condiviso un’ infinità di belle ed
esclusive avventure musicali, realizzò questo splendido
e inconfondibile logo.
LA CONSACRAZIONE
New Trolls, Camaleonti, Ribelli, Toni Vescoli, Rocky Roberts,
Little Tony e Patty Pravo sono gli artisti della quarta
edizione di “Feedback – Il ritorno della buona musica”.
Il ritorno della buona musica?
“Ogni ritorno – parole del mio prezioso amico Renato
Reichlin, ex direttore del Teatro Sociale di Bellinzona
e di Lugano in scena, nell’ inserto allegato al ‘Corriere
del Ticino’ – ha certo una sua origine nella nostalgia,
nella voglia di ricreare, di rivedere, di – parliamo
di musica – riascoltare. Ma c’ è come una provocazione,
un guizzo di polemica in questo ritorno; il soggetto è la
‘buona musica’. Buona musica? Ritorna?
Credevamo, noi ingenui, che non se ne fosse mai andata.
E tutta l’ altra musica, allora, quella venuta dopo
i Sessanta? Tutta da buttare?
No, non è né vuole essere un’ operazione così totalitaria,
questo ‘Feedback’. È un tentativo persino timido di
aprire gli occhi, di dire che è ora, nel mondo musicale
giovanile, di mettere un freno ai suoni eccessivamente
computerizzati e all’ adorazione dell’ elettronica, e di
‘ritornare’ al musicista che canta e suona affidandosi
essenzialmente al proprio talento, facendo uscire le
note dalle dita che scorrono lungo le corde di
una chitarra e non da una serie finita di formule
binarie accatastate dentro un chip.
È un fatto che gli anni Sessanta, e non solo musicalmente,
continuano ad affascinare, ad interessare un mucchio di
gente: chi li ha vissuti, chi ne ha solo sentito parlare,
chi ci ricama sopra sogni e si dispiace per non esserci
stato. I sixties hanno invaso la pubblicità, il cinema,
la moda, la pittura, le lettere. La televisione. Sono ‘in’.
Spesso però, è il peggio dei Sessanta che si
tira fuori. Le canzonette kitch, il tormentone
ingenuo.
L’ obiettivo di ‘Feedback – Il ritorno della buona
musica’ va a scontrarsi frontalmente con questo
recupero celebrativo e acritico delle hit-parades
dell’ epoca.
L’ intenzione è quella di far scoprire (o riscoprire)
personaggi e generi musicali veramente meritevoli
d’ attenzione, veri protagonisti del periodo che ha
visto nascere la musica moderna, che ne hanno
fatto la storia.
Giunta alla quarta edizione, in passato la
manifestazione ha coinvolto gente come Ricky
Gianco (l’ inventore del rock’n’roll all’ italiana,
ha in seguito biforcato verso l’ impegno e il
cinema), i Dik Dik (creatura di Lucio Battisti e
Mogol, gruppo ‘storico’ dei sixties italiani), Gian
Pieretti (a cui si devono le prime forme di canzone
di protesta all’ italiana), Mal (l’ inglese ‘calato’ in
Italia con il suo gruppo, i Primitives), la Formula
Tre (anche loro al fianco di Lucio Battisti nella
breve stagione dei suoi concerti pubblici), i Nuovi
Angeli (il beat all’ italiana). C’ è dunque un intento
non solo spettacolare, ma addirittura culturale,
filologico diremmo, dietro ‘Feedback’.
È questo da sempre, d’ altronde, l’ intento della
YOU Productions, l’ agenzia bellinzonese che
organizza la manifestazione.”
Il successo delle serate fu tale che la TSI, la quale al festival
fino a quel momento aveva dedicato unicamente servizi
di cronaca, da lì in poi decise di riprendere tutti i concerti
per riproporli tempo dopo, effettuare dirette dalla piazza e
realizzare “speciali” intitolati “A ritmo di Feedback”.
Collaborazione, quella fra “Feedback” e Comano, che iniziò
con uno “Special” diretto dal regista Tony Flaadt, con cui
il sottoscritto ha vissuto la prima esperienza televisiva
(“Junior Club”, 1972).
