QUEL GRUPPO CHE PIACEVA
TANTO A MINA
Tanto che la “Tigre di Cremona”, quando ancora erano ragazzi, fece loro firmare un prestigioso contratto, con la PDU, la sua etichetta discografica.
FRANCO “FRANK” BERTAGNINI
RACCONTA …
Dei Domodossola, fra i migliori gruppi vocali italiani degli anni Settanta, ha fatto parte Franco “Frank” Bertagnini, che vive a Lugano e con cui ho realizzato un’ intervista.
“CHI SONO
QUESTI RAGAZZI?
CHIAMATELI!”
Come è cominciata l’ avventura con i Domodossola?
“Avevo ventisette anni, ero il più vecchio di loro. A Milano incidemmo un provino per gli impresari, provino destinato a procurarci serate. Titolo del pezzo: ‘Dedicated The One Of Love’ dei Mamas And Papas. Questo perchè nostri riferimenti erano i gruppi vocali americani, Beach Boys, eccetera. Non per tirarcela, ma già allora eravamo bravissimi.
Il tecnico che si occupò di riversare il brano era un fido collaboratore di Mina. Glielo fece ascoltare. E lo fece ascoltare a un altro suo uomo di fiducia, il famoso direttore
d’ orchestra, compositore ed arrangiatore Augusto Martelli.”
Mina …
“Il provino le piacque, al punto che chiese: ‘Chi sono questi ragazzi, chiamateli!’
Poco dopo eravamo nuovamente in studio, alla Basilica di Milano, da lei ai tempi affittata.
Mina sentì il pezzo che stavamo incidendo e chiese: ‘Sapreste cantarlo dal vivo?’ Noi, in coro: ‘Si, certo!’. E lei: ‘Allora fatelo!’, e se andò. Contemporaneamente, però, firmammo un contratto di cinque anni per la sua etichetta, la PDU. Poco dopo realizzammo ‘Amori miei’, con cui andammo a Venezia.’”
Il nome “Domodossola”?
“Per la verità non ci piaceva più di quel tanto. Ma fu lei a involontariamente coniarlo, perchè diceva spesso: ‘Chiamate i Domodossola, chiamate i Domodossola’. Dillo oggi, dillo domani, ce lo appiopparono. Ce lo facemmo piacere pure perchè ai tempi altri gruppi avevano nomi simili, vedi i Chicago.”
Quanto contò il nome di Mina?
“Parecchio, ci chiamarono in tanti. Facemmo alcuni Sanremo, incidemmo diversi dischi e sigle di programmi importanti (fra le quali la sigla di ‘Radio 2 – 4′, l’ allora seguitissimo programma pomeridiano di Radio Monteceneri), tenemmo innumerevoli spettacoli, buona parte dei quali organizzati dal celebre impresario Elio Gigante e Sergio Bernardini della ‘Bussola’ di Viareggio, dove spesso Mina si sedeva ad ascoltarci prima di interminabili partite a poker. Abbiamo aperto innumerevoli sue serate.”
Fra i tanti, avete inciso un pezzo di Enzo Jannacci.
“Ce lo propose Alberto Baldan Bembo, fratello di Dario e pianista ed organista di Mina per molti anni. ‘Una tristezza che si chiamasse Maddalena’, questo il titolo, fu inciso pure da Enzo e fa parte di uno dei suoi album meno ricordati.”
Perchè il gruppo poi si sciolse?
“Prima si sposò una, poi l’ altra. Venne così un po’ a mancare la voglia di fare, pertanto gettammo la spugna. Io continuai però a fare un mucchio di belle cose come musicista. Incisi, tra l’ altro, diversi album con il sax, in buona parte per la PDU.
Dal canto suo, Urbano Miserocchi, compositore, arrangiatore e cantante solista del gruppo, collaborò con tantissimi artisti, tra cui Celentano e Augusto Martelli e la sua Big Band, e realizzò diverse sigle, tra le quali quelle di ‘La Principessa Zaffiro’, ‘Anna dai capelli rossi’, ‘Ufo Robot’ e ‘Hazzard’.”
Vedi ancora Mina?