Per l’ occasione furono pure effettuate riprese notturne
con un elicottero.
ARRIVA RENZO ARBORE
Dopo il logo realizzato da Forty Morell in occasione della
terza edizione di “Feedback”, per festeggiare la quinta,
un nuovo, imponente palco.
Questo
Ciliegina sulla torta del festival, Renzo Arbore, che andai
a trovare a Roma per convincerlo a duettare con
Fausto Leali.
Ammirato per l’ originalità del progetto “Feedback”, che
ben conosceva, il geniale showman radiotelevisivo accettò,
eccezionalmente per il festival, di trascorrere un paio d’ ore
sul palco con il cantante bresciano, il quale molto gli deve
(è stato Arbore a suggerire al “Negro bianco” di incidere
la versione italiana di “Hurt” di Roy Hamilton, la famosa
“A chi”).
Questo nonostante stesse preparando un programma
dedicato a Totò e incidendo un disco.
Un’ esclusiva assoluta!
ARBORE & LEALI ALLA TSI
Renzo Arbore, Fausto Leali e Bobby Solo
Quinta edizione di “Feedback”.
Da “Il Quotidiano”, 10.09.1992
Altri applauditissimi protagonisti delle due serate, Aida Cooper,
Don Backy, Maurizio Vandelli (che si esibì con una band
“made in Ticino”, la Feedband: Corry Knobel, prezioso
stage manager del festival, Mauro Monti, Ivan Lombardi e
Dario Cellamaro) e Bobby Solo.
DOPO ARBORE, MOGOL
Rita Pavone, Nuovi Angeli, Corvi, Nomadi, i mitici Toad
(che lanciarono l’ album “Hate To Hate”), Drupi ed i Nox,
band formata da musicisti locarnesi poco più che
quindicenni, tra cui Ian Knobel, figlio di Corry, sono
i protagonisti della sesta edizione di “Feedback”.
Fra le più frizzanti esibizioni, quella della grintosissima,
elettrizzante Rita Pavone.
Per l’ ennesima volta, piazza del Sole gremita
all’ inverosimile.
Ospite d’ onore, per la prima volta nella Svizzera italiana,
Giulio Rapetti, in arte Mogol.
Nel cortile di Palazzo civico Renato Reichlin ed io
organizzammo un’ indimenticabile serata intitolata
“Parole e musica”, nel corso della quale il paroliere,
al solito brillantissimo, raccontò di sè, dell’ arte
della composizione e della scuola per giovani
autori e musicisti di Tuscolano.
DALLA GERMANIA PER
ONORARE I BEATLES
Settima edizione con Loredana Bertè, Maurizio Vandelli
(aficionado di “Feedback”) e Shel Shapiro (per la prima
volta insieme dopo decenni di rivalità!), Dik Dik, Wess,
Ricchi E Poveri e, dalla Germania, la Beatles Revival
Band (prima cover band beatlesiana a fare tappa
nella Svizzera italiana).
Vandelli, Shapiro e Bertè nel backstage di “Feedback”
L’ evento Vandelli & Shapiro fece parlare pure in Italia.
Marinella Venegoni, fra le più famose giornaliste musicali
della vicina penisola, gli dedicò addirittura due pagine
su “La Stampa”, una delle quali dopo aver assistito
alle esibizioni dei vari artisti, di ritorno da Woodstock,
dove era stato celebrato il venticinquesimo dello
storico festival.
Con Maurizio e Shel durante il concerto
Il primo articolo inizia così:
“Alla fine, ci ha dovuto pensare uno svizzero, Giorgio Fieschi,
a mettere insieme i due esponenti più autorevoli di un’
epoca breve e incantata, il beat italiano”.
Da "Ticinonline"
COLUI CHE PORTÒ LA PACE TRA
I RIVALI DEL BEAT ITALIANO
Di MARCO SESTITO
Dopo decenni di rivalità gli ex frontmen di due gruppi storici della musica
tricolore (Shapiro dei Rokes, Vandelli dell’ Equipe 84, ndr) hanno
varcato – per la prima volta insieme – la soglia di uno studio di
registrazione. Impensabile fino a qualche tempo fa. Anche se nel
corso degli ultimi due decenni, in più occasioni, li abbiamo visti
condividere lo stesso palco, anche in tv.
Cosa troveremo all’ interno di “Love and Peace” (Sony)? Alcuni grandi
successi dei due gruppi rivisitati. E loro al riguardo dicono: «Non
parlateci di operazione nostalgia – puntualizzano i due musicisti
in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera – Al limite è curiosità
per vedere dove siamo arrivati. La nostalgia non emoziona, il
karaoke non vale niente, è la sorpresa che conta».
In vista dell’ imminente uscita, in questi giorni, si parla tanto e
inevitabilmente dell’ album. Un’ adeguata promozione non manca
affatto, anche se per i due, visto il loro spessore, non servirebbe.
Shapiro e Vandelli rilasciano interviste, raccontandosi e
raccontando la nuova produzione.
LA LORO PRIMA VOLTA
A “FEEDBACK”
Ma c’ è un aspetto molto importante che non hanno (ancora) rivelato:
Shapiro e Vandelli hanno incominciato a parlarsi, a frequentarsi,
proprio qui alle nostre latitudini, già nel lontano 1994, grazie a
Giorgio Fieschi. Fieschi che li ingaggiò e li convinse a condividere
il palco – per la prima volta in assoluto -, a Bellinzona, in occasione
del festival Feedback. Vediamo cosa accadde…
Giorgio, presumo non sia stato affatto facile convincerli…
Come andò esattamente?
«Non sarebbe corretto definirla impresa ardua. Comunque ci sono
voluti pazienza e un certo tatto, trattandosi, quanto a carattere, di
due ‘peperini’. Non a caso, Vandelli ai tempi era soprannominato
‘Il principe’. Con lui mi recai a casa di Shel, a Milano. Per meglio
riuscire nell’ impresa, mi feci accompagnare dall’ amico Corry
Knobel (all’ epoca stage manager di ‘Feedback’) e da Marinella
Venegoni, una delle più note e grintose giornaliste musicali d’ Italia.
Marinella all’ evento dedicò ampi articoli su ‘La Stampa’, prima
e dopo il concerto».
Immagino molta tensione, almeno nei primi istanti…
«Inizialmente un po’ di diffidenza da parte di ambedue, uno
scambio di battute tra il pungente e lo scherzoso. Poi, però, fu
piacevolissimo. Una serata che prese avvio con una risottata
e proseguì con il racconto di divertenti aneddoti. In quell’occasione
Vandelli confidò che aveva il porto d’ armi, seppure non gli servisse».
Prima del concerto a Bellinzona, nonostante la loro grandezza,
suppongo abbiano dovuto provare… Che vuoi dirmi al riguardo?
«I due vennero in Ticino con un po’ d’ anticipo sulla data del
concerto, ad Arbedo per provare. In Piazza del Sole, poi, eseguirono
molti pezzi accompagnati dai Dik Dik, di cui Vandelli per qualche
tempo è stato produttore. Una splendida prestazione.
Particolarmente apprezzato dal pubblico – oltre quindicimila
persone (non c’ erano ancora i camini dell’autosilo) –, il duetto
con uno dei più celebri pezzi degli Everly Brothers. Il concerto
fu ripreso e messo in onda dalla Televisione della Svizzera
Italiana».
Da grande esperto e cultore musicale, cosa ti aspetti da
“Love and Peace”?
«Conoscendo i due, con cui, in seguito, separatamente, ho
realizzato altri programmi televisivi, un album di qualità.
Dirò però che finora ho apprezzato più i rifacimenti di
Vandelli che quelli di Shapiro, in quanto più fedeli ai
pezzi originali».
Quella sera Shapiro e Vandelli eseguirono alcuni pezzi pure con i Dik Dik: evento nell’ evento!