“No, da tempo. Tanti anni fa, invece, in alcune occasioni la incontrai. Una volta ero in strada – a quei tempi abitavamo abbastanza vicino – piovigginava ed ero al telefono con Alberto Baldan Bembo. La vidi, la chiamai. Lei mi salutò e si fece passare il telefonino.
La tenni sotto l’ ombrello mentre chiacchierava con Alberto.
Un’ altra volta mi disse di andarle a prendere un toast farcito al ‘Pedrinis’ di Lugano, dove, aggiunse, ‘così li fanno solo in quel bar’. È sempre stata una persona riservata, per cui unicamente gli stretti collaboratori la vedono.”
Dopo i Domodossola sei stato in mezzo mondo con altri gruppi e hai incontrato gente come Elton John e Frank Zappa.
“Si, a Göteborg, Svezia, nel 1982. Suonavamo nel Dancing dell’ Elite Hotel Park Avenue. Feci amicizia con un collaboratore di Frank. Gli chiesi se fosse stato possibile ottenere un autografo. Poco dopo incontrai Zappa, al quale domandai: ‘Do You Speak Italian?’ E lui: ‘Si, vaffanculo!’. Accettò comunque di farsi fotografare con me e promise che sarebbe venuto ad ascoltarci. Fu di parola, venne con una guardia del corpo e ci ascoltò per una mezzoretta.
Nello stesso hotel un’ altra volta incontrai Elton John, con cui pure mi feci fotografare.
Nel tempo ho incontrato tantissimi importanti artisti, tra i quali diversi storici jazzisti. ”
LA STORIA
Il gruppo: i fratelli Laura, Maura ed Urbano Miserocchi, il cugino Riccardo Miserocchi, lo zio Franco Bertagnini e Renzo Reami.
L’ esordio alla Mostra Internazionale di musica leggera di Venezia nel 1969 con “Amori miei”, versione italiana di “Oh, Happy Day”, che rimarrà il loro maggior successo.
Supportati dalla casa discografica PDU di Mina, l’ anno dopo al Festival di Sanremo presentano, in coppia con Rosanna Fratello, “Ciao anni verdi “.
Nello stesso anno partecipano a Un disco per l’ estate con “Adagio” (brano inciso anche da Mina).
Nel 1971 incidono “D. come Domodossola”, il primo album, che contiene, tra l’ altro, una canzone di Enzo Jannacci, “Una tristezza che si chiamasse Maddalena”.
Ritorno a Venezia con un brano di Dario Baldan Bembo, di cui erano diventati amici, ” L’ amore del sabato”.
L’ anno seguente pubblicano il secondo lp, “L’ allegria”, che contiene, tra le altre, le covers di “Old Man” di Neil Young e “Something in the Way She Moves “ di James Taylor.
Nel 1974 tornano a Sanremo con “Se hai paura”, che dà il titolo al terzo album.
Nello stesso anno partecipano nuovamente ad Un disco per l’ estate con “Torna presto”.
In estate tournée con Gino Bramieri.
Cambio di etichetta discografica nel 1977, incidono, per la Yep Records, il singolo “Dolce così”.
DISCOGRAFIA PDU
1969
Amori miei/Una nube nera
1970
Ciao anni verdi/Il cigno non c’ è più
Adagio/Ciao ragazza, ciao città
Girotondo/Occhi rossi di pianto
1971
Si muore/Lisabeth
L’ amore del sabato/Dopo
1972
Come quando fuori piove/L’ amore del sabato
Piazza S.Babila/L’ allegria
1973
Uomo di pioggia/Io … tu
1974
Torna presto/L’ amore in blue jeans
Se hai paura/La ragazza dagli occhiali
1975
Tutto bene/Eri bella, eri mia
Album
1971 D … come Domodossola
1972 L’ allegria
1974 Se hai paura
LA SIGLA PER LA RADIO DELLA
SVIZZERA ITALIANA
Nel 1973 i Domodossola realizzarono la sigla del seguitissimo programma pomeridiano della Radio della Svizzera Italiana “Radio 2 – 4”, cover di un brano di Michel Fugain e il suo Big Bazar, “Attention Mesdames et Messieurs”.