Da "Rockol"
Shel Shapiro, Maurizio Vandelli e quel primo incontro sul palco a Bellinzona nel ’94
(raccontato da chi l’ ha reso possibile)
“CLIC” PER LEGGERE L’ ARTICOLO
IN DIRETTA …
alla Televisione della Svizzera Italiana, ennesimo
“Special” con gli echi del trionfo…

I CD’s DI “FEEDBACK”
Fra le più ricordate performances dell’ ottava edizione quelle, inedite
e memorabili, di Ricky Gianco & Gian Pieretti e Rocky Roberts ed
Andrea Mingardi.
Intense emozioni pure con Maurizio Vandelli (una rimpatriata
a sorpresa, persino per l’ organizzatore del festival!), che offrì
al pubblico l’ intrigante “Io ho in mente te”, i Collage, ai quali
il pubblico, specialmente quello femminile, decretò una
trionfale accoglienza, Nada, Gianni Pettenati, Riccardo Fogli
i Nightbirds e i Corto Circuito.
Fra le iniziative collaterali, il lancio dell’ etichetta discografica
“Feedback”, la cui produzione fu inaugurata da un CD di
Rocky Roberts.
Tempo dopo ne venne pubblicato un altro con brani
originali dei Bisonti.
Il terzo cd con questa etichetta è il “live” dei Nightbirds.
DAI BEATLES TEDESCHI
A QUELLI SVIZZERI
Dopo la Beatles Revival Band, a rendere omaggio a Lennon
e soci nell’ ambito di “Feedback”, Les Sauterelles di Toni
Vescoli. Concerto, il loro, nel corso del quale tolsero la
polvere pure a brani propri e di gruppi come i
Kinks ed i Byrds, fra i tanti.
Altri applauditissimi protagonisti della nona
edizione Edoardo Bennato (che per
l’ occasione si esibì con un quartetto
d’ archi), i Matia Bazar (che durante
il festival festeggiarono un compleanno,
non ricordo più di chi), , Francesco Baccini,
Pupo e La Pelle Nera.
Nel backstage con Francesco Baccini …
Pupo…
e Renato Reichlin a cantare a squarciagola
A GIUBIASCO LA
DECIMA EDIZIONE
Nel 2001 “Feedback” trasloca, si traferisce a Giubiasco,
in piazza Grande.
E cambia nome, si passa a “Comeback” (logo di Mario
Del Don), sottotitolo: “Sogno beat”.
Non cambia però la formula del festival, che continuerà
ad essere caratterizzata da proposte esclusive, come,
ad esempio, il concerto di Little Tony con le mitiche
Supremes e la ricostituzione del Patrick Samson Set.
Fra i protagonisti, I Profeti, I Bisonti, Giuliano e
i Notturni ((quello del “Ballo di Simone”), I Giganti
e, come detto, Little Tony con Le Supremes e
l’ orchestra diretta da Vince Tempera.
Little Tony e Les Supremes durante le prove
Unico concerto in Europa, quello di Lynda Laurence, Sherrie
Payne e Freddi Poole, alle quali Diana Ross, Mary Wilson,
Florence Ballard e Betty Mc Glow avevano ufficialmente
passato il testimone, dato l’ incarico di assicurare continuità
al loro mito.
L’ evento attirò l’ attenzione, oltre che del solito foltissimo
pubblico, della redazione de “La vita in diretta” di RAI Uno,
che organizzò un collegamento live dalla piazza giubiaschese.
Con Giuliano dei Notturni, quello de “Il ballo di Simone”
Per l’ occasione, nel corso delle due giornate di festival, pure
Rete Uno si mobilitò, inviando sul posto il modernissimo
ed elegante studio mobile di “Radio Estate”, da cui
andarono in onda diversi collegamenti animati
da Roberto Rizzato e il sottoscritto.
Con Renato Brioschi (cantante dei Profeti), Roberto Rizzato,
Nazareno La Rovere (chitarrista dei Profeti) e Osvaldo
Bernasconi (batterista dei Profeti) in diretta
Fra le tante apprezzatissime iniziative collaterali, la mostra
di opere grafiche e pittoriche di Mario Del Don, mostra
al cui vernissage prese parte Toni Vescoli, leader de
Les Sauterelles, i “Beatles svizzeri”.
Mario Del Don con Toni Vescoli e Marcel Aebi, leader
dei More Experience